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Attualità

Vobo Valentia | Liceo “Capialbi” di Vibo “smembrato”: esplode la protesta degli studenti – VIDEO

Si è tenuta, nell’aula Magna del Liceo Statale Vito Capialbi l’assemblea dei rappresentanti degli studenti, per discutere della problematica relativa ai “Lavori di adeguamento sismico presso la sede centrale dell’istituto e la dislocazione di alcune classi in altre sedi”. Dall’assemblea è emersa tutta la preoccupazione per la situazione che si andrà a creare all’avvio di tali lavori.


Già da subito, l’amministrazione provinciale “pretende” che venga consegnato tutto il blocco centrale dell’edificio di via Santa Ruba, e che le classi attualmente collocate in centrale vengano distribuite in altri edifici. “Oltre alle attuali tre sedi (Centrale, ITE e Palazzo della Provincia) – si legge in una nota – dovremmo così avere altre due sedi, quattro classi al Liceo Berto e cinque al piano terra di un edificio non a norma, che si trova sulla strada statale 606 (quella che porta allo svincolo autostradale) dove sono ubicati l’Istituto Alberghiero, l’Industriale ed il Geometri. Località che si trova a tre chilometri circa dalla nostra sede centrale. E’ ovvio che lo smembramento della scuola con la dislocazione delle classi in ben cinque diversi sedi, alcune assai lontane, rappresenta la disgregazione di una comunità scolastica, che rischia di perdere la propria identità. Inoltre, i lavori che inizieranno a breve nell’edificio centrale e che dovranno interessare la demolizione di intere pareti, creerà di certo problemi alla nostra attività didattica, con il rischio di interrompere lo svolgimento delle lezioni e ledere il nostro diritto allo studio. Ci chiediamo se non fosse stata possibile una soluzione diversa per conciliare l’esecuzione dei lavori e la normale attività didattica, certo non sta a noi studenti trovare la soluzione a questo problema ma ci sono le istituzioni preposte a questo. In questo caso l’Amministrazione provinciale, che però ha pensato bene di non tenere assolutamente in conto le nostre esigenze ed i nostri diritti ed è rimasta sorda a qualunque problematica, criticità o proposta del nostro dirigente scolastico”.

Dall’assemblea è emersa “l’assoluta contrarietà alle direttive della Provincia ed all’atteggiamento che il presidente e il responsabile tecnico stanno tenendo. Le nostre ragioni devono essere ascoltate ed il nostro dirigente, che ci rappresenta, deve essere ascoltato. Ci continuano a chiedere di fare sacrifici ma noi studenti del Capialbi, già da anni senza che ci fosse il problema dei lavori, abbiamo accettato di buon grado i sacrifici richiesti. Anche in questo caso conseguenza di una mancata programmazione in tema di edilizia scolastica. Da anni alcuni di noi sono costretti a lasciare la sede centrale, con tutto ciò che questo comporta in termini di fruizione di laboratori, palestra, biblioteca ed altri servizi della scuola. Collocati alla meno peggio in locali spesso improvvisati ad aule, guardati con diffidenza dalle scuole “costrette” ad ospitarci. Non abbiamo mai avanzato pretese o attuato proteste, abbiamo accettato qualunque collocazione ci venisse offerta. Questa volta non siamo disponibili ad accettare passivamente soluzioni assurde ed inadeguate, frutto di una mancanza di volontà al dialogo ed alla comprensione dei problemi, da parte di chi dovrebbe garantire il nostro diritto allo studio ed è invece impegnato in un braccio di ferro che non porterà da nessuna parte. Per tutte queste ragioni abbiamo deciso di manifestare il nostro dissenso, domani giovedì 12 ottobre dalle ore 09.00, con un sit-in sotto la sede della Prefettura e non intendiamo arretrare nella nostra protesta finché non saranno ascoltate le ragioni della nostra scuola. Pretendiamo che il tavolo di concertazione, chiesto più volte dal nostro Dirigente al Presidente della Provincia, sia convocato al più presto e che il prefetto intervenga nel caso la Provincia restasse ancora insensibile alle nostre ragioni. Anche i genitori, i docenti ed il personale Ata saranno al nostro fianco, perché qui è in gioco il nostro diritto allo studio ed il nostro futuro”.

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Papa Francesco “La guerra è una sconfitta”

ROMA (ITALPRESS) – “Venerdì scorso a Bkerke, in Libano, è stato beatificato il Patriarca Stefano Douayhy, che guidò con saggezza la Chiesa Maronita dal 1670 al 1704, in un’epoca difficile segnata anche da persecuzioni. Maestro di fede e pastore sollecito, fu testimone di speranza sempre accanto alla gente. Anche oggi il popolo libanese soffre tanto! In particolare, penso alle famiglie delle vittime dell’esplosione del Porto di Beirut. Auspico che si faccia presto giustizia e verità. Il nuovo Beato sostenga la fede e la speranza della Chiesa in Libano, e interceda per questo amato Paese. Un applauso al nuovo Beato!”. Così Papa Francesco dopo la preghiera dell’Angelus, in piazza San Pietro, a Roma.
“Seguo con grandissima preoccupazione quanto sta accadendo in Medio Oriente – sottolinea -, e auspico che il conflitto, già terribilmente sanguinoso e violento, non si estenda ancora di più. Prego per tutte le vittime, in particolare per i bambini innocenti, ed esprimo vicinanza alla comunità drusa in Terra Santa e alle popolazioni in Palestina, Israele, e Libano. Non dimentichiamo il Myanmar. Si abbia il coraggio di riprendere il dialogo perchè cessi subito il fuoco a Gaza e su tutti i fronti, si liberino gli ostaggi, si soccorrano le popolazioni con gli aiuti umanitari. Gli attacchi, anche quelli mirati, e le uccisioni non possono mai essere una soluzione. Non aiutano a percorrere il cammino della giustizia, il cammino della pace, ma generano ancora più odio e vendetta. Basta, fratelli e sorelle! Basta! Non soffocate la parola del Dio della Pace ma lasciate che essa sia il futuro della Terra Santa, del Medio Oriente e del mondo intero! La guerra è una sconfitta!”.
“Altrettanta preoccupazione esprimo per il Venezuela, che sta vivendo una situazione critica – aggiunge -. Rivolgo un accorato appello a tutte le parti a cercare la verità, ad esercitare moderazione, ad evitare ogni tipo di violenza, a comporre i contenziosi con il dialogo, ad avere a cuore il vero bene della popolazione e non interessi di parte. Affidiamo questo Paese all’intercessione di Nostra Signora di Coromoto, tanto amata e venerata dai venezuelani, e alla preghiera del Beato Josè Gregorio Hernandez, la cui figura tutti accomuna”.
“Esprimo la mia vicinanza alle popolazioni indiane, in particolare del Kerala, duramente colpite da piogge torrenziali, che hanno provocato numerose frane, causando perdite in vite umane, numerosi sfollati e ingenti danni. Vi invito ad unirvi alla mia preghiera per coloro che hanno perso la vita e per tutte le persone provate da così devastante calamità”, prosegue il Pontefice, ricordando che “oggi, memoria del Santo Curato d’Ars, in alcuni Paesi si celebra la ‘festa del parrocò. Esprimo la mia vicinanza e anche la mia gratitudine a tutti quei parroci che con zelo e generosità, talvolta fra tante sofferenze, si consumano per Dio e il popolo. Pensiamo ai nostri parroci: un bell’applauso ai nostri parroci!”, e rivolgendo poi un saluto a “romani e pellegrini d’Italia e di tanti Paesi, in particolare il gruppo della Repubblica Ceca, la Compagnia di Sant’Orsola, i fedeli di Chiusa Sclafani e Siderno, i giovani di San Vito dei Normanni, i ragazzi della parrocchia Sacro Cuore di Padova e i ciclisti venuti da Sambuceto. Con gioia mando un saluto ai partecipanti al 1^ Festival dei giovani del Portogallo, in corso a Fatima. Cari giovani, vedo che l’esperienza entusiasmante dello scorso anno a Lisbona continua a dare frutti. Grazie a Dio! Prego per voi e, per favore, pregate per me alla Cappella delle apparizioni”.
– foto Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).

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Razzi di Hezbollah dal Libano su Israele

ROMA (ITALPRESS) – Hezbollah ha annunciato di avere lanciato “decine” di razzi contro Israele. L’attacco è stato confermato dall’esercito israeliano, secondo cui “la maggior parte dei razzi è stata intercettata”.
Hezbollah ha spiegato che razzi Katyusha sono stati lanciati in risposta ad attacchi israeliani a Kfar Kela e Deir Syriane in Libano, che hanno causato il ferimento di civili.
Secondo l’israeliano Channel 13, Israele ha esortato i residenti dell’Alta Galilea a rimanere vicino ai rifugi.
Usa e Israele si attendono un attacco dell’Iran domani.
– foto Ipa –
(ITALPRESS).

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Mattarella “Strage dell’Italicus è parte della stagione stragista neofascista”

ROMA (ITALPRESS) – “Cinquant’anni fa la strategia terroristica che mirava a destabilizzare la Repubblica colpì il treno Italicus a San Benedetto Val di Sambro, seminando morte e dolore. Era un convoglio diretto in Germania, affollato di viaggiatori, molti dei quali migranti che tornavano al lavoro. Undici passeggeri morirono nell’incendio che seguì l’esplosione. La dodicesima vittima fu un ferroviere, Silver Sirotti, medaglia d’oro al valor civile per il suo eroismo: perse la vita salvandone molte altre. La sua generosità, unita a un grande coraggio, costituisce una testimonianza imperitura di quei valori di umanità e solidarietà, che gli assassini e i loro complici volevano sradicare”. Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che aggiunge: “Nel giorno dell’anniversario rinnoviamo i sentimenti di vicinanza e condivisione della Repubblica ai familiari delle vittime e ai tanti feriti. Nella catena sanguinosa della stagione stragista dell’estrema destra italiana, di cui la strage dell’Italicus è parte significativa, emerge la matrice neofascista, come sottolineato dalla sentenza della Corte di Cassazione e dalle conclusioni della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla loggia P2, pur se i procedimenti giudiziari non hanno portato alla espressa condanna di responsabili.
La società italiana e le sue Istituzioni seppero respingere quell’attacco alla convivenza civile grazie alla forza e alla coesione dell’unità della comunità nazionale, fondata sui principi della nostra Costituzione”.
– foto ufficio stampa Quirinale –
(ITALPRESS).

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