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Cronaca

Gaza | Raid israeliani colpiscono le tende degli sfollati, almeno 16 morti

La scorsa notte, la Striscia di Gaza è stata teatro di intensi raid aerei israeliani che hanno portato a un tragico incremento del bilancio delle vittime. Secondo le ultime notizie fornite dalle fonti mediche palestinesi e riportate dall’agenzia Wafa, il numero dei morti è salito da 11 a almeno 16 persone.

Gli attacchi hanno avuto un impatto devastante su diverse aree della Striscia. Nella cittadina di Al-Zawaida, situata nella parte centrale del territorio, sono stati registrati almeno 15 decessi. Le operazioni militari hanno colpito non solo le tende che ospitavano gli sfollati, ma anche abitazioni residenziali, provocando un alto numero di vittime civili.

In aggiunta, un altro corpo è stato ritrovato tra le macerie nel quartiere Sheikh Radwan, situato a nord di Gaza City. Questo incremento nel numero delle vittime include anche la famiglia Ajlah, che ha subito perdite devastanti. Secondo i servizi di soccorso locali, tutti i membri della famiglia sono stati uccisi, inclusi nove bambini e tre donne.

Le autorità di Gaza hanno confermato che gli attacchi hanno avuto un effetto particolarmente letale, con le case e le strutture adibite a rifugio per gli sfollati che sono state gravemente danneggiate. L’agenzia Wafa ha aggiornato il bilancio complessivo delle vittime, che comprende i decessi avvenuti in Al-Zawaida e nel quartiere Sheikh Radwan, evidenziando la gravità della situazione.

Questi raid rappresentano l’ultimo episodio di un conflitto che continua a causare pesanti perdite umane e distruzione nella regione, sottolineando la necessità di sforzi internazionali per un cessate il fuoco e una risoluzione duratura delle tensioni.

Calabria

Lamezia Terme (CZ) | Gioco illegale: scoperta sala scommesse clandestina e sequestrate slot machine irregolari

GdF Catanzaro

Importante operazione della Guardia di Finanza contro il gioco d’azzardo illegale in Calabria. Un’operazione straordinaria, coordinata dal Comando Provinciale di Catanzaro, ha portato alla scoperta di una sala scommesse clandestina e al sequestro di cinque slot machine non autorizzate. L’intervento, parte di un più ampio piano di controlli per combattere il fenomeno delle scommesse illegali, ha visto l’impiego delle Fiamme Gialle di Lamezia Terme, che hanno individuato due locali commerciali coinvolti in attività illecite.

Nel corso dei controlli, è stato scoperto un centro scommesse non autorizzato nel cuore di Lamezia Terme, dove era possibile puntare su eventi sportivi nazionali e internazionali tramite una piattaforma online collegata a un bookmaker estero. Le indagini hanno rivelato che, solo dal gennaio 2023, il volume delle scommesse clandestine aveva raggiunto i 134.000 euro, il tutto senza rilasciare alcuna ricevuta, grazie all’utilizzo di chat private tra gestore e scommettitori. Il titolare del locale è stato denunciato e diverse apparecchiature elettroniche, tra cui computer e carte di pagamento, sono state sequestrate.

In un’altra operazione, i Finanzieri hanno individuato un secondo esercizio a Curinga, dove erano installate cinque slot machine illegali, una delle quali mascherata da distributore di gomme da masticare, ma in realtà destinata al gioco d’azzardo con premi in denaro. Anche in questo caso, il titolare e il distributore delle slot sono stati denunciati, e sono state comminate sanzioni amministrative per un valore di circa 50.000 euro ciascuno.

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Campania

Infiltrazioni della ‘Ndrangheta nelle Tifoserie: Gratteri Rinnova l’Allerta su Inter e Milan

Il procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, ha rilasciato dichiarazioni significative riguardo alle infiltrazioni della ‘ndrangheta all’interno delle tifoserie di Inter e Milan. Durante una conferenza stampa a Napoli, Gratteri ha sottolineato che tali collegamenti non rappresentano una novità, evidenziando come, già qualche anno fa, avesse inviato intercettazioni alla Procura di Milano che attestavano questa situazione.

Le sue affermazioni giungono a seguito di un’importante operazione antidroga condotta dai carabinieri, che ha portato all’arresto di 50 individui, un’azione che il procuratore ha definito come una conferma delle informazioni raccolte durante le sue indagini in Calabria. Queste dichiarazioni mettono in luce la necessità di una vigilanza costante per contrastare le infiltrazioni mafiose nel mondo del calcio, sottolineando l’urgenza di affrontare un problema che potrebbe avere ripercussioni significative sulla sicurezza e sull’integrità dello sport.

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Cronaca

Scandalo nel carcere di Rebibbia: 41 indagati per traffico di droga e corruzione

Un’inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica ha svelato un ampio giro di traffico di beni illeciti all’interno del carcere di Rebibbia, a Roma. Le indagini, dirette dal pubblico ministero Carlo Villani, hanno portato all’identificazione di 41 indagati, tra cui agenti delle forze dell’ordine e un medico, accusati di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di droga e di corruzione.

Le rivelazioni emerse durante le indagini sono inquietanti: cellulari, sostanze stupefacenti, pizze e birre sono stati recapitati ai detenuti. In particolare, si segnala un episodio risalente a ottobre 2020, in cui un detenuto ha ricevuto un pacco contenente una pizza e una birra, per il quale è stata pagata una somma di 30 euro. I “regali” venivano nascosti in codici come “sigarette” e trasmessi attraverso complici all’interno della struttura.

Non solo alimenti e bevande, ma anche strumenti tecnologici come pennette USB e pizzini venivano introdotti in carcere, evidenziando una rete di collusioni allarmante. Tra le accuse rivolte, figura anche quella di omessa denuncia a carico di un medico di guardia, che non avrebbe informato l’autorità giudiziaria riguardo all’uso illecito di un cellulare da parte di un detenuto.

Le autorità penitenziarie e i poliziotti del commissariato di Tivoli hanno svolto un lavoro investigativo approfondito per svelare questa rete di corruzione e traffico illecito, mettendo in luce le criticità che affliggono il sistema carcerario. L’inchiesta continua a fare luce su una situazione preoccupante, che solleva interrogativi sulla sicurezza e sulla gestione delle istituzioni penitenziarie.

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TREND

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