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Airbag da moto: come funzionano i palloni salvavita

Partiamo da un dato di fatto: chiedete a chiunque abbia provato a usare un airbag da moto, e magari è caduto indossandolo, e vi dirà che per il futuro non ci rinuncerebbe mai, che si tratti di andare in strada o in pista. Ma a parte la convinzione di chi ne ha sperimentato l’efficacia, ci sono ormai tantissime prove a dimostrazione del fatto che non solo gli airbag sono fondamentali nel limitare i danni in numerosi tipi di incidente, ma sono senza dubbio la più importante innovazione portata nel campo della sicurezza motociclistica negli ultimi decenni.

Ma per capire bene di cosa parliamo, iniziamo con qualche informazione di base. Cosa sono e come funzionano gli airbag per moto?

speciale airbag

TIPOLOGIE E TECNOLOGIA

Per farla breve, gli airbag per moto funzionano secondo gli stessi concetti di quelli per auto. Sono delle sorte di palloncini che, gonfiandosi istantaneamente al verificarsi di determinate condizioni, riducono i danni da impatto che l’automobilista/motociclista potrebbe riportare a seguito di un incidente. A differenza degli airbag per auto, però, quelli per moto non sono montati sul veicolo, bensì fanno parte dell’abbigliamento. A seconda della tipologia di capo, possono essere integrati direttamente nella tuta da pista o nel giubbotto. Possono presentarsi anche sotto forma di gilet, da indossare al di sopra di un altro capo tecnico.

SPECIALE AIRBAG: SONO MECCANICI O ELETTRONICI

Ci sono due grandi famiglie di airbag: quelle basate su sistemi di attivazione meccanici e quelle con sistemi elettronici. Nel primo caso il principio alla base è semplice: un cavetto collega la moto al gilet/tuta/giubbotto. Se il pilota si separa bruscamente dalla moto, l’airbag si attiverà prima che si verifichi l’impatto contro l’asfalto o altri ostacoli. Un sistema elettronico, invece, agisce indipendentemente da input esterni. Grazie a degli algoritmi studiati appositamente sfrutterà una combinazione di sensori, come accelerometri e giroscopi, per essere pronto ad attivarsi in quanti più scenari possibili. La centralina di questi airbag, nello specifico, esegue migliaia di calcoli al secondo per analizzare in tempo reale i movimenti del pilota in sella alla moto, stabilendo istante per istante cosa stia succedendo e se sia il caso di attivarsi o meno.

speciale airbag

Una volta innescata – meccanicamente o elettronicamente – l’attivazione dell’airbag, un piccola carica esplosiva farà rilasciare il gas contenuto in una bomboletta, gonfiando istantaneamente la sacca che si occuperà di attutire l’impatto del pilota contro gli elementi esterni.

L’IBRIDO DI GIMOTO E MOTOAIRBAG

In tempi recenti il brand italiano Motoairbag ha sviluppato, in collaborazione con Gimoto, un sistema “ibrido”. Può essere utilizzato sia in modalità meccanica, sia elettronica, permettendo anche di sfruttare insieme i due metodi di attivazione. Un’innovazione decisamente furba e intelligente. E a tal proposito, dato che produce sistemi di vario tipo (meccanici, elettronici e, come detto, ibridi) e fornisce anche alcuni brand di abbigliamento, Motoairbag può essere considerata un riferimento tra gli sviluppatori di questo sistema di sicurezza. Abbiamo interpellato il suo CEO, Fabio Colombo, per aiutarci a chiarire un po’ di dubbi sulla reale efficacia degli airbag nel limitare i danni da incidente, e su quale sistema possa avere più senso scegliere in base al tipo d’uso che si fa della moto.

LA PAROLA ALL’ESPERTO

“Iniziamo dicendo che la grande differenza tra Motoairbag e aziende come Alpinestars e Dainese è che noi siamo puri costruttori di airbag, ovvero realizziamo unicamente questa tipologia di prodotti. Per la precisione li produciamo qui in Italia nel nostro stabilimento alle porte di Milano. I sistemi che realizziamo vengono poi montati sia all’interno di nostri capi, come per esempio gilet da indossare sopra l’abbigliamento tecnico, sia in capi di altri marchi come Clover, Gimoto e altri”spiega Fabio Colombo.

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In questi casi, ovviamente, serve lavorare di pari passo col brand di abbigliamento. “Una volta stabilito il capo da equipaggiare con l’airbag e aver elaborato la migliore soluzione, riceviamo il prodotto realizzato secondo le specifiche stabilite, e i nostri reparti si occupano del montaggio dell’airbag. A quel punto il capo con l’airbag esce dallo stabilimento definitivamente confezionato. La procedura deve essere obbligatoriamente questa poiché gli airbag sono DPI (Dispositivi di Protezione Individuale – ndr) certificati di seconda categoria e nessuno può metterci le mani.”

Sebbene abbiamo sotto gli occhi la presenza delle tute con airbag nelle competizioni di alto livello, coi piloti MotoGP e SBK che puntualmente si rialzano dopo una caduta con parti della tuta gonfiate tipo omino Michelin, in realtà è soprattutto negli scenari stradali che un dispositivo di questo genere potrebbe fare davvero la differenza.

SPECIALE AIRBAG: FA LA DIFFERENZA IN PISTA E IN STRADA

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Nello specifico, che tipi di infortuni può aspettarsi di abbattere o di limitare con un airbag un motociclista che guida solo per strada?

“Principalmente traumi da frattura del tronco e lesione degli organi interni. L’airbag ha una capacità incredibile di assorbire l’energia dell’urto contro un ostacolo (un palo, un’auto, un marciapiede, la moto stessa…). Il concetto è quello di ampliare e portare a un livello superiore la capacità di protezione garantita da un sistema rigido come un paraschiena. Quest’ultimo si occupa di distribuire l’urto su una superficie più ampia, quindi non avviene una vera e propria dissipazione, bensì una ridistribuzione dell’energia. Il paraschiena rimane fondamentale ma, per capirci, si calcola che un buon airbag offra circa venti volte la capacità protettiva di un paraschiena. Le statistiche ci dicono che un motociclista che indossa un airbag, a parità di incidente, ha molte possibilità di subire danni inferiori rispetto a chi indossa un semplice protettore rigido. Sia per la capacità di assorbire l’impatto, sia per la maggiore ampiezza dell’area protetta.”

Solitamente che parti del corpo ci si può aspettare di proteggere con un airbag?

“Innanzitutto la colonna vertebrale, ma anche tutta la zona più laterale della schienal’area sacrale e la parte cervicale su fino alla testa. Alcune versioni coprono anche i fianchi e abbiamo realizzato un airbag da pista che protegge con un appositi cuscinetti una parte della spalla, limitando le lussazioni e le fratture della clavicola, che sono tra le lesioni tipiche delle cadute in moto.”

Una domanda che si fanno in tanti è: per avere un airbag, è necessario comprare un capo realizzato appositamente per ospitarlo, o esistono anche soluzioni che evitano di dover cambiare completamente la propria giacca/giubbotto/tuta da moto?

“Purtroppo per avere un airbag efficacemente integrato in una giacca o tuta da pista, bisogna partire dal prodotto, che deve essere realizzato ad hoc, prevedendo lo spazio interno necessario per far gonfiare l’airbag. Ad esempio, noi produciamo un dispositivo che sviluppa tra i 15 e i 16 litri di volume, e il capo che lo ospita, una tuta, deve permettere l’espansione dell’airbag senza che questo vada a comprimere il corpo del pilota, garantendo la normale respirazione o semplicemente la possibilità di rialzarsi e tornare subito in sella. Alla luce di questo, è davvero difficile che in una tuta tradizionale si possa integrare efficacemente un airbag.”

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IL GILET PER USO STRADALE

“Se proprio non si vuole cambiare abbigliamento, però, esistono anche delle soluzioni alternative, quantomeno per l’uso stradale. Per la pista la scelta ottimale rimane sempre quella dell’airbag integrato nella tuta, ma per l’uso di tutti i giorni ci sono modelli da indossare come gilet sopra l’abbigliamento che si usa normalmente. Certo, rimane una soluzione di compromesso, perché anche l’airbag esterno, oltre a essere più esposto a eventuali danni e abrasioni, non è sicuramente bello esteticamente.”

Quanto ci si può aspettare di spendere in più per una tuta con airbag rispetto alla stessa tuta che non lo monta?

“I nostri airbag vanno dai 600 agli 850 euro, a seconda dalla tecnologia – elettronico o meccanico. Sì, è un bell’investimento, ma va ricordato che l’airbag è durevole nel tempo. Una volta che si cambia la tuta basta spostare il dispositivo in quella nuova, non occorre ricomprare tutto.”

SPECIALE AIRBAG: PREGI E DIFETTI

Visto che producete sia airbag meccanici, sia elettronici, quali sono i pregi e difetti delle due soluzioni?

“Per quanto ci riguarda, gli airbag ad attivazione meccanica sono quelli che costano meno sia al momento dell’acquisto, sia per la gestione e manutenzione. Quando è avvenuta un’attivazione, per esempio, dopo avere eseguito la checklist, ovvero dopo aver verificato che all’interno del capo sia tutto a posto, i nostri sistemi meccanici sono facilmente ricaricabili dall’utente con un kit del costo di 30 euro. Nel caso invece il capo si sia danneggiato, per esempio ci sia un foro nella tuta, deve entrare in gioco il servizio di assistenza. Ma nella quasi totalità dei casi l’airbag viene ricaricato dall’utente in meno di due minuti ed è a prova di errore. L’unica spesa ulteriore, sempre per i sistemi meccanici, consiste in una revisione da effettuare ogni quattro anni, del costo di circa 100 euro: l’airbag viene smontato completamente, testato e rimontato.”

La tecnologia elettronica, d’altra parte, è un po’ più costosa e prevede una manutenzione ordinaria più complessa. Niente di eclatante, bisogna ricordarsi di caricare le batterie, eseguire gli aggiornamenti software, verificare il corretto funzionamento del GPS e ottenere il via libera tramite un’app – con l’airbag meccanico, invece, basta ricordarsi di agganciare il cavetto quando si sale in moto e di sganciarlo quando si scende, nient’altro. Il secondo svantaggio dei sistemi elettronici è che, una volta esploso l’airbag, la ricarica non è sempre così semplice. Innanzitutto costa dai 100 ai 250 euro e in certi casi necessita di assistenza esterna. In pratica, se si fa una scivolata durante il warm-up, o si possiede un dispositivo di scorta (oppure con una doppia carica) o si rischia di dover fare la gara senza airbag.”

“Passando ai vantaggi, sicuramente i dispositivi elettronici sono più ‘attraenti’: non ci sono cavi da agganciare e sganciare, ed è tutto più ‘sexy’ e tecnologico. Quindi è ovvio che un top rider in MotoGP o SBK userà sempre un airbag elettronico, che in pista rimane un’ottima soluzione. Secondo i nostri studi, però, nei contesti stradali, un sistema meccanico, che si attiva sempre e comunque nel momento in cui il pilota si allontana dalla moto di una distanza definita e con una velocità di accelerazione oltre una determinata soglia, rimane quello più a prova di errore. Il fatto è che se è relativamente semplice compilare un software che ‘percepisca’ tutte le cadute tipiche della guida in pista, per strada è molto più complesso poiché le dinamiche sono molto più varie e non sempre prevedibili. È per questo che abbiamo sviluppato un sistema ibrido, che in strada sfrutta il meccanismo meccanico mentre in pista quello elettronico (basato su un software appositamente tarato). In realtà è anche possibile un utilizzo simultaneo, quindi in caso di incidente, l’airbag viene attivato dal primo sistema che rileva la caduta – in genere quello meccanico.”

Ma come fa un sistema meccanico a capire se, ad esempio, il pilota si sta semplicemente alzando in piedi sulle pedane, oppure sta solo scendendo dalla moto e si è dimenticato di sganciare il cavo di collegamento?

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La lunghezza del cavo è studiata proprio per prevedere qualsiasi tipo di movimento del pilota in sella, anche quelli più strani, e i nostri dispositivi hanno un sistema, chiamato Fastlock, che consente al cavo di allungarsi entro certi limiti grazie a una specie di pretensionatore contenente un accelerometro, pure questo meccanico, simile a quelli presenti nelle cinture di sicurezza delle auto. Permette sia di evitare le attivazioni accidentali (in ogni caso serve una trazione di 15kg per fare scattare il dispositivo, che sono quanto basta per far accorgere il pilota di non aver scollegato il cavo quando scende dalla moto) sia di abbattere ulteriormente i tempi di attivazione in caso di incidente. Detto questo, se si incappa in un principio di high-side, venendo sbalzati dalla moto ma ricadendo sulla sella e riprendendo il controllo, l’airbag si attiverà sicuramente. Ma serviranno solo dieci secondi perché si sgonfi, quindi sarà possibile continuare la gara.”

“In definitiva, però, lasciatemi ribadire un concetto: che sia elettronico, meccanico, prodotto dalla mia azienda o da Alpinestars piuttosto che da Dainese o altri, la cosa rilevante è che ogni motociclista comprenda l’importanza di far entrare l’airbag tra sue le dotazioni fondamentali quando va in moto. In pista, ma ancor più in strada. Perché è in strada che si rischia veramente la vita, ed è oramai comprovato che l’airbag consente di ridurre sensibilmente la gravità delle conseguenze di molti tipi di incidente.”

FONTE:www.superbikeitalia.it

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Aprilia Racing confeziona L’RSV4 più evoluta e performante di sempre

Aprilia Racing, il reparto corse europeo più vincente nella storia del Motomondiale con 298 GP conquistati, ha sempre avuto tra le sue missioni più nobili lo sviluppo di tecnologie nelle competizioni ai massimi livelli, da rendere poi disponibili al pubblico più ampio degli appassionati motociclisti. Dall’elettronica attiva di gestione della moto all’arte di realizzare ciclistiche sopraffine, passando per le soluzioni aerodinamiche che hanno rivoluzionato il concetto stesso di moto da corsa, tutte le scelte tecniche che hanno reso celebre Aprilia, sono state stato sviluppate nel Reparto Corse dei 54 titoli mondiali.

Anche per questo possedere e guidare una Aprilia è sempre stato un tratto distintivo dei motociclisti più evoluti e competenti. Aprilia Racing prosegue la sua missione di condivisione delle massime tecnologie introducendo RSV4 X ex3ma, la RSV4 più sofisticata mai prodotta. E’ il quarto atto di un progetto unico al mondo, iniziato nel 2019 con RSV4 X e poi Tuono X, proseguito nel 2022 con la più evoluta RSV4 X Trenta. Modelli realmente unici, distinti da quella “X” che rappresenta il massimo in termini di tecnologia e prestazioni a cui attualmente si possa ambire su una moto in vendita al pubblico.

“Questa moto è l’evoluzione più estrema del programma che iniziammo proprio con lo scopo di trasferire ai nostri clienti la tecnologia più avanzata, direttamente dal nostro reparto corse. Il trasferimento di tecnologia dal racing agli utenti è citato spessissimo ma in nessun caso è così concreto come in Aprilia Racing. I nostri tecnici hanno realizzato qualcosa che è molto più di un’evoluzione dello straordinario progetto RSV4. Lo si vede chiaramente nell’aerodinamica, con contenuti che sono quelli di una vera MotoGP.

La ex3ma è la prima moto in vendita dotata di un completo pacchetto per la generazione di effetto suolo che aumenta di tre volte il carico laterale rispetto alla precedente X: la carena a scalino e le cornering wings sono contenuti che Aprilia ha portato per prima in MotoGP. L’ala anteriore è una vera ala da MotoGP, larga 550 mm e genera un livello di carico cinque volte più elevato rispetto alla versione precedente, la X Trenta, che già ne aveva di più della stradale, consentendo una grande accelerazione. Anche ‘sotto la pellè ci sono evoluzioni importantissime, a partire dalla mitica centralina racing APX che è stata sostanzialmente evoluta per dare agli utenti prestazione e facilità d’uso. Tanti componenti, visibili e non, sono nuovi o sono stati ottimizzati per garantire un peso ridottissimo.

E’ sicuramente la moto in commercio che più di ogni altra può consentire al cliente di provare le sensazioni di guida di una moderna MotoGP” commenta Romano Albesiano, Direttore Tecnico di Aprilia Racing.
Aprilia Racing è stata la prima a estremizzare gli studi aerodinamici in MotoGP, comprendendone l’importanza e introducendo soluzioni innovative che hanno reso il prototipo Aprilia RS-GP la moto più evoluta in griglia sotto questo punto di vista. Aprilia RSV4 X ex3ma rappresenta un concreto punto di contatto con la MotoGP, essendo la prima e unica moto al mondo destinata alla vendita al pubblico, dotata di aerodinamica con effetto suolo, una tecnologia estremamente sofisticata, interamente sviluppata in Aprilia Racing, brevettata e, fino a ora, utilizzata solo sulla RS-GP 24 che compete nel Motomondiale.

La particolare modellatura della carena sulle fiancate permette di sfruttare la pressione dell’aria tra il suolo e la carena quando la moto è nella fase della piega in curva per aumentare l’aderenza a terra. L’intero pacchetto aerodinamico, di derivazione MotoGP, comprende l’ala anteriore di nuova concezione, l’under wing (comunemente chiamato “cucchiaio”) posizionato sotto il forcellone e le cornering wings situate nella parte bassa del parafango anteriore. Tutta la carenatura è realizzata in carbonio da PAN Compositi con gli stessi procedimenti utilizzati per la MotoGP e, rispetto alla già evoluta X Trenta, permette di quintuplicare il carico verticale della pressione dell’aria in rettilineo, aumentando la stabilità e la precisione di guida, diminuendo al contempo la tendenza all’impennata e di triplicare quello a moto piegata, con grandi benefici in termini di aderenza in curva.

La speciale livrea Perla Nera attinge alla storia di Aprilia e alla mitologia del motociclismo sportivo. Il nero lucido e le finiture grafiche di RSV4 X ex3ma sono un omaggio evidente a una delle moto che hanno fatto la storia del nostro sport: la RS 250 in sella alla quale Max Biaggi vinse tre campionati del mondo consecutivi, dal 1994 al 1996, nella classe 250. Non a caso la stessa livrea è stata scelta da Aprilia Racing nella recente gara di Silverstone quando, per celebrare i 75 anni del Motomondiale, ogni casa ha corso con la più iconica delle sue colorazioni.

Lo stesso Max Biaggi è stato protagonista dello sviluppo in pista e della definitiva messa a punto della RSV4 X ex3ma: “Partecipare allo sviluppo di una moto come la RSV4 X ex3ma è stato come essere alle sessioni di prova di un vero prototipo racing. Un pò come tornare ai test precampionato, quando si pongono le basi tecniche di una intera stagione. Allo stesso modo l’impegno in pista è stato totale, per preparare una moto che dia ai fortunati che la guideranno, le stesse sensazioni di un prototipo racing. E per molti aspetti questa moto lo è davvero, perchè è la prima volta che si mette a punto, per un appassionato cliente, un assetto così completo, che comprende i molti parametri introdotti da una aerodinamica da MotoGP. Sono veramente soddisfatto del lavoro fatto, la moto trasmette emozione solo a guardarla con la livrea Perla Nera che fa rivivere una storia gloriosa. In pista è stata un’esplosione di emozioni, si percepisce, nelle curve veloci, la deportanza della carena a effetto suolo, una sensazione meravigliosa. Saranno 30 esemplari unici, rigorosamente hand made in Aprilia Racing, cosa che rende questa moto ancora più esclusiva”.

foto: ufficio stampa Piaggio Group

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Lancia vince l’Icon Design Trophy ai Prisa Motor Awards

“Ricevere questo premio a pochi mesi dall’inizio del Rinascimento Lancia è per noi grande motivo di orgoglio. Questo riconoscimento è la dimostrazione che Nuova Lancia Ypsilon è capace di aprire nuove strade nel settore del design automobilistico, mantenendo l’eleganza senza tempo caratteristica del marchio. Inoltre, è anche il modo migliore per portare nuovamente il brand all’attenzione del pubblico spagnolo nel Paese in cui la vettura viene prodotta. La prima vettura della nuova era del marchio sarà disponibile in Spagna nelle versioni ibrida ed elettrica con una gamma completa, versatile ed efficiente composta da tre allestimenti. Entro il 2025 la Spagna potrà contare su una rete di distribuzione costituita da 20 showroom, a cui si affiancheranno 30 punti di assistenza post-vendita situati nelle principali città del Paese” ha dichiarato Charles Fuster, Head of Marketing & Communication del marchio Lancia.
La Nuova Lancia Ypsilon è leader nel segmento B hatchback premium grazie al suo iconico sistema di illuminazione, al sistema di assistenza al parcheggio, all’ampio display da 10,25″ con la migliore area di visualizzazione del segmento e al sistema di Guida Autonoma di livello 2 di serie. La prima vettura della nuova era del marchio, prodotta nello stabilimento Stellantis di Saragozza, sarà disponibile in Spagna nelle versioni ibrida ed elettrica con una gamma completa, versatile ed efficiente costituita da tre allestimenti. L’evento è stato organizzato dal Grupo Prisa, una delle principali società di media spagnole, con la volontà di dare vita a un appuntamento annuale dedicato alla celebrazione del talento e dell’innovazione in un settore chiave per l’economia e la società del Paese.
In occasione dell’evento Nuova Lancia Ypsilon è tornata in Spagna per la prima volta dal giorno della presentazione ufficiale sul mercato, nel mese di giugno. I primi esemplari di Nuova Lancia Ypsilon saranno consegnati ai clienti spagnoli nell’ultimo trimestre del 2024.

foto: ufficio stampa Stellantis

(ITALPRESS).

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Al via il primo Porte Aperte dedicato ad Alfa Romeo Junior

Tutto pronto per il Porte Aperte dedicato alla nuova Junior, il modello che segna il ritorno del marchio globale italiano nel segmento B, il più rilevante in Italia ed Europa. Per la prima volta, infatti, gli esclusivi showroom Alfa Romeo presenti in Italia daranno la possibilità al grande pubblico di ammirare e provare su strada questa compatta sportiva che cambia le regole del segmento. L’importante appuntamento si svolgerà questo weekend (21-22 settembre) e vedrà protagonista la Junior Elettrica Speciale 156 CV che sintetizza sportività, tecnologia e comfort in una configurazione unica. Nello specifico, ciascun dealer avrà a disposizione due esemplari, entrambi in configurazione full optional e in due diverse livree: Blu Navigli e Rosso Brera con tetto nero.

Accompagna l’evento del fine settimana lo spot TV con protagonista la star internazionale Pedro Gonzàlez Alonso, diventato un’icona globale per il ruolo di Berlìno in “La casa di carta”. Nello spot “Learn to love again”, l’attore spagnolo invita a farsi guidare dalle passioni più che dalla fredda razionalità per scoprire la coinvolgente driving experience a bordo della compatta sportiva che ridefinisce il concetto di sportività contemporanea. Del resto, autentico oggetto cool ed unico, la Junior coniuga uno stile accattivante con i massimi livelli di connettività e dinamica di guida. Il nuovo modello è disponibile in configurazione ibrida ed elettrica, senza fare distinzioni estetiche o di equipaggiamento, perchè l’unica cosa che conta è il suo essere 100% Alfa Romeo. Attualmente la gamma si compone delle due versioni di ingresso Junior Ibrida e Junior Elettrica, rispettivamente dotate delle motorizzazioni ibrida da 136 CV ed elettrica da 156 CV, e dell’esclusiva Junior Speciale, la versione top di gamma anch’essa equipaggiata con propulsore ibrido da 136 CV o full electric da 156 CV. Inoltre, a breve si aggiungerà la nuova Junior 280 Veloce 100% elettrica, la massima espressione della sportività nella gamma.

Durante il Porte Aperte, inoltre, i visitatori potranno conoscere tutti i dettagli dell’imperdibile promozione di settembre, che consente di mettersi subito al volante della nuova Junior, accedendo ad un’offerta di finanziamento molto attrattiva sviluppata in collaborazione con Stellantis Financial Services Italia. Ad esempio, Alfa Romeo Junior elettrica 156 CV può essere acquistata a fronte di una rata mensile di 300 euro per 35 mesi, con un anticipo di circa 8.500 euro, TAN (FISSO) 4,99% e TAEG 6,33%. Invece, per coloro che desiderano la versione ibrida, la formula propone rata mensile di 250 euro per 35 mesi, con un anticipo di circa 5.000 euro, TAN (FISSO) 4,99% e TAEG 6,58%.
“L’attesa è finita: questo fine settimana i nostri showroom saranno lieti di accogliere il pubblico che vorrà conoscere e provare la nuova Alfa Romeo Junior, che ha già raccolto oltre un migliaio di ordini solo in Italia e ha conquistato il cuore dei partecipanti al Roadshow che, dal 12 giugno al 12 luglio, ha coinvolto 49 showroom Alfa Romeo e circa 9.000 ospiti con appuntamenti ‘one to onè e serate speciali. Sono certo che questo modello ci regalerà grandi soddisfazioni e voglio ringraziare la nostra rete di vendita per aver realizzato con entusiasmo questo Porte Aperte che segna un passo in avanti nella nostra strategia di crescita” ha dichiarato Raffaele Russo, Country Manager di Alfa Romeo in Italia.

foto: ufficio stampa Stellantis

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