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Calabria

Vinitaly | Presidente Occhiuto: “risalto alle eccellenze calabresi con stand unico”


“Questa è un’opportunità straordinaria per far comprendere al Paese quanto l’eccellenza calabrese sia rilevante. Grazie all’impegno dell’assessore Gallo, molte cantine e produttori hanno la possibilità di esporre qui, al Vinitaly”, ha dichiarato il governatore Roberto Occhiuto durante l’inaugurazione dello stand della Regione presso la Verona Fiera, dove si tiene l’edizione 2024 del Vinitaly. “La Calabria è la terra degli Enotri, dove tutto ha avuto inizio”, ha ricordato Occhiuto, “e questo si riflette nei suoi eccellenti vitigni e nelle numerose piccole cantine che hanno bisogno di sostegno”.

Secondo Occhiuto, prodotti come il vino “sono strettamente legati al territorio e la loro promozione significa anche far conoscere molte zone della Calabria che altrimenti rimarrebbero sconosciute. Promuovere i vini è quindi una forma di marketing territoriale”.

“Molte cantine in Italia”, ha sottolineato, “hanno contribuito al successo delle regioni in cui sono situate. Pertanto, ringrazio i produttori calabresi per il loro straordinario lavoro, e è compito e dovere della Regione sostenerli, un compito che l’assessore Gallo sta svolgendo molto bene”.

Occhiuto ha evidenziato che il nuovo stand della Regione sarà utilizzato anche nelle prossime edizioni del Vinitaly. “Abbiamo deciso di mandare un messaggio forte”, ha detto, “rendendo lo stand proprietà delle cantine calabresi, da utilizzare anche nelle future edizioni del Vinitaly”.

Scherzando con i giornalisti, Occhiuto ha aggiunto: “Sono sempre preoccupato quando vengo al Vinitaly perché visito tutte le cantine e ognuna mi fa degustare qualcosa, e puntualmente a mezzogiorno sono brillo. Vorrei iniziare a visitare l’area dedicata all’olio”.

Il governatore ha inoltre espresso gratitudine per l’opportunità offerta dalle manifestazioni come il Vinitaly ai produttori calabresi, che “fanno grandi sacrifici per far conoscere le loro eccellenze”.

Ha quindi sottolineato l’importanza della presenza dei giovani tra i produttori, citando l’esempio di un giovane che ha abbandonato la carriera di avvocato per dedicarsi alla produzione in Calabria. “Anche noi siamo felici di questa scelta”, ha detto Occhiuto, “perché molte di queste cantine sono gestite da imprenditori giovanissimi che portano innovazione a un settore tradizionale, rendendo la Calabria moderna”.

Sulla realizzazione dello stand unico che ospita tutti i produttori calabresi, Occhiuto ha espresso soddisfazione. “Sono molto contento che l’assessore Gallo sia riuscito a realizzarlo”, ha detto, “è stato possibile grazie all’intelligenza dei produttori e all’attività svolta dall’assessorato regionale all’Agricoltura, che ha dimostrato di sostenere sia i piccoli che i grandi produttori”.

Infine, riguardo all’etichetta da apporre sui vini con la dicitura “Nuoce gravemente alla salute”, Occhiuto ha dichiarato: “Il vino, secondo gli antichi, non può nuocere alla salute, ma è un prodotto che descrive il territorio. So che il ministro Lollobrigida sta affrontando questa questione con determinazione, e tra il lavoro del Governo e quello della Regione c’è grande sintonia sull’argomento dell’agricoltura”. Ha concluso sottolineando il solido rapporto con il ministro Lollobrigida, nato prima che entrambi fossero nel governo, quando erano capigruppo dei rispettivi partiti. “Il ministro sta svolgendo il suo ruolo con grande determinazione a difesa delle produzioni italiane”, ha affermato Occhiuto.

Calabria

Lamezia Terme (CZ) | Arrestato 37enne per spaccio di droga

Nella giornata odierna, i Carabinieri della Stazione di Lamezia Terme Sambiase hanno arrestato un uomo di 37 anni in flagranza di reato per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. L’operazione è scaturita da una perquisizione domiciliare effettuata presso l’abitazione dell’individuo, che ha portato al rinvenimento di circa 30 grammi di cocaina, insieme a piccole quantità di hashish e marijuana.

Durante la perquisizione, i militari hanno anche trovato materiale per il taglio, il peso e il confezionamento della droga. Tutto il materiale sequestrato è stato inviato per ulteriori analisi per confermare la composizione e la quantità esatta delle sostanze stupefacenti.

L’arrestato è stato inizialmente trasferito alla Casa Circondariale di Catanzaro. Successivamente, in sede di udienza di convalida, il Giudice per le Indagini Preliminari (G.I.P.) del Tribunale di Lamezia Terme ha confermato la validità dell’arresto. Su richiesta della Procura della Repubblica di Lamezia Terme, l’indagato è stato sottoposto a misure cautelari che includono l’obbligo di dimora nel Comune di residenza e l’obbligo di presentazione periodica alla Polizia Giudiziaria.

Questa operazione dimostra il continuo impegno delle forze dell’ordine nella lotta contro il traffico e lo spaccio di sostanze stupefacenti, con l’obiettivo di garantire la sicurezza e il benessere della comunità. Si ricorda che l’indagato, come previsto dalla legge, non può essere considerato colpevole fino alla pronuncia di una sentenza definitiva.

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Calabria

Cutro (KR) | Muore a 63 anni la moglie del sindaco, coinvolta in un incidente stradale mentre si recava a scuola

Un grave incidente stradale ha sconvolto la comunità di Cutro questa mattina, con la tragica morte di Chiara Olivo, moglie del sindaco Antonio Ceraso. L’insegnante di 63 anni, stava recandosi come di consueto al lavoro, alla scuola primaria Alcmeone di Crotone, quando la sua auto, una Fiat Punto, è stata coinvolta in un violento scontro frontale con una Jeep Renegade.

L’incidente è avvenuto sulla provinciale 63, in un tratto di strada noto per le sue curve pericolose. Per motivi ancora da chiarire, la Fiat Punto della vittima ha invaso la corsia opposta, dove si è scontrata con la Jeep che viaggiava in direzione contraria. L’impatto è stato particolarmente violento, con la Punto spinta verso il guardrail dopo essere stata colpita sul lato passeggero.

Chiara Olivo è rimasta intrappolata tra le lamiere della sua vettura, e solo grazie all’intervento tempestivo dei vigili del fuoco è stato possibile estrarla dall’auto. Anche il conducente della Jeep è stato soccorso e liberato dai rottami della sua vettura. Sul luogo sono intervenuti immediatamente i sanitari del 118, ma nonostante gli sforzi di rianimazione, per la donna non c’è stato nulla da fare: è deceduta a causa dei gravi traumi riportati.

Durante le operazioni di soccorso, la strada è stata chiusa per consentire l’intervento dell’elisoccorso, che è stato chiamato per prestare assistenza alle persone coinvolte. Le indagini sono in corso per chiarire la dinamica esatta dell’incidente. La morte di Chiara Olivo ha scosso profondamente la comunità locale, dove era conosciuta e apprezzata per il suo impegno come insegnante.

Il sindaco Antonio Ceraso e la sua famiglia hanno ricevuto in queste ore numerosi messaggi di cordoglio da parte delle istituzioni e dei cittadini, che si stringono attorno a loro in questo momento di dolore.

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Calabria

Crotone | Respinta nuova istanza, rimane in carcere l’attivista curda Madjidi accusata di essere una scafista

Maysoon Madjidi, attivista curda arrestata a Crotone il 31 dicembre 2023 con l’accusa di essere complice di un traffico di migranti, continua a rimanere in detenzione. Il Tribunale di Crotone ha respinto nuovamente la richiesta di modifica delle misure cautelari, rifiutando il passaggio dal carcere agli arresti domiciliari, una richiesta avanzata direttamente dall’imputata durante una dichiarazione spontanea. La giovane, che si dichiara innocente, è accusata di aver collaborato con il capitano di un’imbarcazione che ha portato 77 migranti sulle coste calabresi.

Durante l’udienza, durata oltre cinque ore, Madjidi ha difeso la propria posizione davanti al collegio penale presieduto dal giudice Edoardo D’Ambrosio. La donna ha contestato le accuse mosse da due migranti, un iraniano e un iracheno, che sostengono fosse l’aiutante del capitano, Akturk Ufuk, già reo confesso e processato con rito abbreviato. L’imputata ha ribadito di essere una vittima delle circostanze, spiegando di essere stata costretta a imbarcarsi come tutti gli altri passeggeri, senza alcun ruolo nella gestione del viaggio.

Madjidi, arrestata il 1° gennaio e detenuta presso il carcere di Reggio Calabria, ha raccontato di essere stata rinchiusa insieme agli altri migranti in attesa dell’imbarco e di aver continuato a cercare denaro fino a pochi giorni prima della partenza, cercando di pagarsi il viaggio attraverso prestiti. Ha anche sottolineato la sua appartenenza al partito curdo Komala, chiedendo come queste circostanze possano combaciare con l’accusa di essere una scafista.

Nel corso dell’udienza, sono state ascoltate le testimonianze di alcuni ufficiali della Guardia di Finanza, tra cui il tenente Gaetano Barbera, che ha ricostruito i fatti e difeso la validità delle accuse, basate principalmente sulle testimonianze di due migranti. Tuttavia, l’avvocato difensore di Madjidi, Giancarlo Liberati, ha messo in dubbio la solidità delle prove, domandandosi perché solo due persone siano state ascoltate e come mai lo Stato italiano non sia riuscito a rintracciare i testimoni chiave, che sono stati invece trovati da giornalisti in Inghilterra e Germania.

Nonostante queste perplessità, le accuse nei confronti di Maysoon Madjidi restano al centro del dibattito giudiziario. Il processo proseguirà con ulteriori udienze, mentre l’imputata continuerà a rimanere in carcere, in attesa di una sentenza definitiva che chiarirà la sua reale responsabilità nella vicenda.

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