Il 1° agosto, una vedetta della Sezione Operativa Navale di Portoferraio ha intercettato uno yacht alla fonda in prossimità dell’Isolotto della Scola, all’interno dell’Area Marina Protetta dell’Isola di Pianosa. Il comandante dell’imbarcazione è stato sanzionato dai militari della Guardia di Finanza per violazione delle norme di tutela ambientale vigenti nella zona.

Nell’area marina che si estende per un miglio dalla costa di Pianosa è vietato l’accesso, la navigazione, la sosta e l’ancoraggio di qualsiasi imbarcazione. Anche immersioni e balneazione sono interdette, salvo deroghe specifiche stabilite dall’Ente Parco dell’Arcipelago Toscano. La violazione di questi divieti comporta una sanzione amministrativa che può raggiungere i 1000 euro.

L’intervento delle Fiamme Gialle di mare rientra in una più ampia attività di vigilanza sistematica, volta a proteggere l’ambiente naturalistico e la biodiversità delle aree marine protette. Questa azione è svolta in forza del Protocollo Operativo d’Intesa tra il Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Livorno e l’Ente Parco dell’Arcipelago Toscano.

I Reparti Navali della Guardia di Finanza di Livorno, Portoferraio e Porto Santo Stefano, in collaborazione con gli elicotteri della Sezione Aerea di Pisa, operano quotidianamente per prevenire e contrastare gli illeciti ambientali nelle acque delle isole dell’Elba, Giglio, Capraia, Pianosa, Gorgona, Montecristo e Giannutri. Queste isole costituiscono un patrimonio naturalistico di rilevanza nazionale e internazionale, parte del più ampio Santuario dei Cetacei istituito nel 1999 attraverso un accordo tra Italia, Francia e Principato di Monaco.

La componente aeronavale della Guardia di Finanza rappresenta un presidio fondamentale delle acque territoriali e contigue, tutelando l’economia legale e contrastando le attività illecite. L’operatività è mantenuta 24 ore su 24, ogni giorno dell’anno, garantendo così una sorveglianza continua e una risposta tempestiva a qualsiasi violazione.

La Questura di Firenze ha deciso di sospendere per 7 giorni la licenza di un pubblico esercizio situato nel capoluogo toscano, a seguito di una violenta lite avvenuta nei pressi del locale la scorsa settimana. L’incidente ha visto coinvolti cittadini stranieri e ha comportato il lancio di bottiglie di vetro e sassi.

Nella notte di mercoledì, la Polizia di Stato è intervenuta per placare la situazione. Durante l’intervento, è emerso che uno dei partecipanti alla rissa è stato trasportato in ospedale con ferite superficiali. Gli altri coinvolti, presumibilmente di origine magrebina, sono riusciti a fuggire prima dell’arrivo delle forze dell’ordine.

In seguito all’episodio, la Polizia ha ricevuto segnalazioni da parte dei residenti, che hanno denunciato un persistente clima di pericolosità e disagio. I residenti hanno sottolineato che la frequentazione del locale da parte di persone che abusano di alcolici contribuisce a creare disordini e un “clima di terrore” nel quartiere.

Il provvedimento di sospensione della licenza, in vigore dalla mezzanotte di oggi, mira a garantire la sicurezza pubblica e a prevenire ulteriori episodi di violenza. Anche se la sospensione è emessa a prescindere dalla responsabilità diretta del gestore, quest’ultimo ha la possibilità di fare ricorso contro la decisione.

La misura si inserisce nel quadro di azioni della Questura per affrontare e mitigare situazioni di pericolo e disordini pubblici, assicurando un ambiente più sicuro per i cittadini e i residenti.

Il 1° agosto 2024, i Carabinieri hanno arrestato un cittadino tunisino di 34 anni, già noto alle Forze di Polizia, con l’accusa di tentato furto aggravato a Firenze.

I militari sono intervenuti in Borgo Ognissanti dopo una segnalazione al 112 da parte di un residente e l’indicazione fornita da una donna affacciata al balcone. L’uomo stava tentando di forzare l’infisso di una gelateria. Alla vista dell’equipaggio, ha cercato di fuggire a piedi, ma è stato bloccato dopo un rapido inseguimento.

Grazie al tempestivo intervento dei Carabinieri, non è stato possibile sottrarre alcun bene. Dopo il rito direttissimo, l’arresto è stato convalidato e al tunisino è stata applicata la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria.