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Calabria

Rossano (CS) | Detenuto aggredisce agente e tenta di strangolarlo

La situazione nelle carceri calabresi continua a peggiorare, con un clima sempre più teso e difficile da gestire. L’ultimo episodio di violenza si è verificato nel carcere di Rossano, dove un detenuto ha aggredito brutalmente una guardia penitenziaria, tentando di strangolarla. Nel tentativo di fermarlo, un altro agente è rimasto ferito.

L’incidente è avvenuto mentre il detenuto stava per entrare nell’area destinata alle passeggiate, momento in cui si è scagliato contro gli agenti, creando un clima di estrema tensione e pericolo. L’aggressione ha suscitato grande indignazione tra i rappresentanti sindacali, tra cui Giovan Battista Durante, segretario aggiunto del Sappe, che ha espresso forte preoccupazione per la sicurezza del personale penitenziario.

Questo ennesimo episodio di violenza è solo l’ultimo di una lunga serie di eventi che evidenziano un crescente problema di gestione e sicurezza all’interno delle strutture detentive calabresi. Le condizioni di lavoro del personale di custodia sono sempre più difficili, mettendo a rischio l’incolumità degli agenti e accentuando un clima di sfiducia e tensione.

L’aggressione di Rossano rappresenta un campanello d’allarme sullo stato delle carceri nella regione, che richiede interventi urgenti e misure adeguate per garantire la sicurezza di chi lavora in un contesto già estremamente complicato.

Attualità

Confartigianato | In Calabria crescono gli ultrasessantenni alla guida delle aziende, solo l’8% di ricambio generazionale

La Calabria si trova di fronte a una sfida cruciale: la crisi demografica che affligge la regione non è solo una questione di numeri, ma minaccia di erodere le fondamenta stesse dell’economia locale, in particolare il settore artigianale. Mentre la popolazione invecchia e i giovani continuano a emigrare, il tessuto produttivo della regione mostra segni preoccupanti di cedimento, con un incremento della percentuale di imprenditori over 60 che gestiscono le aziende.

Secondo Confartigianato, l’organizzazione che rappresenta le piccole e medie imprese, il passaggio generazionale nelle imprese sta diventando una questione fondamentale. Con un numero crescente di imprenditori senior, il rischio è che l’assenza di un ricambio possa portare a una stagnazione del settore, in quanto le nuove generazioni potrebbero non essere pronte a subentrare o potrebbero scegliere di non farlo.

Il rapporto dell’Ufficio Studi di Confartigianato, intitolato “La ricerca del lavoro perduto”, evidenzia una vera e propria “glaciazione demografica” in corso. Questo fenomeno è causato da tassi di natalità in calo e da un significativo invecchiamento della popolazione. Le proiezioni stimano che, tra il 2024 e il 2050, la forza lavoro in Italia potrebbe diminuire di 7 milioni di unità, con un impatto diretto anche sulla Calabria, dove la diminuzione della popolazione attiva è già evidente.

I dati parlano chiaro: tra il 2016 e il 2022, solo l’8% delle imprese calabresi ha affrontato un passaggio generazionale. Questa transizione è fondamentale non solo per la sopravvivenza delle singole attività, ma anche per l’intero sistema economico regionale, che è già fragile e segna il passo rispetto ad altre aree del Paese. Le difficoltà che le imprese artigiane stanno affrontando si traducono in bilanci sempre più in rosso, creando un contesto di instabilità che rischia di compromettere il futuro del settore.

Per affrontare questa crisi, Confartigianato ha programmato un incontro di formazione per il 2 ottobre, con l’obiettivo di sensibilizzare e preparare gli imprenditori e i futuri manager a gestire il passaggio generazionale in modo efficace. È una tappa fondamentale per garantire che le aziende possano continuare a operare e prosperare, mantenendo vive tradizioni e competenze preziose per la Calabria. La lotta contro l’invecchiamento e l’assenza di ricambio generazionale è una battaglia che la regione non può permettersi di perdere, se vuole sperare in un futuro economico più florido e sostenibile.

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Attualità

Reggio Calabria | Aterp Calabria intensifica le azioni contro la morosità negli affitti

L’Aterp Calabria ha avviato una stretta sulle morosità legate ai canoni delle abitazioni di edilizia residenziale pubblica, in risposta a una situazione finanziaria allarmante. Attualmente, l’ente vanta crediti non riscossi che raggiungono la cifra di circa 80 milioni di euro, una problematica che ha attirato l’attenzione della Corte dei Conti e richiede misure urgenti per il bilancio regionale.

L’Aterp Calabria, come principale ente pubblico nelle politiche abitative della regione, gestisce un ampio patrimonio edilizio e offre servizi per la creazione e manutenzione di alloggi sociali. Tra i suoi compiti essenziali c’è la riscossione dei canoni locativi, che deve avvenire secondo le disposizioni della legge regionale numero 32/96. Il provvedimento in corso prevede un aggiornamento dei canoni per garantire il corretto addebito agli utenti.

Secondo le stime, circa 20.300 utenti risultano in arretrato con i pagamenti, un dato che evidenzia la gravità della situazione. La capacità di recuperare questi crediti è cruciale per assicurare stabilità finanziaria all’ente, come sottolineato in un verbale del 2 agosto dal revisore economico-finanziario dell’Aterp, che ha messo in evidenza le difficoltà legate all’elevato ammontare dei crediti da riscuotere.

L’azione dell’Aterp non si limita solo alla riscossione, ma include anche strategie per interrompere i termini di prescrizione dei crediti più datati, evidenziando un impegno deciso per affrontare questa crisi. La situazione attuale richiede un’attenzione particolare da parte dell’ente, con l’obiettivo di garantire una gestione più efficiente delle risorse e dei servizi offerti agli utenti.

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Attualità

Cybersicurezza | Catanzaro ottiene finanziamento per la cybersecurity dal PNRR

Catanzaro è stata selezionata tra le 79 città italiane beneficiarie di un finanziamento destinato al potenziamento della resilienza informatica, grazie al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). In particolare, il progetto del Comune è stato approvato nell’ambito della Missione 1 – Componente 1 – Investimento 1.5 “Cybersecurity” e ha ottenuto l’intera somma richiesta di 1,45 milioni di euro.

La notizia è stata confermata dall’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, che ha valutato positivamente il progetto presentato dal Comune di Catanzaro dopo l’approvazione della Giunta il 25 marzo scorso. Con questo finanziamento, Catanzaro si prepara a diventare una delle prime città della Calabria a istituire un’unità operativa specifica per la cybersecurity, con personale interno dedicato.

Il progetto prevede una serie di interventi strategici, tra cui la creazione di una nuova governance per la gestione integrata della cybersicurezza, una gestione attenta dei rischi informatici e della continuità operativa, e l’implementazione di un piano per garantire la resilienza dei servizi critici in caso di eventi avversi. Saranno affrontati anche aspetti come la gestione e la risposta agli incidenti di sicurezza e l’aggiornamento del sistema di gestione delle identità digitali.

Vincenzo Costantino, neoassessore alla Transizione digitale, ha espresso soddisfazione per il risultato raggiunto e ha riconosciuto il lavoro svolto dagli uffici comunali e dal suo predecessore, Giorgio Arcuri. Questo finanziamento rappresenta un passo fondamentale per migliorare la qualità operativa e la sicurezza informatica del Comune, specialmente nella gestione dei dati sensibili. Con queste misure, l’amministrazione si propone di costruire una pubblica amministrazione più efficace, in grado di fornire servizi digitali sicuri e protetti ai cittadini.

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