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Calabria

Corigliano Rossano (CS) | aggredito e picchiato per rapina: arrestato 30enne

Nella zona denominata «Boscarello» del Comune di Corigliano Rossano si è verificata una notte estremamente tumultuosa, durante la quale un individuo straniero è stato brutalmente attaccato e picchiato da un gruppo di persone con l’intento di derubarlo del portafogli e del telefono cellulare. In seguito a questo episodio, i Carabinieri della Sezione Radiomobile del Reparto Territoriale di Corigliano Rossano, supportati dalle Squadre di Intervento Operativo (S.I.O.) del XIV Battaglione Calabria di Vibo Valentia e coordinati dalla Procura della Repubblica di Castrovillari, diretta dal Procuratore Capo Alessandro D’Alessio, hanno proceduto all’arresto di un cittadino straniero di 30 anni, considerato fortemente sospettato di essere uno degli autori della rapina.

L’intervento dei Carabinieri è stato sollecitato da una specifica segnalazione ricevuta attraverso il numero di emergenza pubblica «112», che ha anche indicato la necessità di inviare sul luogo unità mediche, poiché la vittima presentava lesioni diffuse su tutto il corpo a seguito dell’aggressione. Le condizioni fisiche della vittima sono state valutate presso il pronto soccorso dell’ospedale di Rossano, dove, a causa delle condizioni generali, è stata ricoverata per ulteriori accertamenti.

Le descrizioni fornite dalle persone informate sugli eventi sono state sufficienti per mettere i Carabinieri sulle tracce dei responsabili, conducendo all’individuazione di uno dei potenziali autori del crimine nelle fasi immediate successive. Le perquisizioni conseguenti hanno rivelato elementi inconfutabili che collegano l’extracomunitario fermato alle responsabilità penali del caso.

Basandosi sulle prove raccolte, lo straniero è stato arrestato e portato presso il Carcere di Castrovillari, dove sarà a disposizione dei Magistrati della Procura locale. Le indagini sono ancora in corso per identificare gli altri soggetti che sono riusciti a sfuggire ai provvedimenti restrittivi durante la notte. Nel complesso, l’episodio evidenzia l’attenzione da parte dei Carabinieri e della Procura della Repubblica nella gestione di situazioni particolarmente delicate, che possono influire direttamente sull’Ordine e sulla Sicurezza.

Calabria

Omicidio Bellocco | Per la famiglia l’omicidio non è legato a criminalità organizzata

La famiglia di Antonio Bellocco, l’ultras dell’Inter recentemente ucciso a Cernusco sul Naviglio, esprime un profondo dolore e amarezza per la continua attenzione mediatica che ha messo in risalto il legame di parentela della vittima con individui precedentemente condannati per associazione mafiosa. Attraverso una dichiarazione ufficiale diffusa dal loro avvocato, Giacomo Iaria, la famiglia di Bellocco, originaria di Rosarno, ha chiesto che la vicenda venga trattata con la dovuta considerazione del contesto attuale e degli sviluppi investigativi.

Nella nota, la famiglia sottolinea che Antonio Bellocco era un giovane padre di due figli, che aveva deciso di ricominciare una nuova vita a Milano dopo aver scontato la sua condanna e si trovava in regime di libertà vigilata. La famiglia rimarca che Bellocco, pur avendo un passato complesso, stava cercando di vivere nel rispetto delle norme e delle regole civili. La nota contesta l’idea che il suo omicidio possa essere legato a contesti di criminalità organizzata, e denuncia come i riferimenti ai suoi genitori, entrambi detenuti al 41 bis e uno dei quali deceduto in carcere, distolgano l’attenzione dalle reali circostanze dell’omicidio.

Aurora Spanò, madre di Antonio, e i suoi fratelli si affidano all’iter giudiziario per chiarire i motivi e la dinamica del delitto, confidando nel lavoro della magistratura e utilizzando tutti i mezzi legali a loro disposizione per difendere la memoria di Antonio. La famiglia lamenta che l’attenzione mediatica e la focalizzazione sui precedenti penali della vittima non riflettono adeguatamente il dolore e la tragedia del caso, e chiedono rispetto per la memoria di Antonio e per la sua nuova vita, interrotta prematuramente.

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Calabria

Lorica | Donna morta in incidente il 25 agosto scorso, indagato 44enne in auto con lei

La Procura di Cosenza ha iscritto Mario Molinari, un uomo di 44 anni, nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio stradale. Molinari era alla guida del veicolo il 25 agosto scorso quando si è verificato un tragico incidente stradale sulla statale 108 bis, nei pressi di Lorica, in Sila, che ha causato la morte di Ilaria Mirabelli, una donna di 39 anni originaria di Cosenza.

L’inchiesta sulla morte di Ilaria Mirabelli è attualmente coordinata dalla pubblica accusa, con i pm Donatella Donato e Mariangela Farro al timone. L’iscrizione di Molinari nel registro degli indagati è avvenuta in seguito a una querela presentata dall’avvocato Guido Siciliano, legale della famiglia della vittima. Siciliano aveva richiesto che fossero esaminate le ipotesi di reato di omicidio volontario e omicidio stradale, a causa delle numerose incongruenze e dubbi emersi riguardo alla dinamica dell’incidente.

L’iscrizione di Molinari nel registro degli indagati è anche una fase preliminare necessaria per condurre una serie di accertamenti tecnici non ripetibili, che sono fondamentali per chiarire le circostanze del sinistro.

Dopo la morte di Ilaria Mirabelli, sono stati numerosi gli appelli e le richieste da parte della società civile cosentina per fare piena luce sull’accaduto. Questi appelli riflettono il forte interesse e la preoccupazione della comunità riguardo all’incidente e al suo impatto. Le indagini continuano, e le autorità sono impegnate a chiarire tutti gli aspetti del caso per garantire giustizia alla vittima e alle sue famiglie.

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Calabria

San Gregorio d’Ippona (VV) | Colpi di pistola contro l’auto del sindaco Farfaglia

La serata del 7 settembre a San Gregorio d’Ippona è stata segnata da un grave atto intimidatorio nei confronti del sindaco Pasquale Farfaglia. La sua auto è stata colpita da diciassette proiettili, in un episodio che ha sconvolto la comunità locale. L’attacco è avvenuto vicino alla chiesa di Santa Ruba, dove il sindaco stava partecipando ai festeggiamenti in onore della Madonna della Salute.

Il grave episodio è stato scoperto solo la mattina seguente, quando il sindaco ha notato i fori dei proiettili sulla sua vettura. I carabinieri sono ora impegnati nelle indagini per chiarire le circostanze dell’attacco e identificare i responsabili.

Questo episodio solleva preoccupazioni significative sulla sicurezza e sull’ordine pubblico nella zona, riflettendo un clima di tensione e preoccupazione per l’incolumità dei rappresentanti istituzionali. Le autorità locali e le forze dell’ordine sono al lavoro per fare luce sull’accaduto e garantire che simili atti non rimangano impuniti.

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