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Curiosità

La registrazione notturna di Israel Kamakawiwo’ole: il genio dietro la versione iconica di “Somewhere Over the Rainbow”

foto Facebook

Nel 1988, Israel Kamakawiwo’ole, noto anche come “IZ”, fece un’entrata trionfale nello studio di registrazione alle 3 del mattino con una richiesta insolita: doveva registrare subito una canzone. Nonostante l’orario improbabile, il proprietario dello studio, Milan Bertosa, accettò la richiesta. Quindici minuti dopo, un Israel Kamakawiwo’ole di circa 500 chili arrivò allo studio, accolto con stupore e ammirazione dal personale.

Bertosa ricorda vividamente l’incontro: “Ed entra l’essere umano più grande che abbia mai visto in vita mia”. Nonostante la sua imponente figura, Kamakawiwo’ole si sedette su una grande sedia d’acciaio che la guardia di sicurezza gli aveva fornito, mentre Bertosa preparava i microfoni e controllava il suono. Con un rapido setup e un nastro pronto, Kamakawiwo’ole iniziò a suonare e cantare “Somewhere Over the Rainbow”.

La sessione di registrazione fu sorprendentemente breve. Israel Kamakawiwo’ole eseguì la canzone in un’unica ripresa, e il risultato fu straordinario. Questa versione, con il suo arrangiamento delicato e la voce unica di Kamakawiwo’ole, è diventata una delle interpretazioni più richieste e amate di questo classico.

Oggi, la registrazione di “Somewhere Over the Rainbow” di Israel Kamakawiwo’ole è celebrata in tutto il mondo, grazie alla sua capacità di trasmettere emozioni profonde e a un’incredibile semplicità che ha toccato il cuore di molti. Quell’incontro notturno in uno studio di registrazione ha dato vita a una performance che continua a essere amata e ascoltata da generazioni.

Curiosità

Magenta | 16 Enni aggrediscono 2 coetanei a sprangate fuori dalla scuola – VIDEO

I Carabinieri della Stazione di Sedriano, hanno eseguito un’ordinanza cautelare personale nei confronti di tre 16enni, residenti nell’hinterland di Milano ed emessa dal Tribunale per i Minorenni del capoluogo meneghino. I tre sono ritenuti responsabili di lesioni personali gravi in concorso. L’episodio risale a gennaio scorso, quando i tre adolescenti hanno brutalmente aggredito due coetanei nelle vicinanze di un istituto scolastico di Magenta. Un alterco nato per futili motivi è rapidamente degenerato in violenza, con una delle vittime colpita ripetutamente, anche con una spranga di ferro, fino a perdere i sensi e subire il distacco di un dente.

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Curiosità

La “Sindrome di Parigi”: Un Disturbo Psicosomatico Raro ma Reale

La “sindrome di Parigi”, nota in giapponese come パリ症候群 (Pari shōkōgun), è una condizione psicosomatica che colpisce alcuni visitatori della capitale francese, specialmente i turisti giapponesi. Sebbene possa sembrare un concetto bizzarro, questo disturbo è stato studiato e documentato, con manifestazioni e sintomi ben definiti.

Cos’è la Sindrome di Parigi?

La sindrome di Parigi si manifesta attraverso sintomi di forte malessere psicofisico, tra cui nausea, senso di smarrimento e oppressione. I pazienti possono provare una sensazione di disorientamento e ansia, che può intensificarsi fino a diventare debilitante. Questo disturbo è stato osservato principalmente tra i turisti giapponesi che, pur avendo grandi aspettative sulla città, si trovano a confrontarsi con una realtà che non soddisfa le loro aspettative ideali.

Origini e Studio

Il termine “sindrome di Parigi” fu coniato nel 1986 dal medico giapponese Hiroaki Ota, che all’epoca lavorava in Francia. Ota descrisse la sindrome come una condizione unica che colpiva i visitatori giapponesi. Successivamente, il dottor Youcef Mahmoudia dell’Hôtel-Dieu di Parigi approfondì il lavoro di Ota, definendo la sindrome come una manifestazione di psicopatologia legata al viaggio, piuttosto che un disturbo specifico.

Nel 2004, la rubrica di psicologia Nervure documentò 63 casi di sindrome di Parigi tra i turisti giapponesi, tutti tra i 20 e i 65 anni. Questi casi rivelarono un pattern comune di sintomi e disagi psicofisici, spesso legati a una delusione rispetto alle aspettative create da immagini idealizzate di Parigi.

Cause e Fattori Contributivi

Le cause della sindrome di Parigi sono diverse, ma due principali fattori contribuiscono a questo disturbo:

  1. Shock Culturale: I turisti giapponesi possono sperimentare uno shock culturale, un termine coniato dall’antropologa Ruth Benedict per descrivere il malessere che molti viaggiatori provano quando si confrontano con culture significativamente diverse dalla loro. I giapponesi tendono a comunicare con calma e razionalità, mentre i francesi sono noti per la loro comunicazione diretta e vivace. Questa differenza può risultare sconvolgente per i visitatori, generando sentimenti di disagio.
  2. Soddisfazione delle Aspettative: Molti giapponesi arrivano a Parigi con aspettative idealizzate, influenzate da film, libri e altre rappresentazioni culturali. Quando si confrontano con aspetti meno idilliaci della città, come la sporcizia o la percepita maleducazione, possono sentirsi profondamente delusi e disorientati.

Tratti Comuni dei Pazienti

Le ricerche psichiatriche hanno identificato alcuni tratti comuni tra i soggetti affetti dalla sindrome di Parigi. La maggior parte dei pazienti sono molto sensibili e appassionati delle bellezze artistiche e culturali di Parigi. Molti di loro sono artisti, scrittori o studenti di belle arti. Inoltre, spesso hanno una storia pregressa di disturbi psicologici o fisici, come ansia, tachicardia e sudorazione eccessiva.

Misure di Supporto

Per aiutare i turisti giapponesi che soffrono della sindrome di Parigi, l’ambasciata giapponese a Parigi ha istituito una linea telefonica di supporto psicologico operativa 24 ore su 24. Questo servizio offre assistenza immediata a chiunque si senta sopraffatto durante il soggiorno.

Conclusione

La sindrome di Parigi, sebbene rara, rappresenta un esempio affascinante di come le differenze culturali possano influenzare il benessere psicologico dei viaggiatori. Mentre alcuni turisti potrebbero sperimentare questo disturbo, le autorità locali e le ambasciate continuano a lavorare per fornire supporto e assistenza a chi ne ha bisogno, garantendo che il viaggio possa essere una fonte di gioia piuttosto che di stress.

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SAI CHE…Ci sono 7 elettrodomestici che non possono mancare in casa tua?

Quando ci si trasferisce in una nuova casa, specialmente se è la prima, l’attenzione è spesso concentrata sull’arredamento e lo stile degli interni. Tuttavia, non bisogna trascurare l’importanza degli elettrodomestici essenziali che rendono la vita quotidiana più semplice e confortevole.

Gli elettrodomestici non sono solo utili, ma possono diventare veri e propri alleati nella gestione della casa. Ecco sette grandi elettrodomestici indispensabili in ogni nuova abitazione:

  1. L’asciugatrice: Sebbene in passato non fosse considerata essenziale quanto la lavatrice, l’asciugatrice offre comodità ed efficienza notevoli, soprattutto in ambienti dove non è possibile stendere i panni all’aperto o in climi umidi.
  2. La lavatrice: Fondamentale per la routine quotidiana di ogni famiglia, scegliere la lavatrice giusta dipende dal carico di lavoro previsto e dalla dimensione del nucleo familiare.
  3. Il frigorifero: Cuore della cucina, conserva gli alimenti freschi e le bevande. È importante considerare non solo le dimensioni della famiglia, ma anche le abitudini alimentari.
  4. Il climatizzatore: Garantisce il comfort abitativo durante tutte le stagioni, diventando indispensabile soprattutto in zone con climi estremi.
  5. Il forno: Pilastro della cucina, sia che si tratti di un modello tradizionale o avanzato, è importante scegliere un forno che si adatti alle esigenze culinarie e sia efficiente dal punto di vista energetico.
  6. Il televisore: Non strettamente necessario, ma rimane un elemento centrale in molti soggiorni, offrendo varie tecnologie e funzionalità per l’intrattenimento domestico.
  7. La lavastoviglie: Un grande alleato in cucina, risparmia tempo e fatica nel lavaggio dei piatti, garantendo anche un maggiore igiene ed efficienza energetica.
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