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Scienza e Salute

Capelli Forti e Sani: Nutrire la Bellezza Naturale

L’autunno porta con sé il cambio di stagione e, purtroppo, anche una maggiore caduta dei capelli. Questo fenomeno, generalmente legato a un normale ciclo di ricambio, può essere affrontato con una corretta alimentazione e l’uso di prodotti adeguati. La salute dei capelli non è solo un fattore estetico, ma un riflesso del nostro benessere generale.

Per mantenere i capelli forti e lucenti, è fondamentale assicurarsi un apporto adeguato di nutrienti. Le proteine giocano un ruolo cruciale, poiché la cheratina, il principale costituente dei capelli, è una proteina. Alimenti come le uova e il pesce, ricchi di aminoacidi essenziali, sono ideali per rinforzare la struttura capillare.

Ma non basta. Il ferro e lo zinco sono minerali indispensabili per la salute dei follicoli piliferi. Una carenza di ferro, ad esempio, può contribuire alla caduta dei capelli. È possibile trovare questi minerali non solo nelle carni e nel pesce, ma anche nei legumi e nelle verdure a foglia verde.

Le vitamine, come la biotina e le vitamine A e C, sono altrettanto importanti. La biotina, presente in alimenti come uova, riso integrale e latticini, favorisce la crescita dei capelli. La vitamina C, invece, svolge un’azione antiossidante, proteggendo i follicoli dai danni.

Un’interessante scoperta scientifica riguarda la varietà di mele annurca, ricca di polifenoli e procianidina B2, che possono contrastare la caduta dei capelli. Consumare regolarmente queste mele, insieme a una dieta bilanciata, può contribuire a rinvigorire la chioma.

In sintesi, per avere capelli sani e forti, è importante combinare una dieta ricca di nutrienti con la cura esterna. Gli alimenti giusti e le ricette sane, come i cestini di bietole e uova, possono aiutare a nutrire i capelli dall’interno.

Scienza e Salute

La Corsa e la Longevità: miglior medicina

La corsa e l’attività fisica non sono solo sport, ma vere e proprie medicine per la salute e la longevità. Il professor Francesco Landi, geriatra e docente all’Università Cattolica del Sacro Cuore, è convinto che una routine di esercizio regolare possa allungare la vita e migliorare la qualità dell’esistenza. Promotore della Longevity Run, un evento annuale che sottolinea l’importanza di movimento e prevenzione, Landi afferma che praticare sport permette non solo di contrastare malattie cardiovascolari e metaboliche, ma anche di migliorare il sistema immunitario.

Secondo le sue ricerche, un ottantenne attivo può avere le stesse capacità fisiche di un cinquantenne sedentario, dimostrando che con il movimento si possono guadagnare anni di vitalità e autonomia. Landi sottolinea che la longevità non è un semplice dono genetico, ma si ottiene attraverso uno stile di vita attivo e sano. Questo messaggio è al centro della Longevity Run, che promuove l’idea che ognuno debba “correre” verso una vita più lunga, non semplicemente aspettare che accada.

Il professor Landi consiglia di iniziare a correre fin da piccoli, ma chiarisce che è possibile avvicinarsi a questo sport a qualsiasi età, sempre con cautela e sotto la supervisione di un medico. La preparazione, la scelta dell’attrezzatura adeguata e la consulenza di professionisti della salute sono essenziali per evitare infortuni e ottenere i massimi benefici dall’attività fisica.

Inoltre, il geriatra mette in evidenza l’importanza dell’approccio psicologico alla corsa: deve essere vista come un momento di svago e piacere. Infine, per contrastare la sedentarietà, Landi sottolinea l’importanza di educare i giovani all’attività fisica, facendo dell’esercizio un’abitudine quotidiana.

Concludendo, il messaggio del professor Landi è chiaro: non è mai troppo tardi per iniziare a prendersi cura di sé stessi attraverso la corsa e l’attività fisica, elementi fondamentali per una vita sana e lunga.

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Scienza e Salute

Golf: Un Passaporto per la Longevità e il Benessere

Il golf è molto più di un semplice sport; è un’opportunità per connettersi con la natura, mantenersi attivi e promuovere uno stile di vita sano. Un episodio recente ha catturato l’attenzione: Charles Arthur Thompson, un golfista centenario, ha realizzato un punteggio di 103 durante una gara in Canada, segnando così un record per la sua età. Questo straordinario risultato non è solo un traguardo personale, ma dimostra anche i benefici del golf sulla salute e sulla longevità.

Secondo un’analisi pubblicata dal British Journal of Sport Medicine, il golf può contribuire a ridurre il rischio di mortalità e ad aumentare l’aspettativa di vita. Questo sport, praticabile a tutte le età e con un rischio minimo di infortuni, favorisce l’attività fisica moderata e si è rivelato efficace nella prevenzione e gestione di diverse patologie croniche, come malattie cardiache, diabete di tipo 2 e alcuni tipi di cancro. La ricerca indica che chi gioca a golf potrebbe vivere in media cinque anni in più.

In un periodo in cui il benessere fisico è diventato una priorità, il golf sta guadagnando popolarità. Negli ultimi cinque anni, il numero di golfisti nel mondo è aumentato del 15%, raggiungendo i 65 milioni. Questo interesse crescente è alimentato dalla ricerca di attività all’aria aperta dopo i lockdown della pandemia e dalla maggiore accessibilità alle strutture di gioco.

Contrariamente a quanto si possa pensare, il golf richiede impegno fisico. Un percorso di 18 buche comporta un cammino di circa sette chilometri, coinvolgendo muscoli e favorendo il consumo di calorie. Con l’attrezzatura ora più accessibile e i costi per iniziare a giocare in diminuzione, il golf si presenta come una scelta ideale per chi cerca un’attività che unisce movimento, socialità e benessere.

In conclusione, praticare golf non solo offre un modo per godere della natura e muoversi, ma potrebbe anche rivelarsi un fattore determinante per una vita lunga e sana.

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Scienza e Salute

SAI CHE…le diete falliscono per colpa dei parenti?

Rispettare una dieta dimagrante può essere difficile non solo per questioni legate all’autocontrollo o alla tentazione del cibo, ma anche per l’influenza sociale esercitata da amici e parenti. La psicologa Jane Ogden, dell’Università del Surrey, ha evidenziato come le persone vicine a chi è a dieta possano inconsapevolmente ostacolarne i progressi. Questo accade attraverso comportamenti che vanno dall’offrire cibo proibito al minimizzare l’importanza della dieta o, in alcuni casi, non offrendo il supporto necessario. Secondo Ogden, spesso queste azioni sono guidate da buone intenzioni, come la preoccupazione per la salute dell’amico o l’idea che non ci sia bisogno di dimagrire.

Tuttavia, Ogden sottolinea che possono esserci anche motivazioni più sottili e meno altruistiche. Riconquistare il peso forma potrebbe aumentare l’autostima, l’attrattività e la sicurezza di sé di chi è a dieta, cambiando i rapporti di potere o dinamiche affettive all’interno delle relazioni. Questo timore, conscio o inconscio, può portare amici e parenti a sabotare, anche involontariamente, il percorso di dimagrimento del malcapitato.

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