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Calabria

Crotone | Sequestro di stupefacente in un appartamento del lungomare, un arresto

La costante attività di contrasto allo spaccio di droga da parte della Questura di Crotone ha portato all’arresto di un uomo di 53 anni, già noto alle forze dell’ordine, e al sequestro di circa 50 grammi di hashish.

Durante un’operazione congiunta tra le volanti e la Squadra Mobile, gli agenti hanno notato movimenti sospetti di noti consumatori di droga nei pressi di un immobile situato nella zona del lungomare Cristoforo Colombo. Insospettiti, sono intervenuti all’interno di un appartamento, dove è stata effettuata una perquisizione.

Nel corso dell’ispezione, è stato rinvenuto un panetto di hashish, quattro involucri di piccole dimensioni pronti per essere venduti, un coltello usato per il taglio della droga, un bilancino elettronico di precisione e 230 euro in contanti, suddivisi in banconote di piccolo taglio.

Tutto il materiale è stato sequestrato, mentre l’uomo è stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti e messo a disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Crotone.

Calabria

Reggio Calabria | Arresto per furto aggravato

Nei giorni scorsi, gli agenti dell’Unità di Primo Intervento e Servizi di Prevenzione della Polizia di Stato hanno arrestato un uomo di 32 anni a Reggio Calabria, già noto alle forze dell’ordine, per furto aggravato. L’intervento è avvenuto in seguito a una segnalazione di un furto in corso in un appartamento situato al primo piano di un edificio nel centro città.

Le Volanti sono arrivate tempestivamente sul luogo, circondando l’edificio per impedire la fuga del ladro. Gli agenti hanno subito individuato una scala utilizzata per accedere all’abitazione, ma durante le operazioni, il malvivente ha tentato di scappare cadendo dal balcone dell’appartamento. Nonostante la caduta, il 32enne è stato fermato e trovato in possesso di attrezzi da scasso.

L’uomo, con numerosi precedenti penali, tra cui furti, danneggiamenti e reati contro la persona, è stato immediatamente soccorso dal personale del 118 e trasportato al Grande Ospedale Metropolitano, dove è stato ricoverato in terapia intensiva in prognosi riservata a causa delle ferite riportate nella caduta.

Parallelamente, gli agenti hanno continuato le ricerche del bottino sottratto, che è stato recuperato in un’area vicina all’edificio, nascosto in una zona agreste. La refurtiva è stata riconsegnata al legittimo proprietario.

Oltre all’arresto per furto aggravato, il 32enne è stato anche denunciato per possesso ingiustificato di chiavi alterate e grimaldelli.

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Calabria

Reggio Calabria | Resistenza a pubblico ufficiale e ricettazione, arrestato

Nella notte appena trascorsa, un inseguimento mozzafiato è culminato con l’arresto di un 48enne di Reggio Calabria, accusato di resistenza a pubblico ufficiale e ricettazione. L’incidente ha avuto luogo nella zona nord della città, dove l’uomo, in sella a uno scooter privo di casco, ha tentato di eludere un posto di controllo.

Gli agenti delle Volanti della Questura di Reggio Calabria hanno avviato l’inseguimento dopo che l’uomo aveva accelerato per sfuggire al controllo. Durante la fuga, l’individuo ha percorso a velocità sostenuta diverse strade cittadine, eseguendo manovre rischiose e pericolose. L’inseguimento si è concluso bruscamente quando lo scooter si è scontrato con un’auto in transito, causando una caduta dell’uomo.

Sul luogo dell’incidente sono intervenuti anche gli operatori del Comando di Polizia Municipale per gestire il sinistro. Il 48enne è stato soccorso dal personale del 118 e trasportato al Pronto Soccorso per ricevere le cure necessarie. Durante i controlli sul luogo dell’incidente, è emerso che lo scooter era stato rubato lo scorso giugno e che era privo di assicurazione, motivo per cui è stato sequestrato.

In aggiunta, gli agenti hanno rinvenuto una dose di cocaina addosso all’arrestato. Il 48enne, con precedenti penali, è stato quindi arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e denunciato per ricettazione e possesso di sostanze stupefacenti. Sul posto sono intervenuti anche gli specialisti del Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica per i rilievi del caso.

L’operazione dimostra l’efficacia delle forze dell’ordine nel garantire la sicurezza pubblica e nell’affrontare comportamenti illeciti con determinazione e rapidità.

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Calabria

Locri (RC) | Truffa all’UE, sequestrati beni

Un’importante operazione dei Carabinieri ha portato al sequestro di beni e somme di denaro per un valore complessivo di quasi 170.000 euro, nell’ambito di un’inchiesta riguardante il settore agroalimentare in Calabria. Le forze dell’ordine, in collaborazione con la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Locri, hanno individuato due persone, madre e figlio, coinvolte in una presunta frode finalizzata all’ottenimento illecito di contributi pubblici destinati all’agricoltura.

L’indagine ha preso di mira due ditte individuali registrate nel versante ionico della Calabria, che avrebbero usufruito illegalmente di fondi erogati dall’ARCEA, l’Agenzia della Regione Calabria per le Erogazioni in Agricoltura. Nonostante la madre fosse già colpita da un provvedimento di interdizione antimafia, i due avrebbero continuato a gestire le aziende familiari, alterando le intestazioni aziendali e dei terreni per eludere i controlli e proseguire con la ricezione dei finanziamenti.

Il decreto di sequestro, emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari su richiesta della Procura, è stato eseguito dai Carabinieri del Reparto Tutela Agroalimentare di Messina e dal Nucleo Tutela Agroalimentare di Reggio Calabria. Questo intervento rientra in una più ampia attività di vigilanza volta a contrastare le frodi che danneggiano i bilanci pubblici, sia a livello nazionale che europeo, a discapito degli imprenditori agricoli che operano in maniera onesta.

L’operazione rappresenta un esempio concreto dell’impegno delle autorità nel garantire la legalità e nel recuperare i fondi illecitamente sottratti. Tuttavia, è importante ricordare che, fino alla conclusione del processo, le persone coinvolte devono essere considerate innocenti, poiché le accuse mosse a loro carico dovranno essere valutate e confermate in sede giudiziaria.

Questa vicenda sottolinea l’importanza del contrasto alle frodi agroalimentari, un fenomeno che, se non arginato, può avere ripercussioni significative sul sistema economico e sulle risorse destinate a uno dei settori più rilevanti per il territorio calabrese.

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