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Calabria-Liguria | La Droga arriva in Bus. 28 arresti. I NOMI E LE FOTO

Ventotto individui, compresa una persona di nazionalità cubana, due ecuadoriani e quattro albanesi, sono stati sottoposti a misure cautelari nell’ambito di un’operazione antidroga.

Diciassette dei soggetti coinvolti, tra quelli arrestati, sono accusati di far parte di un’associazione per delinquere diretta da membri della famiglia De Marte-Gioffrè, originaria di Seminara e con legami alle strutture della ‘ndrangheta in Calabria. Questa organizzazione, operante nella zona di Diano Marina dalla provincia di Imperia sin dal 2020, era dedicata all’acquisto, alla coltivazione, al trasporto, alla rivendita e alla cessione di cocaina, hashish e marijuana. Gli indagati utilizzavano diverse abitazioni appartenenti ai membri dell’associazione per riunioni operative, decisioni sugli approvvigionamenti di stupefacente, trattative con fornitori e acquirenti, custodia, confezionamento e distribuzione di stupefacenti, organizzazione di viaggi per l’acquisto di droga, coltivazione di piante di marijuana, utilizzo di criptofonini per comunicazioni interne, consegna di denaro e ritiro di pacchi contenenti stupefacenti. La droga, in alcuni casi, veniva persino caricata su autobus di linea tra Reggio Calabria e Ventimiglia. Inoltre, erano coinvolti nel possesso di armi da fuoco, inclusa una pistola.

L’associazione agiva con modalità assimilabili a quelle delle organizzazioni mafiose, esercitando il proprio controllo sul traffico di stupefacenti nell’area di Diano Marina e nei comuni circostanti. Questo controllo era imposto attraverso violenze, minacce, talvolta anche armate, e l’utilizzo del nome della famiglia De Marte-Gioffrè, nota anche in contesti di criminalità organizzata, per costringere gli acquirenti a pagare per gli stupefacenti acquisiti.

Uno degli indagati è accusato di concorso esterno, facilitando il raggiungimento degli obiettivi dell’associazione. Questa persona ha cercato informazioni sulle dichiarazioni di un membro dell’associazione durante il procedimento penale scaturito dal suo arresto, contattando direttamente la madre di quest’ultimo e informando il gruppo criminale di quanto appreso. Altre attività includevano la segnalazione tempestiva all’associazione dell’arresto di un complice, la raccomandazione di evitare comunicazioni con lui e la ricerca di attività lecite per reimpiegare il denaro ottenuto dal traffico di stupefacenti, come la proposta di gestire apparecchi da intrattenimento come slot machine. È stato anche accusato di accompagnare Giovanni De Marte presso un punto di spaccio a Diano Castello, nonostante quest’ultimo fosse sottoposto all’obbligo di dimora a Taggia.

Gli indagati sono contestati per 56 episodi di acquisto, cessione, trasporto di cocaina e marijuana, nonché coltivazione di marijuana. Sono anche coinvolti in reati consumati ai danni di acquirenti di sostanze stupefacenti, tra cui lesioni, furti di mezzi di trasporto, estorsione (nella forma tentata e consumata) e minaccia, tutti aggravati dal metodo mafioso ai sensi dell’art. 416 bis.1 c.p. La detenzione di una pistola è anch’essa parte delle accuse. Le indagini del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Imperia, effettuate mediante servizi di pedinamenti e osservazione, anche in territorio calabrese, e l’intercettazione di oltre 100 utenze telefoniche, di conversazioni ambientali e telematiche, hanno permesso di monitorare le attività del sodalizio criminale. Inoltre, hanno accertato che Domenico Gioffre, nonostante fosse ai domiciliari, insieme a Giovanni De Marte e ad altri membri della famiglia De Marte, aveva istituito un traffico di stupefacenti nella provincia di Imperia. Ciò era possibile grazie a diretti approvvigionamenti dalla Piana di Gioia Tauro, avvalendosi di canali privilegiati legati alla ‘ndrangheta.

I NOMI

  • Domenico Gioffrè, 30 anni, nato a Palmi, residente a Diano Castello
  • Giovanni De Marte, 26 anni, residente a Diano Castello
  • Michela De Marte, 27 anni, residente a Diano Castello
  • Antonino Laganà, 20 anni, nato a Polistena e residente a Seminata (Reggio Calabria)
  • Lorenzo Onda, 29 anni, di Sanremo
  • Giovanni Chimienti, 43 anni, residente a Diano Marina
  • Emanuela Surace, 46 anni, residente a Taggia
  • Lorenzo Chirco, 32 anni, residente a Diano Arentino
  • Johnny Loda, 26 anni, di Sanremo
  • Vincenzo Santarpia, 30 anni, residente a Diano Castello
  • Giovanni Striglioni, 56 anni, residente a Santo Stefano al mare
  • Nicolò Striglioni, 25 anni, residente a Santo Stefano al mare
  • Andrea Ziella, 31 anni, residente a Molini di Triora
  • Leonardo Randy Nieto Fis, 39 anni, cubano, residente ad Albenga
  • Guillermo Galo Tobar Niemes, 34 anni, nato in Ecuador e residente a Cervo
  • Arcangelo Antonio Raso Casanova, 39 anni, nato in Francia: residente a Riva Ligure e a La Trinité, in Francia.
  • Robert Josè Capa Marquez, nato in Ecuador, 34 anni, residente a Casaletto Ceredano (Cremona)
  • Daniel Ciulla, 34 anni, residente a San Bartolomeo al mare
  • Alessandro Casa, 34 anni, residente a Diano Marina
  • Indrit Shaba, 28 anni, albanese, residente a Diano Marina
  • Giuseppe Scarcella, 29 anni, di Cinquefrondi (Reggio Calabria), residente a Cosoleto (Reggio Calabria)
  • Gianluca Cavalcante, 46 anni, residente ad Arma di Taggia
  • Gaetano Gianis, 31 anni, nato a Oppido Mamertina (Reggio Calabria), residente in Francia
  • Agim (detto Jimmy) Quci, albanese (alias Agim Myftari), 39 anni
  • Eugers Nezha, 22 anni, albanese, residente a Diano Castello
  • Monica Poretti, 26 anni, di Imperia
  • Elvis Collaku, 30 anni, albanese, residente a Chiusavecchia
  • Ayiob Gbali, nato a Città di Castello (Perugia), ma residente a Sanremo

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Redditizio mercato di droga del cosentino, in particolare nei comuni di Paola e Cetraro

Negli ultimi mesi, l’Appennino paolano e le aree costiere della provincia di Cosenza hanno visto un aumento significativo del mercato della droga, con una particolare concentrazione tra i comuni di Paola e Cetraro. Le operazioni delle forze dell’ordine hanno rivelato un vasto traffico di sostanze stupefacenti e armi, scoperte in magazzini apparentemente abbandonati nel cuore del centro storico di Paola.

Le recenti operazioni condotte da Carabinieri e Polizia hanno portato alla luce una notevole quantità di droga, tra cui marijuana, cocaina, hashish e droghe sintetiche molto ricercate dai giovani, soprattutto per le serate di movida. Questo mercato in crescita si caratterizza per un’ampia offerta di sostanze, dalla tradizionale marijuana e cocaina, alle più recenti droghe sintetiche, che sono diventate sempre più popolari e spesso miscelate con alcol nei locali notturni.

Le forze dell’ordine hanno scoperto anche un notevole arsenale di pistole e fucili, dimostrando che il traffico di droga è accompagnato da una preoccupante disponibilità di armi. Nonostante il mercato della droga sia in continua evoluzione e sempre più sofisticato, le tradizionali modalità di approvvigionamento della ‘ndrangheta sembrano essere sfidate da nuove tendenze, come l’acquisto e la vendita online, che complicano il lavoro delle autorità nel monitorare e controllare il fenomeno.

L’emergere di queste nuove tendenze nel mercato della droga riflette un cambiamento nelle dinamiche dello spaccio, con una crescente richiesta di droghe sintetiche e una diversificazione delle modalità di vendita. Questo scenario richiede un’adeguata risposta delle forze dell’ordine per affrontare efficacemente la crescente complessità del traffico di stupefacenti e delle armi nella regione.

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Omicidio Bellocco | Per la famiglia l’omicidio non è legato a criminalità organizzata

La famiglia di Antonio Bellocco, l’ultras dell’Inter recentemente ucciso a Cernusco sul Naviglio, esprime un profondo dolore e amarezza per la continua attenzione mediatica che ha messo in risalto il legame di parentela della vittima con individui precedentemente condannati per associazione mafiosa. Attraverso una dichiarazione ufficiale diffusa dal loro avvocato, Giacomo Iaria, la famiglia di Bellocco, originaria di Rosarno, ha chiesto che la vicenda venga trattata con la dovuta considerazione del contesto attuale e degli sviluppi investigativi.

Nella nota, la famiglia sottolinea che Antonio Bellocco era un giovane padre di due figli, che aveva deciso di ricominciare una nuova vita a Milano dopo aver scontato la sua condanna e si trovava in regime di libertà vigilata. La famiglia rimarca che Bellocco, pur avendo un passato complesso, stava cercando di vivere nel rispetto delle norme e delle regole civili. La nota contesta l’idea che il suo omicidio possa essere legato a contesti di criminalità organizzata, e denuncia come i riferimenti ai suoi genitori, entrambi detenuti al 41 bis e uno dei quali deceduto in carcere, distolgano l’attenzione dalle reali circostanze dell’omicidio.

Aurora Spanò, madre di Antonio, e i suoi fratelli si affidano all’iter giudiziario per chiarire i motivi e la dinamica del delitto, confidando nel lavoro della magistratura e utilizzando tutti i mezzi legali a loro disposizione per difendere la memoria di Antonio. La famiglia lamenta che l’attenzione mediatica e la focalizzazione sui precedenti penali della vittima non riflettono adeguatamente il dolore e la tragedia del caso, e chiedono rispetto per la memoria di Antonio e per la sua nuova vita, interrotta prematuramente.

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Lorica | Donna morta in incidente il 25 agosto scorso, indagato 44enne in auto con lei

La Procura di Cosenza ha iscritto Mario Molinari, un uomo di 44 anni, nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio stradale. Molinari era alla guida del veicolo il 25 agosto scorso quando si è verificato un tragico incidente stradale sulla statale 108 bis, nei pressi di Lorica, in Sila, che ha causato la morte di Ilaria Mirabelli, una donna di 39 anni originaria di Cosenza.

L’inchiesta sulla morte di Ilaria Mirabelli è attualmente coordinata dalla pubblica accusa, con i pm Donatella Donato e Mariangela Farro al timone. L’iscrizione di Molinari nel registro degli indagati è avvenuta in seguito a una querela presentata dall’avvocato Guido Siciliano, legale della famiglia della vittima. Siciliano aveva richiesto che fossero esaminate le ipotesi di reato di omicidio volontario e omicidio stradale, a causa delle numerose incongruenze e dubbi emersi riguardo alla dinamica dell’incidente.

L’iscrizione di Molinari nel registro degli indagati è anche una fase preliminare necessaria per condurre una serie di accertamenti tecnici non ripetibili, che sono fondamentali per chiarire le circostanze del sinistro.

Dopo la morte di Ilaria Mirabelli, sono stati numerosi gli appelli e le richieste da parte della società civile cosentina per fare piena luce sull’accaduto. Questi appelli riflettono il forte interesse e la preoccupazione della comunità riguardo all’incidente e al suo impatto. Le indagini continuano, e le autorità sono impegnate a chiarire tutti gli aspetti del caso per garantire giustizia alla vittima e alle sue famiglie.

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