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Calabria

Cosenza | In due cellulari custoditi i segreti dell’ergastolano Luigi Galizia

Due telefoni cellulari riposavano sul comodino della camera da letto. C’era poco denaro e cibo nel frigorifero, sufficiente per sopravvivere durante tutto il fine settimana.

Luigi Galizia, 42 anni, non possedeva armi, contanti o documenti d’identità. Da tre mesi viveva come un’ombra inquieta, osservando il mondo da dietro le finestre di via Castello, al numero civico 7, nel centro storico di Sala Consilina.

Questo dedalo di case e vicoli stretti con balconi che quasi si toccano era l’ambiente perfetto per passare inosservato e tenere sotto controllo la situazione. Raramente usciva dalla sua “tana”, aveva rasato i capelli e la barba era incolta. Utilizzava i cellulari, dotati di schede intestate a “amici”, per collegarsi alle celle locali e comunicare con i suoi sostenitori, coloro che avevano contattato il proprietario della modesta abitazione per affittarla. Il pagamento avveniva in contanti e in modo puntuale, senza la necessità di stipulare un contratto formale. Era una scelta per evitare di dare soldi allo Stato. Il proprietario dell’abitazione aveva accettato questa proposta senza sospettare di aver dato rifugio all’autore della strage del cimitero di San Lorenzo del Vallo.

Questo individuo vendicativo aveva brutalmente ucciso due donne, madre e figlia, con colpi di pistola calibro 9 la mattina del 30 ottobre 2016. Le vittime, Edda Costabile, ex insegnante elementare, e sua figlia Maria Ida Attanasio, 53 anni, erano state scelte per essere rispettivamente la madre e la sorella di Franco Attanasio, un agente immobiliare che aveva ucciso Damiano Galizia, fratello molto amato dell’ergastolano, nell’aprile dello stesso anno.

Calabria

Taurianova (RC) | Arrestato 44enne, marijuana sepolta vicino a una fiumara

CC RC

Un uomo di 44 anni, residente a Taurianova, è stato condannato a oltre tre anni di reclusione dalla Corte di Appello di Reggio Calabria per possesso di una consistente quantità di marijuana di alta qualità. L’episodio risale a luglio 2022, quando i Carabinieri, grazie a un’operazione di sorveglianza, lo hanno sorpreso mentre stava recuperando dello stupefacente interrato in bidoni nei pressi di una fiumara.

Il giovane, già noto alle forze dell’ordine, è stato incastrato da un forte odore di cannabis proveniente da un casolare nelle vicinanze, dove aveva nascosto ulteriore droga. Dopo un lungo appostamento, i militari hanno bloccato l’uomo all’interno della struttura, estendendo la perquisizione all’area circostante. Qui, hanno scoperto il “tesoro” di marijuana, dal valore di oltre 350.000 euro.

Dopo quasi due anni, la Cassazione ha dichiarato inammissibile il suo ricorso, portando all’arresto definitivo del 44enne, ora recluso presso la Casa Circondariale di Palmi. La sostanza stupefacente, ritenuta coltivata nella zona, è stata sequestrata e distrutta.

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Calabria

Catanzaro | Omicidio: ucciso per un debito di pochi euro, un arresto

Nella notte di ieri, un tragico episodio ha scosso la tranquillità di Gasperina, un comune in provincia di Catanzaro. Antonio Procopio, un uomo di 37 anni con precedenti penali, è stato fatalmente colpito da un coltello, perdendo la vita a causa di una coltellata al torace. Le prime indagini condotte dai carabinieri hanno rivelato che il movente del delitto sarebbe riconducibile a un debito esiguo, di poche decine di euro.

Le forze dell’ordine hanno prontamente identificato e arrestato un sospetto, accusato di essere il presunto autore dell’omicidio. Questo tragico evento ha sollevato preoccupazioni e interrogativi sulla crescente violenza legata a dispute di lieve entità, evidenziando la necessità di una riflessione più profonda sulle cause e le conseguenze di tali atti.

I carabinieri continuano le indagini per ricostruire l’intera dinamica dell’accaduto e fornire un quadro chiaro della situazione. La comunità di Gasperina rimane sotto shock, colpita da un omicidio che ha privato un cittadino della sua vita per motivi così banali.

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Calabria

Albidona (CS) | Scoperti nove lavoratori senza contratto: sanzioni e sospensione dell’attività

GdF Cosenza

La Guardia di Finanza di Cosenza ha scoperto nove lavoratori impiegati senza contratto presso un’attività commerciale ad Albidona, in provincia di Cosenza. L’operazione è frutto di una serie di controlli mirati, condotti principalmente nei settori della ristorazione e degli stabilimenti balneari, volti a contrastare il fenomeno del lavoro nero.

Dopo un’attenta attività investigativa e l’analisi delle informazioni fiscali disponibili, i militari hanno effettuato un’ispezione che ha rivelato l’irregolarità: tutti i dipendenti dell’impresa erano privi di un contratto di lavoro regolare. Questo ha portato all’imposizione di sanzioni amministrative che possono variare tra i 17.000 e i 105.000 euro, oltre alla diffida al datore di lavoro per regolarizzare la situazione.

L’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Cosenza è intervenuto con un provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale, a causa della totale mancanza di regolarità nei rapporti di lavoro. La Guardia di Finanza sottolinea come tali controlli siano fondamentali non solo per tutelare i diritti dei lavoratori, ma anche per garantire una concorrenza leale tra le imprese e salvaguardare le risorse economiche del paese.

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