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Curiosità

SAI CHE…La vita extraterrestre potrebbe essere “viola”?

La ricerca di vita al di fuori del nostro Pianeta è un impegno di lunga data che finora non ha portato ai risultati sperati. Mentre alcuni sostengono che la Terra sia l’unico pianeta abitabile, la maggioranza degli esperti crede che non siamo soli nell’Universo. Un recente studio pubblicato su Royal Astronomical Society: Letters propone un possibile colore per la vita extraterrestre: non verde come i marziani dei film di fantascienza, ma viola, simile al colore di batteri terrestri che vivono in condizioni estreme compatibili con il clima di altri pianeti della nostra galassia.

I batteri viola, che possono in realtà essere di diversi colori tra cui giallo, arancione, marrone e rosso, utilizzano la luce rossa o infrarossa e effettuano una forma semplificata di fotosintesi che non produce ossigeno. Questi batteri potrebbero essere stati diffusi sulla Terra prima dello sviluppo delle piante in grado di effettuare la fotosintesi clorofilliana. Secondo i ricercatori, i batteri viola potrebbero essere la forma di vita ideale su pianeti che orbitano attorno a nane rosse, le stelle più comuni nella nostra galassia.

Lo studio ha coinvolto la raccolta e la coltivazione di campioni di oltre venti batteri, sia sulfurei che non sulfurei, presenti in vari ambienti terrestri, dalle acque poco profonde alle sorgenti idrotermali. Dopo aver misurato i biopigmenti e le impronte digitali luminose di questi batteri, i ricercatori hanno creato modelli di pianeti simili alla Terra. In tutti gli ambienti simulati, i batteri viola analizzati hanno prodotto firme biologiche di colore intenso.

Secondo Lígia Fonseca Coelho, coordinatrice della ricerca, ora che sappiamo che i batteri viola prosperano in condizioni simili a quelle di ipotetiche Terre ghiacciate, coperte da oceani, neve o che orbitano attorno a stelle più fredde, abbiamo gli strumenti per cercarli nell’Universo. Lisa Kaltenegger, una degli autori dello studio, conclude che i batteri viola sono così adattabili a condizioni ambientali diverse che potrebbero essere diffusi in vari pianeti, suggerendo che il viola potrebbe essere il nuovo verde nell’esplorazione della vita extraterrestre.

Curiosità

I Maya? Storia e legenda di una delle più grandi civiltà americane

I Maya furono una delle più grandi civiltà precolombiane dell’America centrale, fiorita per oltre duemila anni nelle regioni che oggi corrispondono al Messico meridionale, Guatemala, Belize, Honduras e parti dell’El Salvador. La loro civiltà raggiunse l’apice tra il 250 e il 900 d.C., nel cosiddetto Periodo Classico. Furono noti per i loro straordinari progressi nell’architettura, nell’astronomia, nella matematica, nella scrittura e nell’agricoltura, oltre che per la loro complessa organizzazione sociale e religiosa.

Origini e Storia

La civiltà Maya ebbe origine già intorno al 2000 a.C., nel Periodo Preclassico. Durante questo periodo, iniziarono a sviluppare le prime comunità agricole, con l’uso intensivo di coltivazioni come mais, fagioli, zucca e peperoncino. Con il passare dei secoli, i Maya costruirono una serie di città-stato autonome che caratterizzarono la loro civiltà durante il Periodo Classico (250-900 d.C.). Queste città-stato, come Tikal, Palenque, Copán e Calakmul, erano centri politici, religiosi ed economici molto avanzati.

Organizzazione Sociale e Politica

La società Maya era fortemente gerarchizzata. Al vertice c’era un sovrano, spesso considerato una figura semi-divina, il cui potere si basava su una combinazione di autorità militare e religiosa. Sotto il re c’era una nobiltà formata da guerrieri, sacerdoti e funzionari di alto rango. La classe intermedia includeva artigiani e commercianti, mentre la maggioranza della popolazione era composta da contadini.

Le città-stato Maya erano indipendenti l’una dall’altra e spesso in conflitto. Ogni città-stato aveva il proprio sovrano e spesso formava alleanze o guerre con altre città per espandere il proprio potere e controllo territoriale.

Religione e Cosmogonia

La religione Maya era politeista e i loro dèi erano associati a vari aspetti della natura e della vita quotidiana, come il sole, la luna, il mais e la pioggia. Credevano che il mondo fosse ciclico e che fosse governato da una serie di cicli cosmici. I Maya praticavano sacrifici umani come parte dei loro rituali religiosi, credendo che tali sacrifici fossero necessari per mantenere l’equilibrio tra il mondo terreno e il mondo soprannaturale.

Uno degli aspetti più noti della religione Maya è il Calendario Maya, che comprendeva vari cicli di tempo. Uno di questi cicli, il “Lungo Computo”, divenne famoso per la sua previsione della fine di un ciclo importante nel 2012, che generò speculazioni moderne su presunti eventi apocalittici.

Conoscenze e Innovazioni

I Maya furono straordinari matematici e astronomi. Svilupparono un complesso sistema di scrittura geroglifico, uno dei più avanzati nelle Americhe precolombiane, e furono tra le prime culture ad utilizzare il concetto di zero. I loro calcoli astronomici erano straordinariamente accurati, con la capacità di prevedere eclissi solari e lunari e la conoscenza precisa dei movimenti dei pianeti.

Costruirono anche imponenti strutture architettoniche, come templi, palazzi e piramidi. Queste costruzioni avevano spesso una funzione religiosa, ma anche politica, servendo come simboli del potere dei sovrani.

Declino

Nonostante la loro prosperità durante il Periodo Classico, molte delle principali città-stato Maya cominciarono a declinare a partire dal IX secolo. Le cause esatte di questo declino sono ancora oggetto di dibattito, ma potrebbero includere fattori come il cambiamento climatico, guerre interne, esaurimento delle risorse naturali, eccesso di popolazione e ribellioni interne.

Anche se le città-stato del Basso Periodo Classico (900-1500 d.C.) continuarono a esistere, quando gli spagnoli arrivarono nel XVI secolo, la civiltà Maya era già frammentata e in declino. Tuttavia, alcuni gruppi Maya resistettero per secoli all’invasione spagnola, con l’ultimo stato Maya, la città di Tayasal, che cadde nel 1697.

Eredità Moderna

La cultura Maya non è scomparsa con la conquista spagnola. Milioni di discendenti Maya vivono ancora oggi nelle regioni in cui i loro antenati costruirono le grandi città-stato. Questi discendenti conservano molte delle tradizioni culturali, linguistiche e religiose dei loro antenati, anche se integrate con influenze moderne e cristiane.

Inoltre, le scoperte archeologiche hanno portato a una rinascita dell’interesse per la civiltà Maya. Le rovine delle loro città, come Chichén Itzá, sono oggi patrimonio dell’umanità e attraggono milioni di visitatori da tutto il mondo.

In conclusione, i Maya furono una delle più influenti e affascinanti civiltà dell’America precolombiana, noti per le loro avanzate conoscenze scientifiche, i loro straordinari edifici e la loro complessa visione del mondo.

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Curiosità

Mitologia Greca | Ercole: Storia e Legenda

La leggenda di Ercole (o Eracle, il suo nome greco) è una delle più famose della mitologia greca, caratterizzata dalle sue imprese eroiche e dalla sua forza straordinaria. Eracle era figlio di Zeus, re degli dei, e di Alcmena, una mortale. La sua vita fu segnata da grandi successi e terribili tragedie, in gran parte causate dalla gelosia della dea Era, moglie di Zeus, che odiava Eracle per essere il frutto di uno dei tanti tradimenti di suo marito.

Le 12 Fatiche di Ercole

Il mito più celebre legato a Ercole è quello delle Dodici Fatiche, compiti quasi impossibili che Eracle dovette affrontare come penitenza per un terribile crimine. Infatti, a causa di un inganno di Era, Eracle fu colpito da un attacco di follia durante il quale uccise i suoi figli. Distrutto dal dolore, consultò l’oracolo di Delfi, che gli ordinò di servire il re Euristeo per espiare le sue colpe. Quest’ultimo gli impose dodici prove per mettere alla prova la sua forza e il suo coraggio:

  1. Uccidere il leone di Nemea, una creatura invulnerabile. Eracle lo strangolò e utilizzò la sua pelle come armatura.
  2. Uccidere l’Idra di Lerna, un serpente con molte teste che ricrescevano. Con l’aiuto di suo nipote Iolao, riuscì a sconfiggerla.
  3. Catturare la cerva di Cerinia, un animale sacro ad Artemide. La catturò senza farle del male.
  4. Catturare il cinghiale di Erimanto, un gigantesco e feroce cinghiale. Eracle lo portò vivo a Euristeo.
  5. Pulire le stalle di Augia in un solo giorno, compito apparentemente impossibile. Eracle deviò il corso di due fiumi per lavarle.
  6. Eliminare gli uccelli del lago Stinfalo, creature mostruose che infestavano la regione. Eracle li uccise con le sue frecce.
  7. Catturare il toro di Creta, che causava distruzione sull’isola. Lo portò vivo a Euristeo.
  8. Rubare le cavalle di Diomede, che erano carnivore e si nutrivano di uomini. Eracle domò le cavalle e le portò al re.
  9. Rubare la cintura di Ippolita, la regina delle Amazzoni. Dopo vari combattimenti, riuscì a ottenere la cintura.
  10. Rubare i buoi di Gerione, un gigante con tre corpi. Eracle lo sconfisse e portò i buoi a Euristeo.
  11. Rubare i pomi delle Esperidi, frutti dorati custoditi da ninfe e da un drago. Con l’aiuto di Atlante, riuscì nell’impresa.
  12. Catturare Cerbero, il cane a tre teste che custodiva l’ingresso degli inferi. Eracle lo portò in superficie e lo mostrò a Euristeo, che, spaventato, gli ordinò di riportarlo indietro.

Ercole: Eroe e Mortale

Nonostante la sua forza divina, Eracle visse una vita piena di difficoltà, anche a causa della sua natura mortale. Dopo aver completato le Dodici Fatiche, compì altre imprese, come il viaggio con gli Argonauti e la partecipazione a varie battaglie. Tuttavia, alla fine della sua vita, fu ingannato e indossò una tunica avvelenata che gli causò dolori insopportabili. Decise così di porre fine alla sua vita facendosi bruciare su una pira. Zeus, colpito dal coraggio del figlio, lo accolse nell’Olimpo, rendendolo immortale e consacrandolo come uno degli dei.

Eracle è considerato un simbolo di forza, coraggio e resilienza, e la sua leggenda ha ispirato innumerevoli storie e opere d’arte nel corso dei secoli.

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Curiosità

Il “pericolo”Ayahuasca: dalla salute alle visioni

L’ayahuasca è spesso considerata una via per la purificazione spirituale e psicologica, e molte persone la usano con l’intento di ottenere una maggiore consapevolezza di sé e di affrontare questioni personali. Ecco alcuni dei modi in cui viene percepita la purificazione attraverso l’ayahuasca:

  1. Purificazione Emotiva: L’ayahuasca può far emergere emozioni profonde e sepolte, aiutando le persone a riconoscere e affrontare traumi, paure e conflitti interiori. Questo processo può portare a una forma di liberazione emotiva e a una maggiore comprensione di sé.
  2. Riflessione e Insight: Le esperienze visionarie indotte dall’ayahuasca possono offrire nuove prospettive e intuizioni su aspetti della vita e del comportamento. Questo può aiutare a chiarire i propri obiettivi, valori e relazioni.
  3. Guarigione Spirituale: In molte tradizioni sciamaniche, l’ayahuasca è vista come uno strumento per connettersi con il divino o con energie superiori. I praticanti credono che possa aiutare a ristabilire l’equilibrio spirituale e a superare blocchi energetici.
  4. Rimozione delle Tossine: A livello fisico, l’ayahuasca può causare vomito e diarrea, che sono considerati da alcuni come processi di purificazione del corpo. Questo aspetto fisico è spesso interpretato come una forma di rilascio delle tossine accumulate.
  5. Cambiamenti di Comportamento: L’esperienza con l’ayahuasca può portare a cambiamenti nel comportamento e nella visione del mondo, incoraggiando un modo di vivere più sano e più consapevole.

È importante notare che l’ayahuasca non è priva di rischi e dovrebbe essere utilizzata con cautela, preferibilmente sotto la guida di esperti. Le esperienze possono variare notevolmente e non tutti potrebbero trarne beneficio.

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