Campania
Napoli | Rubato furgone con pedana a disabile, su social sos famiglia
Alessandro, un giovane disabile residente a Pianura, quartiere della periferia di Napoli, ha recentemente subito un duro colpo alla sua indipendenza. Nonostante la sua abilità di entrare autonomamente in auto senza l’aiuto dei suoi genitori anziani, la sua vita è diventata improvvisamente più complicata. Due sere fa, qualcuno ha rubato il furgone con pedana idraulica che rappresentava un elemento essenziale per facilitare i suoi spostamenti verso il medico e sua nonna.
Il deputato di Alleanza Verdi-Sinistra, Francesco Emilio Borrelli, ha raccontato questa storia sconvolgente. La madre di Alessandro si è rivolta a lui, mentre la sorella del giovane disabile ha condiviso la situazione sui social media. Nel suo appello, ha descritto il furto dell’auto come un atto dannoso che ha lasciato i genitori di Alessandro in gravi difficoltà. La loro situazione è particolarmente critica, poiché è fondamentale per loro avere sempre a disposizione un veicolo a causa delle crisi epilettiche di Alessandro, che potrebbero richiedere un trasporto urgente in ospedale.
La sorella di Alessandro ha sottolineato che la famiglia al momento non può permettersi di acquistare un nuovo veicolo identico al precedente, un Fiat Doblò. Pertanto, ha chiesto aiuto attraverso i social media, sperando in donazioni anche piccole ma preziose, al fine di poter restituire ad Alessandro la sua libertà di movimento e il sorriso.
Francesco Emilio Borrelli, definendo il furto come un “atto ignobile”, ha assicurato che, nel caso il veicolo non venisse ritrovato, verrà avviata una raccolta fondi per aiutare Alessandro e la sua famiglia ad acquistare un nuovo furgone con pedana idraulica. La comunità è quindi chiamata a partecipare e sostenere questa causa per garantire a Alessandro la continuità delle cure e della mobilità.
Campania
Salerno | Sequestrati 180kg di materiale esplodente, un arresto
Nei giorni scorsi, la Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Salerno ha condotto un’operazione significativa per contrastare la commercializzazione illegale di materiale esplodente. Durante un controllo di routine a Pagani, le forze dell’ordine hanno rinvenuto all’interno di un’autovettura ben 1.279 manufatti artigianali non omologati, detenuti senza alcuna autorizzazione o documentazione valida.
L’operazione ha avuto un ulteriore sviluppo con la perquisizione dell’abitazione del soggetto coinvolto, che ha rivelato un vero e proprio arsenale di esplosivi. La maggior parte di questi materiali pericolosi era stoccata in due locali seminterrati, situati in prossimità di abitazioni e luoghi pubblici frequentati da cittadini. Il risultato delle operazioni ha portato al sequestro di circa 1.700 esplosivi artigianali, per un peso complessivo di 180 chilogrammi di sostanza esplosiva.
Il responsabile, un cittadino italiano, è stato arrestato in flagranza di reato per detenzione illecita di esplosivi e attualmente è a disposizione della Procura della Repubblica in attesa del giudizio di convalida.
Questa operazione evidenzia l’impegno costante delle forze dell’ordine nel monitoraggio e nella repressione della produzione e commercializzazione illecita di materiali pericolosi. La Guardia di Finanza ribadisce l’importanza di garantire la sicurezza dei cittadini, prevenendo fenomeni sempre più diffusi che possono mettere a rischio la salute e l’incolumità pubblica.
Campania
Napoli | Tassi usurai che superavano il 100% di interessi, arrestate 15 persone
Nella mattina del 24 settembre 2024, le forze dell’ordine di Napoli hanno portato a termine una vasta operazione contro il fenomeno dell’usura e dell’estorsione, concentrata principalmente nel quartiere Poggioreale. L’intervento ha visto coinvolti i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Poggioreale, coadiuvati da diverse unità investigative del territorio, che hanno eseguito quindici ordinanze di misure cautelari, emesse su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli.
L’indagine, coordinata dalla Procura distrettuale, ha permesso di individuare un gruppo di persone accusate di aver sfruttato economicamente due cittadini della zona, imponendo tassi d’interesse usurari su prestiti. I tassi avrebbero raggiunto percentuali estremamente elevate, arrivando a superare il 100% mensile. Le vittime, in difficoltà economiche, sono state costrette a subire un sistema di estorsioni prolungato.
Le ordinanze, emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) del Tribunale di Napoli, hanno disposto diverse misure restrittive: per otto degli indagati è stata stabilita la custodia cautelare in carcere, mentre per i restanti sette è stato disposto il regime degli arresti domiciliari. Al momento, un solo soggetto coinvolto risulta ancora latitante ed è attivamente ricercato dalle autorità.
È importante sottolineare che le misure cautelari sono state adottate nella fase preliminare dell’indagine, e gli indagati, pur gravemente sospettati, godono del principio di presunzione d’innocenza fino all’eventuale sentenza definitiva. Tale operazione rappresenta un ulteriore passo nella lotta contro la criminalità organizzata e il fenomeno dell’usura, una piaga che spesso colpisce le fasce più vulnerabili della popolazione.
L’azione delle forze dell’ordine dimostra la ferma volontà dello Stato di contrastare con decisione questi fenomeni criminali, che continuano a minare la serenità e la sicurezza economica di molti cittadini, soprattutto in quartieri già segnati da un contesto sociale difficile.
Campania
Napoli | Tassi usurai che superavano il 100% di interessi. Carabinieri arrestano 15 persone VIDEO
I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Poggioreale, con il supporto di vari reparti dell’Arma, hanno eseguito quindici ordinanze di misure cautelari nei confronti di soggetti ritenuti gravemente indiziati di usura ed estorsione. Le operazioni sono state coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia e hanno coinvolto anche i Carabinieri di Napoli e Castello di Cisterna.
Gli indagati avrebbero prestato denaro a due residenti del quartiere Poggioreale applicando tassi usurari superiori al 100% mensile e, successivamente, avrebbero esercitato pressioni estorsive per il recupero delle somme. Tra i quindici destinatari dei provvedimenti, otto sono stati posti in custodia cautelare in carcere, mentre sette agli arresti domiciliari. Solo una persona è ancora ricercata.
L’ordinanza del GIP è stata emessa in fase di indagini preliminari, e i destinatari sono da considerarsi presunti innocenti fino a sentenza definitiva. I soggetti coinvolti potranno ricorrere contro le misure cautelari.
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