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Cronaca

Roma | Lascia la figlia di 16 anni sul Raccordo Anulare per un insufficienza in latino: denunciata

Nonostante avesse ottenuto ottimi voti in tutte le altre materie, un 5 in latino ha scatenato la reazione eccessiva di una madre. “È finita, esci dalla macchina”, ha urlato alla figlia durante un acceso diverbio per l’insufficienza irrecuperabile, con la fine dell’anno scolastico ormai vicina. Di conseguenza, una ragazza di 16 anni è stata lasciata sola sul Grande Raccordo Anulare di Roma. La giovane è stata soccorsa da una pattuglia del gruppo Sicurezza Pubblica Emergenziale della Polizia Locale di Roma Capitale, che l’ha trovata vicino alla Galleria Appia e l’ha accompagnata negli uffici di Ponte di Nona. I vigili urbani sono rimasti sbalorditi nel sentire il racconto della studentessa. La madre, quarantenne, è stata poi denunciata per maltrattamento di minori.

A Roma, una madre ha lasciato la figlia sedicenne sul raccordo anulare a causa di un 5 in latino, venendo successivamente denunciata. Il fatto è stato riportato da Tgcom24. Nel pomeriggio del 27 maggio, gli agenti della Polizia Locale di Roma Capitale hanno notato una ragazza molto giovane che camminava pericolosamente lungo il raccordo anulare presso la Galleria Appia. Raggiunta tempestivamente, è stata messa in sicurezza per evitare il rischio di essere investita. L’incidente è stato descritto dal sindacato unitario lavoratori polizia locale (Sulpl).

Il contrasto tra il 5 in latino e gli alti voti nelle altre discipline è stato il motivo di una drastica decisione presa dalla madre durante un litigio in macchina, che ha portato all’abbandono della figlia sul Grande Raccordo Anulare. Le spiegazioni della ragazza di 16 anni non sono state sufficienti, e dopo essere stata lasciata sul bordo della strada, ha iniziato a camminare verso casa, esponendosi a seri pericoli.

Cronaca

Lecce | Arrestato 29enne evaso dal carcere: operazione congiunta dei Carabinieri

I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Taranto, con il supporto tecnico del Raggruppamento Operativo Speciale Carabinieri e la collaborazione dello Squadrone Eliportato Cacciatori Carabinieri Puglia, del 6° Elinucleo Carabinieri di Bari Palese e del Nucleo Investigativo Centrale della Polizia Penitenziaria, hanno arrestato un 29enne evaso dal carcere di Lecce il 14 settembre scorso.

L’evasione e la fuga

L’operazione di servizio è stata resa possibile da un’intensa attività investigativa avviata subito dopo l’evasione. Il 29enne, detenuto nel carcere di Lecce per scontare una pena fino al 2028, avrebbe approfittato di un momento di distrazione all’interno dell’infermeria dell’istituto per scavalcare il cancello di cinta e le recinzioni, facendo perdere le proprie tracce.

La cattura nei pressi di Grumo Appula

L’uomo è stato rintracciato il 24 settembre, nascosto con la moglie in un casolare isolato nelle campagne di Grumo Appula, in provincia di Bari, nel tentativo di sfuggire ai controlli. L’operazione, durata dalle prime ore dell’alba fino alla sera, ha coinvolto oltre 50 militari dell’Arma, sotto il coordinamento delle Procure della Repubblica di Lecce e Bari.

Sequestrati droga e microcellulare

Durante la perquisizione dello stabile, sono stati trovati circa 50 grammi di hashish e un microcellulare, che si presume sia stato utilizzato per le comunicazioni necessarie a organizzare la fuga.

Il ritorno in carcere

Al termine delle procedure di rito, il 29enne è stato trasferito alla Casa Circondariale di Taranto, dove resterà a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, con la presunzione di innocenza garantita fino a eventuale sentenza definitiva di condanna.

L’operazione ha dimostrato l’efficacia della collaborazione tra i vari reparti dei Carabinieri e le altre forze dell’ordine coinvolte, sottolineando l’importanza del coordinamento investigativo nella gestione di casi complessi come quello appena concluso.

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Cronaca

Quartucciu (CA) | Estorsione ai danni di un anziano 90enne, tratto in arresto un 23enne

Un’operazione congiunta tra i Carabinieri delle Compagnie di Mogoro e Quartu Sant’Elena ha portato all’arresto di un giovane di 23 anni, accusato di estorsione ai danni di un pensionato novantenne a Usellus, in provincia di Oristano.

La vicenda ha avuto inizio quando l’anziano stava percorrendo la SS442. Dopo aver sorpassato un’auto che procedeva lentamente, è stato a sua volta sorpassato dal conducente della vettura, il quale gli ha intimato di accostare. Una volta fermatosi, l’autista ha accusato falsamente l’anziano di aver danneggiato la sua auto. Nonostante le proteste della vittima, il malvivente ha approfittato della sua vulnerabilità e, sotto minaccia, ha estorto 300 euro come risarcimento per il presunto danno.

La situazione è ulteriormente degenerata quando il giovane ha costretto l’anziano a salire nella sua auto e lo ha portato a casa sua, minacciandolo di ulteriori violenze se avesse contattato le Forze dell’Ordine. Qui, l’estorsore ha richiesto ulteriori 500 euro, sottraendo alla vittima un totale di 800 euro e cercando di appropriarsi anche di gioielli.

Dopo aver subito l’estorsione, l’anziano pensionato è riuscito a contattare i Carabinieri, fornendo informazioni preziose, tra cui la parte della targa dell’auto del malvivente, una Fiat Bravo. Le indagini immediate hanno permesso di identificare il veicolo e rintracciare il responsabile nel primo pomeriggio.

Durante la perquisizione a casa del giovane, sono stati recuperati i soldi estorti e raccolti ulteriori elementi probatori che hanno portato all’arresto in flagranza del 23enne. Successivamente, il giovane è stato trasferito nel carcere di UTA, a disposizione della Procura della Repubblica di Cagliari.

Questo episodio evidenzia l’importanza della vigilanza e della prontezza delle Forze dell’Ordine nel contrastare fenomeni di criminalità che prendono di mira le persone più vulnerabili.

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Cronaca

Ispica (RG) | Due persone arrestate durante operazioni di controllo del territorio

Nel corso di un intenso fine settimana, i Carabinieri della Stazione di Ispica hanno effettuato importanti operazioni di controllo sul territorio, portando all’arresto di due individui ritenuti responsabili di disturbare l’ordine pubblico nella città.

Il primo arrestato è un giovane gambiano di 22 anni, residente ad Ispica e già noto alle autorità. A seguito di un’accurata perquisizione della sua abitazione, i militari hanno scoperto 120 grammi di hashish e 6 grammi di marijuana, suddivisi in diverse dosi, oltre a materiale utilizzato per il confezionamento delle sostanze. Dopo il sequestro della droga, il giovane è stato posto agli arresti domiciliari, in attesa del processo.

L’attività di polizia ha portato anche all’arresto di un uomo di 40 anni, sempre residente a Ispica, con un passato di precedenti penali. Quest’ultimo era già sottoposto a un provvedimento di divieto di avvicinamento alla madre, al quale si era sottratto ripetutamente, manomettendo il braccialetto elettronico assegnato per monitorare i suoi movimenti. In seguito a queste violazioni, è stata richiesta all’Autorità Giudiziaria una misura cautelare più severa, risultando così in arresto domiciliare.

Le operazioni condotte dai Carabinieri dimostrano la loro costante attenzione e capacità di intervento nella comunità, con l’obiettivo di contrastare comportamenti che minacciano la sicurezza dei cittadini e garantire un ambiente più tranquillo per tutti.

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