Connect with us

Calabria

Melissa (KR) | 400 kg di esplosivo per abbattere ecomostro

Questa mattina è giunto il furgone trasportante 400 chilogrammi di esplosivo destinati all’abbattimento di Palazzo Mangeruca, l’edificio confiscato alla ‘ndrangheta, situato da decenni nella frazione Torre Melissa di Melissa, nel comune della provincia di Crotone.

Le operazioni di demolizione, autorizzate dalla Regione Calabria, avranno luogo domani tra le 11:00 e mezzogiorno. Il governatore calabrese, Roberto Occhiuto, presenzierà all’evento insieme al ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, al vice ministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto, e al comandante generale dell’Arma dei carabinieri, Teo Luzi, mantenendo una distanza di sicurezza.

Attualmente, il processo di posizionamento delle 750 cariche nei punti strategici dell’edificio è al 50%, e sarà completato entro la serata con la chiusura dei pilastri mediante tessuto e schiuma, accuratamente sigillati. L’inizio delle operazioni sarà annunciato da tre squilli di tromba, ciascuno della durata di 5 secondi, seguiti immediatamente dall’implosione, che avverrà in soli due secondi.

La Società Impresa Lavori Stradali (Lvs) srl, supportata dalle società partner Deam Ingegneria srl, Deton srl e Misiano Ingegneria srl, continua a seguire la tabella di marcia con l’assistenza di 40 maestranze, tra operai e tecnici specializzati. L’attività di detonazione sarà gestita da sei fochini.

Dalle 8 di oggi, la strada è stata chiusa al traffico, e il perimetro dell’area è stato limitato con blocchi di sabbia e geotessuto per prevenire eventuali cadute di detriti. Nel centro urbano, saranno installati sismografi per monitorare eventuali movimenti nelle strutture. La cabina di regia e il centro di comando saranno posizionati a 300 metri da Palazzo Mangeruca. Tecnicamente coordinata, l’implosione, grazie all’uso di microcariche temporizzate, limiterà i disagi alla circolazione lungo la Statale 106 adiacente.

Calabria

Omicidio Bellocco | Per la famiglia l’omicidio non è legato a criminalità organizzata

La famiglia di Antonio Bellocco, l’ultras dell’Inter recentemente ucciso a Cernusco sul Naviglio, esprime un profondo dolore e amarezza per la continua attenzione mediatica che ha messo in risalto il legame di parentela della vittima con individui precedentemente condannati per associazione mafiosa. Attraverso una dichiarazione ufficiale diffusa dal loro avvocato, Giacomo Iaria, la famiglia di Bellocco, originaria di Rosarno, ha chiesto che la vicenda venga trattata con la dovuta considerazione del contesto attuale e degli sviluppi investigativi.

Nella nota, la famiglia sottolinea che Antonio Bellocco era un giovane padre di due figli, che aveva deciso di ricominciare una nuova vita a Milano dopo aver scontato la sua condanna e si trovava in regime di libertà vigilata. La famiglia rimarca che Bellocco, pur avendo un passato complesso, stava cercando di vivere nel rispetto delle norme e delle regole civili. La nota contesta l’idea che il suo omicidio possa essere legato a contesti di criminalità organizzata, e denuncia come i riferimenti ai suoi genitori, entrambi detenuti al 41 bis e uno dei quali deceduto in carcere, distolgano l’attenzione dalle reali circostanze dell’omicidio.

Aurora Spanò, madre di Antonio, e i suoi fratelli si affidano all’iter giudiziario per chiarire i motivi e la dinamica del delitto, confidando nel lavoro della magistratura e utilizzando tutti i mezzi legali a loro disposizione per difendere la memoria di Antonio. La famiglia lamenta che l’attenzione mediatica e la focalizzazione sui precedenti penali della vittima non riflettono adeguatamente il dolore e la tragedia del caso, e chiedono rispetto per la memoria di Antonio e per la sua nuova vita, interrotta prematuramente.

Continua a leggere

Calabria

Lorica | Donna morta in incidente il 25 agosto scorso, indagato 44enne in auto con lei

La Procura di Cosenza ha iscritto Mario Molinari, un uomo di 44 anni, nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio stradale. Molinari era alla guida del veicolo il 25 agosto scorso quando si è verificato un tragico incidente stradale sulla statale 108 bis, nei pressi di Lorica, in Sila, che ha causato la morte di Ilaria Mirabelli, una donna di 39 anni originaria di Cosenza.

L’inchiesta sulla morte di Ilaria Mirabelli è attualmente coordinata dalla pubblica accusa, con i pm Donatella Donato e Mariangela Farro al timone. L’iscrizione di Molinari nel registro degli indagati è avvenuta in seguito a una querela presentata dall’avvocato Guido Siciliano, legale della famiglia della vittima. Siciliano aveva richiesto che fossero esaminate le ipotesi di reato di omicidio volontario e omicidio stradale, a causa delle numerose incongruenze e dubbi emersi riguardo alla dinamica dell’incidente.

L’iscrizione di Molinari nel registro degli indagati è anche una fase preliminare necessaria per condurre una serie di accertamenti tecnici non ripetibili, che sono fondamentali per chiarire le circostanze del sinistro.

Dopo la morte di Ilaria Mirabelli, sono stati numerosi gli appelli e le richieste da parte della società civile cosentina per fare piena luce sull’accaduto. Questi appelli riflettono il forte interesse e la preoccupazione della comunità riguardo all’incidente e al suo impatto. Le indagini continuano, e le autorità sono impegnate a chiarire tutti gli aspetti del caso per garantire giustizia alla vittima e alle sue famiglie.

Continua a leggere

Calabria

San Gregorio d’Ippona (VV) | Colpi di pistola contro l’auto del sindaco Farfaglia

La serata del 7 settembre a San Gregorio d’Ippona è stata segnata da un grave atto intimidatorio nei confronti del sindaco Pasquale Farfaglia. La sua auto è stata colpita da diciassette proiettili, in un episodio che ha sconvolto la comunità locale. L’attacco è avvenuto vicino alla chiesa di Santa Ruba, dove il sindaco stava partecipando ai festeggiamenti in onore della Madonna della Salute.

Il grave episodio è stato scoperto solo la mattina seguente, quando il sindaco ha notato i fori dei proiettili sulla sua vettura. I carabinieri sono ora impegnati nelle indagini per chiarire le circostanze dell’attacco e identificare i responsabili.

Questo episodio solleva preoccupazioni significative sulla sicurezza e sull’ordine pubblico nella zona, riflettendo un clima di tensione e preoccupazione per l’incolumità dei rappresentanti istituzionali. Le autorità locali e le forze dell’ordine sono al lavoro per fare luce sull’accaduto e garantire che simili atti non rimangano impuniti.

Continua a leggere

TREND

Riproduzione Riservata - Copyright © Gruppo ADN Italia srl - P.Iva 02265930798 - redazione@adn24.it - PRIVACY