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Cronaca

Crollo cantiere supermercato a Firenze, le reazioni del mondo politico

Nel corso del 2023, si sono verificati ben mille tragici incidenti mortali sul lavoro, spesso causati dal sistema del subappalto e dalla logica degli appalti al massimo ribasso. Questo è quanto ha sottolineato Maurizio Landini, leader della Cgil, in seguito all’incidente sul lavoro a Firenze. Landini ha ricordato che è stato il governo stesso a modificare il codice degli appalti, reintroducendo il subappalto a cascata.

Le parole di Landini hanno suscitato una dura reazione da parte della Lega, che ha definito “disgustose” le sue dichiarazioni, sottolineando che le nuove norme sono state introdotte per adeguarsi alle direttive europee e che nulla c’entrano con la tragedia di Firenze. La Lega ha accusato la Cgil di manifestare un livore ideologico anche di fronte alle tragedie.

Anche la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha espresso il suo cordoglio per le vittime dell’incidente, segnalando la sua preoccupazione per lo sviluppo della situazione e ringraziando coloro che partecipano alle operazioni di ricerca e soccorso.

Il sindaco di Firenze, Dario Nardella, ha riferito che il presidente Mattarella gli ha espresso il suo cordoglio per l’incidente, e ha annunciato un giorno di lutto cittadino. Anche il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, ha espresso le sue condoglianze alle famiglie delle vittime e ha proclamato il lutto regionale per il giorno successivo.

I sindacati Cgil, Cisl e Uil hanno proclamato uno sciopero generale regionale in Toscana come risposta all’incidente, sottolineando la necessità di una reazione immediata per prevenire ulteriori tragedie sul lavoro.

L’Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro (Anmil) ha dichiarato che il crollo di Firenze non è una fatalità e ha evidenziato l’importanza di rispettare le norme di sicurezza nei luoghi di lavoro. La vice presidente della Fondazione Anmil ‘Sosteniamoli Subito’, Paola Batignani, ha ricordato la gravità di non rispettare le norme di protezione che potrebbero salvare molte vite, lasciando che imprenditori senza scrupoli evitino le loro responsabilità. Anmil ha annunciato che lancerà un appello a tutti gli italiani affinché si prenda coscienza di questi problemi e non si trascuri più questa strage quotidiana.

Cronaca

Cagliari | Arrestato 40enne per spaccio e coltivazione di sostanze stupefacenti

Nella notte scorsa, la Polizia di Stato ha arrestato un uomo di 40 anni con l’accusa di coltivazione illegale e detenzione di sostanze stupefacenti a fini di spaccio. Durante un servizio di pattugliamento in via San Benedetto, gli agenti della Squadra Volante hanno fermato l’uomo, residente nell’hinterland cagliaritano, notando il suo comportamento nervoso.

A seguito di un controllo, all’interno dello zaino del sospettato sono stati trovati dieci panetti di hashish, per un totale di circa 1 kg. Successivamente, una perquisizione presso la sua abitazione a Maracalagonis ha portato al ritrovamento di sei piante di marijuana, un bilancino di precisione e materiale per il confezionamento delle droghe.

L’uomo è stato arrestato in flagranza e posto agli arresti domiciliari. Stamattina il GIP ha convalidato l’arresto e imposto l’obbligo di dimora.

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Cronaca

Cremona | Violenza domestica e minacce: Arrestato un Uomo

CC Cremona

Il 16 settembre, a Cremona, un uomo con precedenti penali è stato arrestato dai Carabinieri per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali. L’intervento d’urgenza è stato richiesto da una donna spaventata, che ha segnalato alla centrale operativa dei Carabinieri che il marito la stava aggredendo.

Quando i militari sono giunti sul luogo, hanno trovato l’uomo in evidente stato di ebbrezza, mentre la donna era barricata nella stanza da letto. Nonostante la presenza delle forze dell’ordine, l’uomo ha continuato a minacciare la moglie, promettendo di far esplodere la casa. Ha cercato di accendere i fornelli della cucina con un accendino, ma è stato prontamente bloccato dai Carabinieri.

La donna è riuscita a mettersi in salvo all’esterno, mentre l’uomo, furioso e distruttivo, ha danneggiato porte e arredi. I militari hanno arrestato l’uomo per prevenire ulteriori danni e per proteggere la propria sicurezza e quella degli altri. La vittima, dopo aver ricevuto assistenza medica al pronto soccorso, ha confermato che il marito aveva già abusato di lei in passato, ma che aveva ricominciato a vivere con lui sperando in un cambiamento.

L’uomo è stato trasferito al carcere di Cremona, accusato di maltrattamenti e lesioni. La situazione rimane sotto stretta osservazione mentre le autorità continuano a gestire il caso e a garantire la protezione della vittima.

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Cronaca

Latina | Tre stranieri colpiti da DASPO Urbano a Terracina

Questura di Latina

Il Questore di Latina ha recentemente emesso un provvedimento di “DASPO urbano” nei confronti di tre cittadini di origine tunisina coinvolti in una serie di incidenti violenti a Terracina. Questa misura, nota come Divieto di Accesso ai Luoghi di Intrattenimento e Ritrovo (DACUR), si inserisce in un’ampia strategia per contrastare la violenza nelle aree della movida.

L’episodio che ha portato a tale decisione è avvenuto il 26 giugno, quando i tre individui sono stati protagonisti di una violenta rissa davanti a vari esercizi commerciali. Le immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza hanno mostrato chiaramente comportamenti aggressivi, inclusi calci, pugni e l’uso di una mazza da baseball. L’intervento delle forze dell’ordine, che ha incluso anche un confronto diretto con i sospetti presso il Commissariato di Polizia, ha visto i poliziotti stessi coinvolti in alterchi fisici, riportando ferite durante la colluttazione.

I tre uomini sono stati denunciati per rissa aggravata e lesioni a pubblico ufficiale. Inoltre, per garantire un’adeguata risposta ai comportamenti violenti e preservare l’ordine pubblico, il Questore ha disposto il divieto di accesso per due anni ai locali pubblici, come pub, bar, ristoranti e discoteche situati nel centro di Terracina.

Qualora i destinatari violassero questo divieto, rischiano pene detentive da sei mesi a due anni e multe comprese tra 10.000 e 24.000 euro. Questa misura mira a prevenire ulteriori episodi di violenza e a garantire la sicurezza dei luoghi di ritrovo pubblici nella città.

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