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Cronaca

Finale Ligure | Arrestato sacerdote accusato di abusi sessuali su minori: regalava abiti e sigarette

Un caso sconvolgente scuote la comunità di Finale Ligure e l’Arcidiocesi di Genova. Padre Andrea Melis, sacerdote 60enne originario di Cagliari ma attivo in Liguria, è stato arrestato con l’accusa di violenza sessuale su minori. L’indagine ha rivelato che Melis, mentre era direttore della Scuola elementare e della Fondazione Assarotti, nonché parroco della chiesa di Sant’Antonio da Padova, avrebbe abusato di un giovane chierichetto per un periodo di tre anni.

Secondo l’accusa, Melis ha utilizzato una serie di regali e vantaggi per conquistare la fiducia del ragazzo. Tra i beni offerti vi erano abiti di marca, sigarette elettroniche, soldi, videogiochi e birra. Il sacerdote, che aveva accesso a diversi appartamenti messi a disposizione dalla Curia, avrebbe abusato del ragazzo nei suoi alloggi. Quando il giovane si è trasferito a Genova per studiare, gli abusi sarebbero proseguiti anche in questa città.

L’inchiesta ha messo in luce anche altre accuse gravi nei confronti di Melis, tra cui prostituzione minorile e tentata violenza sessuale su altri due ragazzi. L’arresto è stato seguito da una sospensione immediata da parte della Curia. Monsignor Silvio Grilli ha espresso il dolore dell’Arcidiocesi e la sua vicinanza alle vittime e alle loro famiglie, sottolineando l’impegno dell’istituzione a collaborare con le autorità per garantire giustizia.

Melis, che appartiene all’Ordine dei Padri Scolopi e ricopriva ruoli significativi nel settore dell’istruzione cattolica, è stato posto agli arresti domiciliari. La giudice che ha emesso la misura ha descritto l’operato del sacerdote come dettato da “impulsi perversi” e ha evidenziato la sua capacità di manipolare e avvicinarsi ai minori approfittando della sua posizione di autorità e fiducia.

Il caso ha sollevato interrogativi sul controllo e la vigilanza all’interno delle istituzioni educative e religiose, mettendo in luce la necessità di misure più stringenti per prevenire abusi simili in futuro.

Cronaca

Agrigento | Accusata di avere sfigurato con l’acido il marito, chiesti 9 anni di reclusione

Il pubblico ministero di Agrigento, Maria Barbara Grazia Cifalinò, ha avanzato una richiesta di condanna a 9 anni e 4 mesi di reclusione per Silvana Sfortuna, cinquantenne di Palma di Montechiaro accusata di gravi crimini. Sfortuna è accusata di aver aggredito e sfigurato il marito, un uomo di 48 anni, con acido, e successivamente di aver simulato un’aggressione ai suoi danni, portandolo così ad essere ingiustamente arrestato.

L’accusa principale contro di lei è quella di lesioni aggravate con sfregio permanente e calunnia. L’episodio risale al 5 dicembre scorso. Dopo aver denunciato maltrattamenti e violenze subiti, Silvana Sfortuna era stata accolta in una struttura protetta con la figlia, nata da un precedente matrimonio. Tuttavia, si è allontanata dalla struttura e ha accusato il marito di essere il responsabile dell’aggressione. Successivamente, la donna ha ammesso di aver fabbricato tutta la storia e di aver aggredito lei stessa il marito con l’acido.

La procura di Agrigento ha evidenziato la premeditazione del crimine, sostenendo che l’azione di Sfortuna era ben pianificata. L’uomo aggredito, che ha subito gravi ustioni e ha passato settimane in ospedale, si è costituito parte civile assistito dall’avvocato Calogero Sferrazza. Nonostante le accuse, l’uomo ha sempre sostenuto la propria innocenza, dichiarando di non aver mai avuto contatto con l’acido.

Durante il processo, il legale della donna, Giuseppe Vinciguerra, ha richiesto al giudice Giuseppe Miceli di considerare l’attenuante della provocazione. La sentenza finale è attesa per il 7 ottobre, momento in cui si saprà quale sarà la decisione del tribunale riguardo alla condanna di Silvana Sfortuna.

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Cronaca

Ravenna | Anziano uccide la moglie e chiama i carabinieri

Un tragico episodio ha scosso Ravenna, dove un uomo anziano ha causato la morte della moglie soffocandola. Successivamente, l’uomo avrebbe contattato il 112 per segnalare l’accaduto.

Le prime indagini condotte dai carabinieri indicano che la donna fosse malata da tempo. L’anziano, dopo aver commesso l’atto, ha immediatamente chiamato il numero di emergenza, allertando le autorità. I carabinieri sono intervenuti prontamente sul luogo dell’incidente.

Le circostanze esatte dell’episodio sono ancora oggetto di indagine. Le forze dell’ordine stanno cercando di chiarire i motivi che hanno portato a questo drammatico evento e le condizioni in cui si trovava la donna.

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Campania

Castel Volturno (CE) | Muore folgorato il neomelodico Carmine Diamante

A Castel Volturno, in provincia di Caserta, è avvenuta una tragedia che ha coinvolto Carmine Saturno, un noto cantante neomelodico conosciuto come “Carmine Diamante”. Il 36enne è deceduto a causa di un incidente domestico avvenuto nella casa di vacanza dei suoi genitori.

Saturno è stato trovato senza vita e trasportato al Pineta Grande Hospital. Secondo le prime ricostruzioni, l’incidente è avvenuto mentre il cantante stava giocando con i nipoti nel cortile della villa. Durante il gioco, Saturno avrebbe toccato il rubinetto di una fontana, che si è rivelato essere sotto tensione elettrica, provocandogli una scarica fatale. Il colpo elettrico ha causato la sua morte immediata.

I carabinieri della Tenenza di Castel Volturno e della sezione radiomobile di Mondragone sono intervenuti sul posto per esaminare la situazione. L’area circostante la fontana è stata messa in sicurezza dai vigili del fuoco e successivamente posta sotto sequestro dai carabinieri per le indagini del caso.

La salma di Carmine Saturno è stata trasferita all’istituto di medicina legale di Caserta per l’autopsia, disposta dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere. L’indagine è in corso per determinare le esatte cause e responsabilità dell’incidente.

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