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Calabria

Vibo Valentia | Minaccia il suo avvocato e la sua famiglia: emesso divieto di avvicinamento

Dopo un’escalation di minacce e intimidazioni nei confronti del suo avvocato e della madre di quest’ultimo, un uomo è stato colpito da un’ordinanza di misura cautelare emessa dal Giudice per le indagini preliminari (GIP) di Vibo Valentia. L’ordinanza prevede il divieto di avvicinamento al legale e ai suoi familiari, con l’obbligo di mantenere una distanza minima di 500 metri e il divieto di qualsiasi forma di comunicazione con le vittime.

Il caso ha avuto inizio quando l’avvocato ha ottenuto un decreto ingiuntivo a causa del mancato pagamento di alcune parcelle da parte del suo cliente. Il provvedimento ha portato al blocco dei conti bancari dell’uomo, il quale ha reagito con una serie di minacce. Nonostante una prima querela per minacce, l’uomo ha continuato a esercitare pressioni, cercando di rintracciare l’avvocato presso la sua abitazione e inviando messaggi intimidatori. Tra i messaggi inviati, uno affermava che l’uomo sarebbe diventato l’“ombra” del legale.

L’escalation di intimidazioni è culminata con il ritrovamento di un libretto di preghiere intitolato “Massime Eterne” sul parabrezza dell’auto dell’avvocato, un oggetto comunemente associato ai defunti, accompagnato da un messaggio minaccioso rivolto al figlio di tre mesi del legale. Questo gesto ha creato un forte clima di paura all’interno del nucleo familiare, spingendo l’avvocato a presentare una denuncia per tentata estorsione e atti persecutori.

Grazie all’immediato intervento dei Carabinieri della Stazione di Arena, coordinati dalla Procura di Vibo Valentia, il libretto è stato sequestrato e sono state condotte indagini approfondite nell’arco di una sola giornata. Le testimonianze raccolte hanno permesso di ricostruire i fatti e di presentare rapidamente i risultati all’Autorità Giudiziaria.

A seguito delle indagini, il GIP di Vibo Valentia, accogliendo le richieste della Procura, ha emesso l’ordinanza di divieto di avvicinamento, sottolineando la necessità di proteggere le vittime da ulteriori intimidazioni.

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Reggio Calabria | Inasprimento delle misure di prevenzione: focus su violenza e devianza minorile

Negli ultimi mesi, il legislatore italiano ha intensificato l’attenzione verso la protezione delle fasce deboli della società, specialmente in relazione alla violenza di genere e alla devianza minorile. A Reggio Calabria, questo approccio ha portato a un significativo incremento delle misure di prevenzione emesse dal Questore locale.

Dal mese di giugno di quest’anno, sono stati emessi ben 18 avvisi orali, di cui sei nei confronti di minorenni. Questi provvedimenti sono stati adottati a seguito di comportamenti illeciti come reati contro il patrimonio e episodi di bullismo tra i giovani. I minorenni coinvolti sono stati responsabili di gravi episodi di violenza, tra cui aggressioni fisiche e tentativi di estorsione nei confronti di coetanei. Tali comportamenti indicano una preoccupante indifferenza verso il vivere civile e una crescente inclinazione verso la delinquenza tra i più giovani.

Parallelamente, il contrasto alla violenza di genere ha visto l’emissione di 22 ammonimenti per violenza domestica. Questi provvedimenti riguardano soggetti che hanno perpetrato violenze e minacce, alcune delle quali hanno avuto gravi conseguenze come lesioni personali alle vittime. Inoltre, sono stati adottati quattro ammonimenti per atti persecutori, emessi su richiesta delle vittime stesse.

Nel medesimo periodo, sono stati adottati anche due Divieti di Avvicinamento agli Stalking e nove Fogli di via obbligatori. Di particolare rilievo sono i sei Fogli di via emessi a seguito di truffe e rapine ai danni di anziani, un segno evidente dell’impegno della Polizia nel tutelare i cittadini più vulnerabili.

Queste misure riflettono un quadro di intervento sempre più mirato e rigoroso, volto a garantire la sicurezza e a prevenire episodi di violenza e devianza, con un’attenzione specifica verso le vittime di violenze domestiche e gli individui coinvolti in reati contro il patrimonio.

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Calabria

Isola Capo Rizzuto (KR) | Scoperta piantagione di marijuana e munizioni dalla Polizia di Stato

Questura di Crotone

La Polizia di Stato ha recentemente portato a termine un’importante operazione di contrasto al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti nella provincia di Crotone. La Squadra Mobile della Questura ha scoperto e sequestrato una vasta piantagione di marijuana in una zona rurale del comune di Isola di Capo Rizzuto.

Durante i servizi investigativi, gli agenti hanno individuato una piantagione di canapa indiana, composta da 168 piante alte fino a 2 metri, pronte per essere raccolte e lavorate. La scoperta è avvenuta grazie a prolungate ricerche e ad un’attenta analisi del territorio.

Le piante erano coltivate con grande cura, alimentate da un impianto di irrigazione artigianale che garantiva il necessario apporto di acqua per la crescita rigogliosa della coltivazione. Inoltre, nelle vicinanze della piantagione, gli agenti hanno rinvenuto alcuni locali abbandonati utilizzati per l’essiccazione delle piante. Durante il controllo di questi locali, sono state trovate anche 50 cartucce calibro 9 mm.

Il materiale rinvenuto, comprensivo delle piante di marijuana e delle munizioni, è stato sequestrato. Le indagini sono attualmente in corso e sono coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Crotone. Le forze dell’ordine stanno lavorando per identificare e arrestare i responsabili della coltivazione e della gestione della piantagione.

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Calabria

Palmi (RC) | Sequestro da 320 mila euro per omesso versamento IVA

foto guardia di finanza

I Finanzieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Palmi, guidata dal Dott. Emanuele Crescenti, hanno eseguito un provvedimento di sequestro di beni e somme di denaro per un valore complessivo di oltre 320 mila euro nei confronti del legale rappresentante di una società operante nel settore dei trasporti su strada, con sede a Palmi (RC). L’accusa ipotizzata è l’omesso versamento dell’IVA per un totale di 328.412 euro, riferito all’anno d’imposta 2020.

L’indagine, avviata grazie a un’ispezione dell’Agenzia delle Entrate, ha consentito di ricostruire l’importo dell’imposta evasa, portando alla misura cautelare patrimoniale disposta dal G.I.P. del Tribunale di Palmi. Tale misura, applicata a denaro e beni mobili e immobili, è stata emessa come conseguenza delle risultanze investigative che hanno messo in luce le irregolarità fiscali commesse dalla società.

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