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Liguria

Pietra Ligure (SV) | Tre alberi della cittadina entrano a far parte nell’elenco degli alberi monumentali d’Italia

alberi pietra ligure

La palma da datteri di piazza Vittorio Emanuele II, il bagolaro del Trabocchetto e il carrubo di Pinee sono i tre alberi ultracentenari di Pietra Ligure riconosciuti come “alberi monumentali” e inseriti nell’elenco degli “Alberi monumentali d’Italia” ai sensi della legge n. 10/2013 e del decreto 23 ottobre 2014 curato dalla Direzione generale dell’economia montana e delle foreste DIFOR IV del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste.
La grande palma da datteri, nome scientifico Phoenix dactylifera L., che con i suoi 24 metri di altezza e una circonferenza di 260 cm svetta in piazza Vittorio Emanuele II, ha carattere di monumentalità per l’età, che va ben oltre i cento anni poiché appare in fotografie databili intorno agli anni ’30 del ‘900 come elemento caratteristico del centro storico pietrese, per le ragguardevoli dimensioni e per essere una rarità botanica. Ha fusto slanciato marrone, segnato dalle cicatrici delle vecchie foglie, e chioma formata dalle caratteristiche foglie pennate dal colore verde glauco lunghe fino a 5 metri dotate, come tutte le phoenix, di spine lunghe e taglienti. Pianta dioica con individuo maschile e femminile separati, ha grandi infiorescenze a grappolo giallo crema/bianco e un frutto, variabile per forma e dimensione, che matura in colori variegati che vanno dal giallo al verde, all’arancio, al rosso, al viola e marrone fino al nero. Narra la leggenda che Sant’Amelio, fabbro fuggito dall’Egitto approdato a Bordighera, colto da nostalgia per la sua terra natia, piantò gli ultimi datteri che aveva a disposizione i quali geminarono solo dopo la sua morte nel 408 d.C. dando vita a piante mai viste prima. Già coltivata nel 4000 a.C. dai Babilonesi, è ampiamente diffusa in tutto il Maghreb, in Egitto, Arabia, nel Golfo Persico, nelle Canarie, nella zona mediterranea meridionale e, a scopi ornamentali, nell’Italia meridionale e nelle località costiere grazie alla sua discreta resistenza al freddo.
Il bagolaro, nome scientifico Celtis australis L., del Trabocchetto ha forma e portamento maestosi, è alto 22 metri, ha un diametro del fusto di 330 cm e, con il suo tronco dritto dalla corteccia liscia e chiara, le foglie lanceolate e seghettate e, in primavera, i fiori gialli, è caratterizzato da elevato pregio paesaggistico. Si tratta di una specie spontanea in tutta l’area mediterranea, in Italia si trova nelle aree temperate in quanto non tollera i geli intensi e prolungati, predilige i terreni calcarei e vegeta bene anche su suoli pietrosi da cui il nome comune di “spaccasassi”. Porta anche il nome di “Arcidiavolo” perché pare che Lucifero, cadendo sulla Terra, stringesse tra gli artigli un ramo di bagolaro le cui foglie, da allora, divennero appuntite e ricurve come i suoi artigli. Diffuso nelle città per le sue qualità ornamentali, il rapido accrescimento e la tolleranza all’inquinamento, deriva il nome di “bagolaro” da “bagola” che nei dialetti del nord Italia significa “manico” per l’utilizzo del suo legno duro e flessibile per fabbricare manici di pentole. Apprezzato dagli antichi Romani perché molto ornamentale, ha frutti zuccherini, dette drupe dal colore rosso scuro, usati per liquori e dai quali si ricava un olio commestibile.
Il carrubo, nome scientifico Ceratonia siliqua L., di Pinee, alto 13 metri e con circonferenza pari a 345 cm, ha un aspetto monumentale e, con i suoi più che cent’anni, una età considerevole. Arbusto sempreverde dal tronco tozzo e irregolare e la chioma ampia, densa e globosa, ha foglie coriacee, lucide e di colore verde scuro. Fiorisce in autunno/inverno con piccole infiorescenze verdastre senza corolla riunite a racemo. Il frutto, la “carruba”, è un legume di colore bruno, edule, ricco di polpa zuccherina, tradizionale alimento per cavalli ma anche utilizzato nell’industria dolciaria e alimentare, dai semi chiamati “carati”, un tempo usati dai gioiellieri come unità di misura in quanto si riteneva fossero tutti di ugual peso. Chiamata anche “pane di San Giovanni” perché si racconta che il santo se ne nutrisse durante i lunghi periodi di preghiera e digiuno, è una pianta tipicamente mediterranea, termofila e xerofila e particolarmente diffusa lungo la zona costiera.
“Siamo molto contenti e anche un po’ orgogliosi che i nostri tre ultracentenari “patriarchi verdi” siano entrati nell’Elenco degli Alberi Monumentali d’Italia – commentano il Sindaco di Pietra Ligure Luigi De Vincenzi e gli Assessori all’ambiente Cinzia Vaianella e al verde pubblico Francesco Amandola – Vero patrimonio di interesse naturalistico, ambientale e storico-culturale, sono una ricchezza inestimabile da rispettare e una preziosa eredità sia per la storia che custodiscono che per la tutela della biodiversità del nostro territorio, di cui ne “segnano” significativamente il paesaggio. Sono alberi che hanno vissuto più di un secolo della nostra storia, della quale sono maestosi testimoni silenziosi e, in modo particolare, la grande palma in piazza Vittorio Emanuele II e il bagolaro del Trabocchetto, hanno accompagnato i giochi di numerose generazioni di bambini pietresi – proseguono il Sindaco e gli Assessori – Gli alberi monumentali sono un bene comune da preservare per il loro valore naturalistico, paesaggistico e storico-culturale, ma anche un’opportunità di sviluppo turistico ed educativo e grazie a questo provvedimento possiamo curarli, tutelarli e valorizzarli con maggiore attenzione. Come amministrazione ci siamo impegnati, insieme agli uffici competenti che ringraziamo e con il coordinamento della Regione, per realizzare il censimento del nostro patrimonio vegetale, attraverso la ricognizione territoriale e la schedatura delle essenze arboree aderenti ai criteri per l’attribuzione del carattere di monumentalità che poi, su proposta di Regione Liguria e a seguito di un iter deliberativo ben preciso, sono state inserite nell’Elenco degli Alberi monumentali d’Italia redatto e gestito dal Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. L’attenzione e la cura del verde pubblico sono state da subito una priorità del nostro mandato amministrativo che ha visto non solo la salvaguardia degli alberi monumentali ma un corposo arricchimento del patrimonio arboreo urbano con la piantumazione di oltre 350 nuove piante e l’impegno continuativo e sostanzioso di risorse economiche destinate alla manutenzione ordinaria e straordinaria. Un progetto elaborato in maniera organica tenendo conto di una visione complessiva di miglioramento dell’intero territorio cittadino, della sostenibilità ambientale e della qualità della vita dei nostri cittadini e delle migliaia e migliaia di visitatori che ogni anno ci onoriamo di ospitare”, concludono De Vincenzi, Vaianella e Amandola.

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Laigueglia (SV) | La Cucina del Benessere conquista la Fiera di San Matteo

Grande entusiasmo, di grandi e piccini, per il laboratorio della cucina del benessere, guidato dalla rinomata Chef Stefania Alberti e condotto da Franco Laureri.
Un’esperienza ludico-didattica unica, che ha coinvolto mamme e bambini in un viaggio alla scoperta di una sana e corretta alimentazione. L’evento si ispira al progetto “ComMENSAle” della Scuola Libero Badarò e fa parte delle tante iniziative dell’amministrazione comunale del “Borgo più bello d’Italia” dedicate all’educazione a 360 gradi.
Il laboratorio delle Antiche Vie del Sale ha visto protagonisti i giovani chef dell’Istituto alberghiero di Alassio, coordinati dalla docente di alimentazione, professoressa Ariana Zerbone, e dalla Chef Stefania Alberti. Insieme, hanno elaborato una serie di proposte incentrate su alimenti sani, sottolineando l’importanza di una dieta equilibrata per il benessere fisico e mentale.
Durante il laboratorio, i giovani chef hanno esplorato alimenti, ingredienti e ricette, creando soluzioni innovative per rendere il cibo sano più piacevole. Frutta e verdura di stagione hanno sostituito i prodotti confezionati, e il tutto è stato reso divertente attraverso il gioco, trasmettendo il messaggio fondamentale di una corretta alimentazione e dell’attività fisica. Particolare attenzione è stata data ai prodotti tipici del territorio e alla creatività in cucina come elemento fondamentale per abbinare i prodotti in modo non solo originale ma anche sano.
L’evento ha visto una grande partecipazione delle mamme, che hanno supportato i loro bambini impegnati nel ruolo di piccoli chef. La preparazione di una merenda per tutti i visitatori ha messo in evidenza come l’olio DOP della Riviera Ligure e il basilico genovese DOP possano essere protagonisti di una merenda del benessere tutta ligure.
L’educational ha messo in luce le doti della Chef Stefania Alberti: esperta in didattica dell’alimentazione, tiene corsi di cucina per bambini e adulti ed è chef di “Assaggia la Liguria” presso il ristorante La Sosta di Laigueglia. La sua passione per la cucina sana e il suo impegno nella formazione culinaria sono stati elementi chiave del successo del laboratorio.
L’evento rientra nel progetto “Strade del Mare”, sostenuto dalla Compagnia di San Paolo, che mira a educare le nuove generazioni alla conoscenza della cultura e delle tradizioni legate alle vie Marenche, i tracciati che portavano il sale al di là delle Alpi Liguri.

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Ceriale (SV) | “Marino” amico dei cetacei, una tanica per il recupero degli oli alimentari

Non un nuovo gozzo ma una iniziativa per difendere il mare. È quella promossa dal Cantiere Sciallino che lunedì 23 settembre al 64° Salone Nautico Interazionale di Genova, in collaborazione con Nuova C. Plastica, distribuirà gratuitamente il contenitore Marino, realizzato con plastica riciclata certificata, da utilizzare per il recupero degli oli alimentari esausti. Con questa iniziativa Sciallino, che con il suo cantiere di Ceriale, in provincia di Savona, si affaccia sulla Riviera Ligure di Ponente, ed è all’interno di Pelagos e del Santuario dei Cetacei, intende invitare gli amanti del mare a proteggere questa zona di mare compresa tra Sardegna, Toscana, Liguria, Principato di Monaco e Francia.

Pelagos è l’unica area marina internazionale nel Mar Mediterraneo dedicata alla‎ ‎protezione dei mammiferi marini e dei loro habitat ed è stata istituita nel 1999. Un’area fondamentale per la conservazione di balene, delfini e altre specie marine dove però il traffico marittimo e quello diportistico sono molto intensi. Da qui l’iniziativa di Sciallino che si inserisce nel suo impegno a favore dell’ambiente concretizzata nel lancio nel 2023 dello Sciallino 23 Hybrid con propulsione diesel ed elettrica e con la realizzazione di un impianto fotovoltaico in grado di soddisfare gran parte del fabbisogno energetico del Cantiere. Il contenitore Marino, che verrà distribuito gratuitamente da Sciallino soltanto nella giornata di lunedì 23 settembre, è destinato alla raccolta dell’olio alimentare esausto che, se smaltito in modo improprio, può creare una pellicola superficiale che impedisce l’ossigenazione dell’acqua, danneggiando gravemente flora e fauna marine. Se, al contrario, raccolto e riciclato correttamente, l’olio esausto può essere trasformato in biodiesel, saponi, cosmetici e altre materie prime utili. L’invito di Sciallino a tutti gli amanti del mare è quindi di utilizzare Marino per difendere non solo le acque del Santuario dei Cetacei ma tutto il mare con il suo ecosistema sempre più minacciato.

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Laigueglia (SV) | Strade del mare, gli studenti testimonial nel borgo marinaro

Grande successo per i percorsi “Strade del Mare” dedicati a storia, natura, cibo e cultura delle “Vie Marenche” con l’appuntamento “La Liguria in tutte le salse” con i giovani del “Giancardi” e gli alunni della scuola di primo grado “Libero Badarò” di Laigueglia.

Laigueglia, 20 settembre 2024 – In occasione della Fiera di San Matteo, “Strade del Mare” ha presentato una serie di attività che coinvolgono i paesi attraversati dalle antiche vie del commercio del sale. Attraverso storie di tradizione, cibo e cultura, la fiera di San Matteo di Laigueglia diventa portavoce di questi territori, accompagnando i visitatori in un viaggio di scoperta tra aziende, prodotti e paesaggi.

Protagonisti dell’evento sono stati i giovani chef dell’Istituto Alberghiero di Alassio, insieme al progetto “Ranzo Is Wine”, con i suoi vini presentati dal sindaco Giancarlo Cacció e dalla sommelier Francesca Vairo. Un percorso sensoriale ha permesso di scoprire uno dei 32 comuni, “città del vino”, appartenenti all’associazione Antiche Vie Del Sale.

Il progetto “Strade del Mare”, sostenuto dalla Fondazione Compagnia di San Paolo attraverso il bando “Territori in Luce 2024”, si inserisce nel piano di valorizzazione “Valore di Fare Rete” progettato da Agenzia In Liguria. Questo ambizioso progetto mira a valorizzare la rete di sentieri storici della Liguria, attraverso attività di manutenzione, promozione, trekking e incontri, per riscoprire i principali punti di interesse del territorio.

L’evento ha riscosso grande successo, coinvolgendo, in qualità di testimonial, anche gli alunni della scuola di primo grado “Libero Badarò” di Laigueglia. Il laboratorio, organizzato in collaborazione con il consorzio Olio Dop Riviera Ligure, il consorzio Basilico Genovese DOP, il comitato di tutela dell’Aglio di Vessalico e le cantine di Ranzo, è stato presentato da Franco Laureri, responsabile comunicazione e marketing delle Antiche Vie Del Sale. Ha condotto i tanti partecipanti all’esperienza attraverso la tecnica del food storytelling, con storie e leggende, tra i sentieri e le “strade Marenche” che trasportavano “oro bianco” dal mare oltre le Alpi liguri.

Una degustazione di salse tipiche ha reso unica l’esperienza, permettendo ai partecipanti di immergersi completamente nella cultura e nelle tradizioni della Liguria. Come ha evidenziato Alessandro Navone, Presidente dell’Associazione Antiche Vie Del Sale: “Questa iniziativa, inserita nel progetto ‘Strade del Mare’, non solo valorizza il nostro patrimonio storico e culturale, ma crea anche un legame profondo tra le nuove generazioni e le tradizioni del nostro territorio. Attraverso attività come queste, possiamo garantire che la storia e la cultura delle Vie Marenche continuino a vivere e a prosperare”.

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