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Calabria

La Scoperta dell’hacker tedesco al servizio di una ‘ndrina in provincia di Crotone

Antonio Nicaso, giornalista e esperto di crimini legati alle mafie, ha recentemente sottolineato come le mafie moderne siano sempre più ibride, navigando tra il mondo analogico e quello digitale. Durante la presentazione del rapporto “Cyber organized crime – Le mafie nel cyberspace”, curato dalla Fondazione Magna Grecia e tenutasi nella sala stampa di Montecitorio, Nicaso ha criticato l’approccio tradizionale che separa il cybercrime dalla criminalità organizzata, definendoli erroneamente entità distinte.

Secondo Nicaso, l’analisi dei dati degli ultimi dieci anni provenienti da agenzie come FBI e DEA evidenzia che le famiglie più importanti di Cosa Nostra sono ancora principalmente coinvolte in attività predatorie tradizionali, con rare eccezioni come il gioco d’azzardo online. Tuttavia, quando si parla della ‘ndrangheta, emerge un coinvolgimento crescente di hacker informatici, come dimostrato dal recente caso di un hacker tedesco al servizio di una ‘ndrina, scoperto in una località della provincia di Crotone. L’hacker è riuscito a sottrarsi alla cattura, ma non prima di estrarre criptovalute e pianificare operazioni di riciclaggio attraverso nuovi canali digitali.

Il rapporto enfatizza l’adattabilità veloce delle mafie, che passano dal racket tradizionale al ransomware, dalle piazze di spaccio fisiche ai mercati web. Il cyberspazio rappresenta la nuova frontiera, dove la criminalità organizzata agisce con strategie strutturate e coordinate.

Questo cambiamento rapido e significativo sottolinea la necessità di un’approfondita comprensione e azione coordinata per affrontare efficacemente le sfide emergenti nel campo della sicurezza pubblica e della lotta al crimine organizzato.

Calabria

Melito Porto Salvo (RC) | Sanzioni e Denunce nel weekend per Sicurezza Stradale e sul Lavoro

Nei giorni scorsi, i carabinieri della Compagnia di Melito Porto Salvo hanno intensificato i controlli sul territorio, con l’obiettivo di contrastare gli illeciti e garantire la sicurezza stradale, in particolare lungo la SS 106, spesso teatro di incidenti mortali. L’attività, che ha coinvolto numerose pattuglie, ha posto un’attenzione particolare anche alla lotta contro il lavoro irregolare e al rispetto delle norme di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.

Durante i controlli effettuati sulle principali arterie viarie del comune, sono state identificate circa 140 persone, ispezionate oltre 60 autovetture e 10 esercizi commerciali. Le violazioni rilevate hanno portato a sanzioni per diverse centinaia di euro, dovute principalmente all’uso del telefono durante la guida, all’omesso uso delle cinture di sicurezza, al trasporto di persone oltre il numero consentito e alla mancata esibizione dei documenti di circolazione.

In uno specifico controllo presso un’attività di somministrazione di alimenti e bevande, i carabinieri hanno sanzionato il titolare con una multa di 1.032 euro per la mancata esposizione del listino prezzi.

Inoltre, durante un’ispezione a un cantiere edile, i militari hanno denunciato un 38enne di nazionalità egiziana, legale rappresentante della ditta incaricata dei lavori. Sono state riscontrate gravi violazioni: l’impianto elettrico di cantiere non risultava a norma, mettendo in pericolo la sicurezza dei lavoratori, e un operaio è stato trovato a operare senza dispositivi di protezione individuale.

Queste attività rientrano in un più ampio piano di controllo del territorio da parte dell’Arma dei Carabinieri, volto a garantire sicurezza e legalità anche nelle aree più periferiche. Sul caso del cantiere, la denuncia è attualmente in fase di indagini preliminari e ulteriori valutazioni saranno effettuate in sede processuale.

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Calabria

Palizzi (RC) | Incendio Intimidatorio alla Festa di Compleanno: la denuncia della consigliera Anna Maria Tringali

Un atto intimidatorio inspiegabile ha scosso la festa per i 18 anni della figlia della consigliera comunale Anna Maria Tringali, avvenuta giovedì scorso. L’auto della capogruppo dell’opposizione è andata completamente distrutta da un incendio, mentre si trovava parcheggiata vicino a un locale alla Marina, dove si era riunito un centinaio di persone per celebrare l’importante ricorrenza.

L’incendio ha coinvolto anche altre due vetture, ma grazie alla prontezza nel rimuovere le auto circostanti, il bilancio non è stato tragico. Tringali ha denunciato l’accaduto come un “atto tipico della mentalità mafiosa che, purtroppo, continua a imperversare in Calabria”. I vigili del fuoco sono intervenuti tempestivamente, mentre il Comandante del Norm della Compagnia di Bianco ha ricevuto la denuncia.

Incredula per quanto accaduto, Tringali ha commentato che “chi compie questi atti appartiene a una subcultura priva di intelligenza e incapace di dialogo e convivenza civile”. La comunità locale è rimasta profondamente colpita dall’episodio, che secondo i primi accertamenti sembra avere natura dolosa. Le indagini hanno rivelato che l’incendio potrebbe essere partito da una striscia di combustibile cosparsa a terra, che ha raggiunto l’auto.

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Calabria

Paola (CS) | Processo “Marlane Bis”: disposta l’archiviazione per gli imputati 

Il gip di Paola, Carla D’Acunzo, ha deciso di archiviare il procedimento riguardante il caso “Marlane Bis”, che coinvolgeva ex dirigenti e impiegati dell’industria tessile Marlane di Praia a Mare, accusati di omicidio colposo e lesioni colpose. Questa decisione implica che non si svolgerà alcun processo per sette individui, tra cui l’attuale proprietario del Gruppo Marzotto.

Le accuse originano da denunce presentate sette anni fa da ex operai e familiari di lavoratori deceduti, che sostenevano che le patologie tumorali riscontrate fossero conseguenti all’esposizione a sostanze chimiche utilizzate nella produzione tessile. Tuttavia, il giudice ha ritenuto che non ci fossero elementi sufficienti per stabilire un nesso diretto tra le malattie e le sostanze in questione, oltre a concludere che non fosse necessario condurre ulteriori indagini.

Il collegio difensivo degli imputati era composto da un gran numero di avvocati, che hanno sostenuto l’innocenza dei loro assistiti. Le accuse di questo secondo procedimento ricalcavano in gran parte quelle del primo, che si era già concluso con l’assoluzione di tutti gli imputati per reati simili, evidenziando una continuità nei risultati giudiziari.

La vicenda ha sollevato discussioni sul tema della responsabilità delle aziende in relazione alla salute dei lavoratori e sull’uso di sostanze chimiche nelle industrie. Sebbene il processo non si svolgerà, la questione resta di grande rilevanza sociale e giuridica, evidenziando la necessità di un continuo monitoraggio delle condizioni di lavoro e della salute degli operai nel settore tessile.

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