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Le innovazioni dei Borbone: la storia della “Sedia Volante” della Reggia di Caserta

Durante il regno dei Borbone, il Sud Italia vide un notevole impulso nelle innovazioni culturali e industriali, arricchendo il patrimonio architettonico e artistico della regione. Un esempio emblematico di questa epoca è la sedia volante, un’invenzione all’avanguardia che può essere considerata l’antenata dell’ascensore moderno, situata nella magnifica Reggia di Caserta.

Nel 1845, il re Ferdinando autorizzò l’architetto Gaetano Genovese a costruire questo straordinario dispositivo, che rispondeva alla necessità dei reali di affrontare le ripide scale del palazzo. Prima di questo, i tentativi di creare un sistema di sollevamento risalgono agli anni ’50, con progetti che includevano motori a vapore e meccanismi idraulici. La sedia volante, realizzata con legno di castagno e acero, era alimentata da un sistema di ruote dentate, azionate da robuste corde di canapa, garantendo così un’efficace movimentazione tra i vari piani della reggia.

Un elemento innovativo del progetto era il sistema di sicurezza, che bloccava la sedia in caso di rottura delle funi, mentre una lancetta di ferro indicava il piano raggiunto. Sebbene la sedia volante della Reggia di Caserta sia la più nota, non fu l’unico esempio dell’epoca; due anni prima era stata realizzata una struttura simile nel Palazzo Reale di Napoli.

La sedia volante è oggi visibile in un modello in scala 1/10 all’interno della Reggia, simbolo di un’epoca che ha segnato la transizione verso il moderno. Questa innovazione non solo riflette il genio ingegneristico dei Borbone, ma rappresenta anche un importante capitolo nella storia della tecnologia e dell’architettura italiana.

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