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Sport

Intesa Mase-Cip, Barbaro “Sport ambasciatore sostenibilità”

“Crediamo che le attività ambientali, soprattutto dal punto di vista educativo, possano essere divulgate attraverso le gesta dei campioni ma anche, e perchè no, delle società sportive, dei dirigenti che vogliono essere formati per rendere un evento sostenibile, un impianto sostenibile. Ci sono, quindi, tante cose da fare. Il nostro progetto parte dalle Olimpiadi, si ripete alle Paralimpiadi e vuole andare anche oltre nel tempo, perchè vogliamo che lo sport diventi un ambasciatore costante nel tempo del ministero dell’Ambiente”. Lo ha detto Claudio Barbaro, sottosegretario al ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica con delega allo sport, a Casa Italia a Parigi, in merito all’iniziativa del ministero, iniziata con i Giochi Olimpici, a sostegno della sostenibilità ambientale. Grazie all’intesa tra MASE e CIP, infatti, anche gli atleti paralimpici sono protagonisti di iniziative che contribuiranno a promuovere comportamenti attenti alla sostenibilità e al rispetto dell’ambiente.

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“Lo sport è stato individuato dall’Onu come l’unico comparto che intercetta tutti i punti dell’Agenda 2030 che sappiamo per definizione è il protocollo al quale si riferiscono tutte le nazioni del mondo per quello che riguarda la difesa dell’ambiente – ha proseguito Barbaro – Noi stiamo declinando questo connubio attraverso tutte le pratiche sportive che possano permetterci di individuare con precisione cosa significa sostenibilità in campo sportivo”. L’iniziativa “Sostenibilità nel mondo dello sport”, ha ricordato infine Barbaro, “per la prima volta è stata inserita all’interno delle attività ufficiali del ministero con la creazione di un’apposita divisione che si occuperà soltanto di sostenibilità in campo sportivo”.
– Foto Ufficio Stampa Asi –

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Curiosità

Ecco Come la tecnologia aiuta i Tennisti di oggi

L’ATP, l’associazione che rappresenta i professionisti del tennis maschile, ha annunciato che dal 2025 tutti i suoi tornei adotteranno la tecnologia Electronic Line Calling Live. Questo sistema utilizza 40 telecamere HD ad altissima velocità, di cui 10 con un sistema laser che registra i movimenti della pallina a 2.500 fotogrammi al secondo. Grazie a un software, può stabilire con precisione assoluta se anche un solo pezzettino della pallina ha toccato o meno la riga.

“La decisione arriva dopo aver consultato tennisti e appassionati in tutto il mondo: per tutti l’accuratezza dell’arbitraggio è un elemento indispensabile”, spiega Massimo Calvelli, ex tennista e oggi amministratore delegato dell’ATP.

ELC Live non è il primo strumento hi-tech del genere: i primi tentativi risalgono agli anni ’70 con sensori sotto il campo. Dal 2006 è stato introdotto Hawk-Eye, basato su telecamere, adottato in molti tornei come Wimbledon e già in uso agli US Open. Il sistema automatico annunciato dall’ATP rappresenta solo la punta dell’iceberg di una rivoluzione tecnologica che sta cambiando profondamente il tennis.

Il nuovo sistema è in grado di registrare numerosi dati che possono essere utilizzati per scopi diversi, come fornire statistiche dettagliate agli spettatori e agli stessi giocatori. Grazie all’utilizzo di computer vision e algoritmi, si può ricostruire la traiettoria e la velocità della pallina per ogni scambio del match, creando statistiche sul tipo di colpo, la zona del campo colpita, e le percentuali di riuscita del servizio.

“Analoghi sistemi vengono già utilizzati da diversi anni dai giocatori”, spiega Michelangelo Dell’Edera, direttore dell’Istituto Superiore di Formazione Roberto Lombardi. Le telecamere riprendono il gesto atletico, consentendo agli allenatori di rivederlo al rallentatore e correggere gli atleti per ottimizzare la performance e prevenire gli infortuni. La videoanalisi e l’analisi tattica permettono di valutare la partita da un punto di vista strategico, evidenziando i colpi preferiti degli avversari nei momenti chiave e predisponendo le contromisure adeguate.

Aziende come Dartfish Video offrono soluzioni avanzate che hanno portato alla nascita della figura dell’analista tattico, in grado di rivelare statistiche nascoste. L’analista Craig O’Shannessy, ad esempio, ha rivelato che il 70% degli scambi in un match non dura più di quattro palleggi, e che nel 90% dei casi chi vince la maggior parte di questi scambi vince la partita.

Dal 1° gennaio 2024, l’ATP ha autorizzato l’uso di dispositivi indossabili che misurano parametri fisiologici come la pressione sanguigna e il battito cardiaco. Questi dispositivi permetteranno il monitoraggio in tempo reale degli atleti, migliorando le performance e prevenendo gli infortuni. Inoltre, molti atleti professionisti utilizzano già strumenti hi-tech per l’allenamento e la partita, come le simulazioni di realtà virtuale di Sense Arena, ideali per il training mentale e la visualizzazione dei gesti.

La maggiore innovazione tecnologica degli ultimi anni riguarda le corde delle racchette, che richiedono maggiore potenza e permettono più effetto alla palla grazie a un grip superiore. Le racchette sono diventate più leggere grazie a materiali innovativi come la fibra di carbonio. Anche le scarpe si sono evolute, con suole adattate per migliorare la performance e prevenire gli infortuni.

Molti progressi sono stati fatti anche nelle superfici di gioco. Se terra battuta ed erba sono rimaste invariate, le superfici veloci hanno subito grandi cambiamenti con l’uso di resine e vernici. Oggi, la tecnologia permette di misurare attrito e restituzione per garantire uniformità nei campi di un torneo.

In conclusione, la tecnologia sta rivoluzionando il tennis a tutti i livelli, dai sistemi di arbitraggio automatici alle attrezzature e superfici di gioco, migliorando la precisione, le prestazioni degli atleti e l’esperienza degli spettatori. Con l’introduzione di nuove tecnologie, il tennis del futuro promette di essere più giusto, emozionante e sicuro.

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Sport

Dumfries salva l’Inter, 1-1 a Monza e Napoli in testa

Il Monza spaventa l’Inter, non la batte, la rallenta soltanto e alla fine il Napoli si ritrova in testa da solo. Nel posticipo serale della quarta giornata di Serie A, la squadra di Nesta ferma l’Inter sul 1-1. All’U-Power Stadium succede tutto nei dieci minuti finali: è Dumfries a rispondere al vantaggio di Dany Mota, salvando i nerazzurri da una brutta figura. A Monza si vede un’Inter decisamente sotto ritmo e con le idee piuttosto confuse: non convincono, inoltre, i cambi di Inzaghi nel secondo tempo. Per quanto riguarda le formazioni, in vista dell’impegno contro il Manchester City, Inzaghi opta per un turnover ragionato: spazio, dunque, a Frattesi, Asllani, De Vrij e Carlos Augusto. Nesta, invece, conferma il tandem Caprari-Maldini, alle spalle di Djuric. Nel primo tempo la manovra interista manca di sufficiente velocità e il Monza, difendendo con grande abnegazione, riesce a contenere l’estro offensivo dei campioni d’Italia. Le occasioni degne di nota per l’Inter sono appena due. All’8′ Lautaro, di testa, non inquadra lo specchio della porta da buona posizione; al 26′, in seguito ad un perfetto inserimento, Frattesi si ritrova in area, ma spedisce la sfera di poco a lato.
Ad inizio ripresa anche Thuram flirta col gol, ma l’Inter comunque non ingrana sul piano del ritmo. Da qui la decisione di Inzaghi di inserire in campo contemporaneamente Zielinski, Dumfries e Taremi: sostituito, tra gli altri, anche un Lautaro estremamente deludente. Anche a causa dei successivi subentri di Correa e Arnautovic, i nerazzurri si sbilanciano a caccia del gol vittoria; dall’altra parte, il Monza prova a sfruttare l’arma del contropiede. Proprio da una lettura difensiva pigra dell’Inter, il Monza trova clamorosamente la rete del vantaggio. Al 81′ Dany Mota, alla prima vera occasione per i brianzoli, brucia di testa Pavard e batte Sommer. La serata sembra stregata per l’Inter, ma un episodio salva i ragazzi di Inzaghi. All’88’ Dumfries, da pochi passi, devia in rete il cross di Carlos Augusto. Nel recupero Pessina, su punizione, sfiora il nuovo vantaggio per i biancorossi. Non una partita da incorniciare per i nerazzurri, ora attesi dall’impegno Champions. Ancora a secco di vittorie, invece, il Monza, autore comunque di una prestazione positiva.
– Foto Image –

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Campania

Il Napoli vince ancora, poker azzurro a Cagliari

Vittoria convincente del Napoli, che non senza soffrire batte per 4-0 il Cagliari e mette a segno il terzo successo consecutivo. Le reti decisive per la squadra di Conte quelle siglate da Di Lorenzo nel primo tempo e da Kvaratskhelia, Lukaku e Buongiorno nella ripresa.
Inizio di partita molto equilibrato, con la squadra sarda che aggredisce alta un Napoli che si affida spesso a Lukaku per salire in avanti. E’ proprio il belga, al 18′, a servire il pallone al limite dell’area per la conclusione di Di Lorenzo che deviata da Mina si infila alle spalle di Scuffet. Vantaggio azzurro al quale il Cagliari reagisce immediatamente, con un tiro dalla distanza di Azzi disinnescato però da Meret. Partita viva ma gioco che intorno al 27′ viene interrotto dall’arbitro – fino al 32′ – a causa di alcuni disordini in essere tra le due tifoserie, con l’intervento di steward e forze dell’ordine atto a mettere in sicurezza i circa quattrocento tifosi del Napoli presenti nel settore ospiti. Riprende l’azione in campo e lo fa con un’occasione per il Cagliari, con il colpo di testa di Piccoli arrivato sugli sviluppi di corner, ma Meret impedisce ancora il gol.
Maxi recupero e intervallo che mettono fine ad un bel primo tempo, con il risultato che resta comunque in bilico. In avvio di ripresa buona occasione per il Cagliari, con Luperto che di testa impegna Meret e Luvumbo che sulla ribattuta non centra la porta. Portiere del Napoli protagonista anche sulla successiva chance sarda, al 56′, con la respinta sul pericoloso tiro dalla distanza di Marin. Azzurri schiacciati da un Cagliari intenso, ma al 66′, in ripartenza, è la squadra di Conte a raddoppiare: buona iniziativa di Lukaku che serve in profondità Kvaratskhelia, bravo con la punta ad infilare Scuffet. Nemmeno cinque minuti e Napoli che troverà anche il terzo gol, stavolta con Lukaku decisivo sotto porta nel sfruttare l’assist di Kvaratskhelia su errore in impostazione di Scuffet. Gestione partenopea che congela il risultato fino al terzo ed ultimo minuto di recupero, quando Buongiorno stacca di testa sul corner di Neres e buca ancora il Cagliari per il 4-0 finale dell’Unipol Domus.
– Foto Ipa Agency –

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