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Attualità

La Festa di Giove: il 5 settembre nell’antica Roma

Il 5 Settembre, come ogni anno, l’antica Roma si fermava per celebrare i Ludi Romani, uno degli eventi più solenni e spettacolari del calendario religioso. I Ludi Romani, originariamente conosciuti come Ludi Magni, erano dedicati a Giove, il dio supremo della religione romana, e si svolgevano con grande pompa e partecipazione popolare nel celebre Circo Massimo.

Istituiti, secondo la tradizione, da Tarquinio Prisco, il quinto re di Roma, questi giochi rappresentavano inizialmente un evento eccezionale, riservato a momenti particolarmente importanti per la città. Tuttavia, a partire dal 366 a.C., i Ludi Romani divennero una celebrazione annuale fissa, entrando a far parte della vita religiosa e sociale di Roma in modo permanente. Dal 347 a.C., la loro organizzazione fu affidata agli edili curuli, magistrati patrizi incaricati di curare l’ordine pubblico e la gestione delle feste cittadine.

Il 5 settembre segnava l’inizio di un periodo di celebrazioni che potevano durare diversi giorni, durante i quali il Circo Massimo si trasformava in un teatro di grandi spettacoli. Al centro di queste celebrazioni vi era Giove, il dio del cielo e del tuono, protettore di Roma e simbolo di potere e giustizia. In suo onore, i romani offrivano sacrifici, preghiere e giochi, unendo l’intera città in un momento di unità e devozione.

Le celebrazioni iniziavano con una grande processione che attraversava la città, portando le statue degli dèi maggiori – Giove, Giunone e Minerva – fino al Circo Massimo. Seguiva un sacrificio solenne, durante il quale venivano immolate vittime animali, soprattutto tori, considerati sacri a Giove. Questo atto di devozione era accompagnato da preghiere e rituali officiati dai sacerdoti più alti in grado, tra cui il flamine diale, sommo sacerdote di Giove.

Una volta completati i riti religiosi, il popolo romano si riversava al Circo Massimo per assistere ai giochi. Le corse di carri erano l’attrazione principale, con i migliori aurighi dell’epoca che si sfidavano in gare mozzafiato, sotto gli occhi di una folla esultante. Oltre alle corse, i Ludi Romani includevano spettacoli teatrali, esibizioni di atletica e, in alcuni casi, combattimenti tra gladiatori, sebbene questi ultimi fossero più comuni in altri contesti.

La festa di Giove non era solo un momento di spettacolo, ma anche un’occasione per riaffermare i valori fondamentali della società romana: la pietas, ovvero il dovere verso gli dèi, la patria e la famiglia, e la fides, la lealtà e la fiducia tra i cittadini. I Ludi Romani rappresentavano dunque un momento di coesione sociale, in cui il popolo di Roma, dai più umili ai più potenti, si riuniva sotto l’egida di Giove per celebrare la grandezza della città e dei suoi dèi.

Oggi, guardando indietro a queste antiche celebrazioni, possiamo comprendere quanto i Ludi Romani fossero importanti per la vita e cultura della città. Erano un momento di festa e di devozione, ma anche un’occasione per riaffermare l’identità e i valori che avevano reso Roma la potenza dominante del mondo antico.

Attualità

Economia | Esenzione bollo auto storiche 2024, il veicolo deve avere almeno 20 anni

Chi possiede un’auto con almeno vent’anni di età potrebbe avere diritto a significativi vantaggi fiscali, come la riduzione o l’esenzione dal pagamento del bollo auto, a condizione che il veicolo sia riconosciuto come di interesse storico o collezionistico. Questi benefici sono regolati da norme specifiche che stabiliscono requisiti chiari per la classificazione di un’auto come storica.

Perché un’auto sia considerata storica, deve avere almeno 20 anni e risultare iscritta in uno dei registri storici previsti dall’articolo 60 del Codice della Strada. Tra questi vi sono l’ASI (Automotoclub Storico Italiano), il Registro Storico Fiat, Lancia e Alfa Romeo, oltre allo Storico FMI (per le moto). L’iscrizione certifica che l’auto ha mantenuto le sue caratteristiche originali, senza modifiche rilevanti, e che è in ottimo stato di conservazione. Solo così si apre la strada ai benefici fiscali.

Le auto storiche vengono suddivise in due categorie: auto d’epoca e veicoli di interesse storico. Le prime sono vetture che non possono più circolare normalmente poiché cancellate dal Pubblico Registro Automobilistico (PRA), e possono essere utilizzate solo per partecipare a manifestazioni o eventi speciali. Le auto di interesse storico, invece, possono ancora circolare regolarmente e sono soggette a revisione periodica.

Per le auto immatricolate da almeno 30 anni, l’esenzione dal pagamento del bollo auto è automatica, indipendentemente dall’iscrizione in un registro storico. Tuttavia, se l’auto viene usata regolarmente, è prevista una tassa di circolazione ridotta, che varia da regione a regione, con un costo medio di circa 30 euro. Per le auto che hanno tra 20 e 29 anni, è possibile ottenere una riduzione del 50% sul bollo, a patto che il veicolo sia iscritto in un registro storico e che il Certificato di Rilevanza Storica (CRS) sia riportato sul libretto di circolazione.

Il CRS attesta che un veicolo ha mantenuto le sue caratteristiche originali. Questo certificato è fondamentale per accedere agli sconti sulla tassa automobilistica per le auto che hanno tra 20 e 29 anni. Inoltre, il CRS può anche dare accesso a condizioni assicurative più favorevoli, con premi ridotti.

Per il 2024, le auto con oltre 30 anni di vita continueranno a beneficiare dell’esenzione dal bollo, mentre quelle con un’età compresa tra 20 e 29 anni potranno ottenere una riduzione del 50% sulla tassa, a patto di soddisfare i requisiti necessari. In alcune regioni, come la Lombardia, l’esenzione dal bollo è estesa anche ai veicoli con meno di 30 anni, purché iscritti al Registro ACI Storico.

In sintesi, il possesso di un’auto storica offre non solo vantaggi economici, ma anche la possibilità di preservare un pezzo di storia dell’automobilismo, mantenendo viva la tradizione e il valore culturale dei veicoli d’epoca.

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Attualità

Il Vaticano riconosce il culto di Medjugorje, ma chiarisce il ruolo dei veggenti

Il Vaticano ha recentemente espresso il suo riconoscimento per il culto associato a Medjugorje, confermando che l’esperienza spirituale offerta dal luogo è considerata positiva. Questo via libera è stato concesso dalla Congregazione per la Dottrina della Fede e approvato dal Papa stesso.

Tuttavia, è importante sottolineare che questo riconoscimento non implica una conferma degli eventi soprannaturali attribuiti ai veggenti di Medjugorje. L’attenzione del Vaticano è rivolta ai frutti spirituali e ai benefici che i fedeli possono trarre da questa esperienza.

Il messaggio centrale è chiaro: i pellegrinaggi a Medjugorje devono essere orientati verso un incontro con Maria, Regina della Pace, e con Cristo, piuttosto che focalizzarsi sui veggenti e le loro presunte visioni. In altre parole, il valore di Medjugorje risiede nella sua capacità di promuovere una profonda esperienza di fede, piuttosto che nella verifica delle apparizioni che hanno avuto luogo dal 1981 ad oggi.

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Abruzzo

Chieti | Divieto di accesso per tifosi violenti dopo gli scontri nell’Autostrada A-14

Questura di Chieti

Il Questore di Chieti ha adottato cinque provvedimenti di divieto di accesso ai luoghi dove si svolgono manifestazioni sportive (Da.Spo.) nei confronti di tifosi ultras coinvolti in episodi di violenza. I provvedimenti seguono gli scontri avvenuti il 25 agosto scorso sull’autostrada A-14, in prossimità dell’uscita Val di Sangro, tra tifosi delle squadre calcistiche del Giulianova e del Teramo.

Nel pomeriggio di quella domenica, diverse segnalazioni alla Questura di Chieti hanno indicato episodi di violenza tra gruppi di tifosi che stavano bloccando il traffico sull’autostrada. I partecipanti, molti dei quali travisati, erano armati di bastoni, cinture e fumogeni, e avevano causato anche un principio di incendio nella zona adiacente alla corsia di decelerazione.

L’intervento della Polizia Stradale non ha permesso di rintracciare immediatamente i responsabili, che si erano allontanati prima dell’arrivo delle forze dell’ordine. Tuttavia, sono stati trovati resti di bastoni in plastica, cinture di cuoio, residui di fumogeni e cocci di bottiglie di vetro. I vigili del fuoco hanno prontamente spento l’incendio scaturito dai fumogeni.

Le indagini condotte dalla DIGOS di Chieti, in collaborazione con l’omonima divisione di Teramo, hanno permesso di ricostruire i fatti grazie all’analisi di un video amatoriale e delle immagini di videosorveglianza. Questo ha portato all’identificazione di cinque tifosi ultras teramani coinvolti nei disordini. Questi soggetti sono stati deferiti all’autorità giudiziaria per vari reati, tra cui rissa e attentato alla sicurezza dei trasporti.

I cinque provvedimenti Da.Spo. adottati hanno una durata variabile: due di tre anni e tre di durata maggiore (5, 6 e 8 anni) per coloro che avevano già ricevuto precedenti divieti. Questi provvedimenti mirano a prevenire futuri episodi di violenza e a garantire la sicurezza nelle manifestazioni sportive.

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