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Politica

Bari | Sindaco contro governatore della regione, “Io non sono mai stato da nessuna sorella del boss”

Le parole pronunciate da Emiliano sul sindaco di Bari, Antonio Decaro, hanno scatenato una bufera politica, con il vicesegretario della Lega, Andrea Crippa, che ha chiesto lo scioglimento del Comune e un’azione immediata da parte del Viminale. Emiliano aveva riferito di aver accompagnato Decaro dalla sorella di un boss del quartiere durante una manifestazione a Bari, ma il sindaco ha negato categoricamente questo episodio, sottolineando il contesto storico in cui si è svolta la vicenda, quando entrambi erano coinvolti nel governo della città.

“Per quanto attiene a quell’episodio in particolare, di quasi venti anni fa, Emiliano non ricorda bene. È certamente vero che lui mi diede tutto il suo sostegno, davanti alle proteste di buona parte del quartiere, quando iniziammo a chiudere Bari Vecchia alle auto, ma non sono mai andato in nessuna casa di nessuna sorella”

Emiliano ha chiarito che si trattava di un episodio accaduto durante la chiusura al traffico di Bari Vecchia, quando si scontrò con alcuni residenti contrari alle nuove regole. Decise di confrontarsi personalmente con la sorella del boss per farle capire che le cose erano cambiate e che non era più accettabile opporsi con atteggiamenti intimidatori. Questo gesto, secondo Emiliano, fu finalizzato a garantire che l’assessore potesse svolgere il suo lavoro senza intromissioni esterne.

Il governatore ha evidenziato successivamente come, dopo la confisca delle case della famiglia del boss Capriati, nessuno si fosse opposto, e ora quegli edifici sono diventati centri sociali. Ha sottolineato la propria condotta durante l’episodio e ha affermato che avrebbe agito allo stesso modo anche in futuro.

Tuttavia, queste spiegazioni non hanno convinto tutti, e il vice presidente della commissione Antimafia, Mauro D’Attis, ha annunciato un approfondimento del caso da parte della Commissione. Saranno acquisiti tutti gli atti e pianificate una serie di audizioni, incluso l’ex presidente dell’Amtab, Antonio Di Matteo, il quale ha sollevato dubbi sulla gestione della municipalizzata di Bari e ha parlato di concorsi truccati e omertà.

Politica

Piantedosi “Livatino magistrato coraggioso e uomo di fede”

“34 anni fa il giudice Rosario Livatino fu barbaramente ucciso in un agguato mafioso mentre si recava al Tribunale di Agrigento. Magistrato coraggioso, uomo di fede, servitore dello Stato, Livatino ha pagato con la vita il suo impegno nella lotta contro la criminalità organizzata. Con le sue indagini fu tra i primi a individuare gli stretti collegamenti che legavano malavita e gruppi imprenditoriali, dando così nuova linfa all’azione di contrasto alle mafie. Ricordiamo oggi il suo sacrificio perchè i valori che lo ispirarono continuino a essere un faro di speranza e un esempio per tutti coloro che, opponendosi alle logiche della prevaricazione e della violenza, sono impegnati ogni giorno a difesa della legalità e della giustizia”. Lo ha dichiarato il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, in ricordo della figura del giudice Rosario Livatino, assassinato il 21 settembre del 1990.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

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Lazio

Vertice a Roma su crisi idrica del Lago Trasimeno “Presto una soluzione”

Si è tenuto a Roma, presieduto dal ministro per la Protezione civile Nello Musumeci, un vertice tecnico-politico per affrontare le problematiche inerenti la crisi idrica che sta investendo il Lago Trasimeno. Presenti il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Galeazzo Bignami, il sottosegretario Emanuele Prisco, la presidente della Regione Umbria Donatella Tesei, i rappresentanti del ministero dell’Ambiente, del dipartimento di Protezione civile, del Commissario straordinario nazionale per i Fenomeni sulla Scarsità idrica, il direttore dell’Istituto superiore per la Protezione e la Ricerca Ambiente, della Regione Toscana e dell’Autorità del Bacino. Sono state esaminate le cause che hanno determinato l’abbassamento del livello del lago Trasimeno, ed è stato individuato un possibile percorso che verrà approfondito in una apposita seduta della Cabina di regia che verrà convocata presso il Ministero dell’Ambiente. In quella sede saranno definite le tappe per rendere il lago navigabile a tutte le imbarcazioni, compresi i traghetti, e al tempo stesso lavorare per il dragaggio ed eliminare in tempi rapidi questo inconveniente.

“Ho subito raccolto il grido d’allarme della presidente Tesei e costituito il tavolo di lavoro con le istituzioni interessate. Ho colto la buona volontà di tutti nel trovare presto una soluzione, anche con provvedimenti straordinari ma celeri ed efficaci”, dichiara Musumeci. Dal canto suo, la presidente della Regione Umbria si è detta “consapevole dei problemi che gli operatori e i pescatori stanno subendo in questi mesi, e stiamo operando per fare in modo di risolvere quanto prima le problematiche inerenti il Lago Trasimeno”, aggiunge.
– foto ufficio stampa ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci –

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Politica

Tajani “Ancora spiragli per impedire escalation in Medio Oriente”

“Secondo me c’è ancora uno spiraglio aperto per impedire una escalation nella regione, bisogna convincere Israele, Iran e Libano ad abbassare la tensione. Non escludo di vedere a New York il ministro degli Esteri dell’Iran per dare un messaggio forte sulla necessità di impedire che gli amici di Hezbollah e degli Houthi di innalzare la tensione. Riteniamo ci possa essere uno spiraglio per far prevalere la diplomazia”. Così il vicepremier e ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani, a Radio24.
– foto Agenzia Fotogramma –

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