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Campania

Casoria | 47enne evade dai domiciliari e investe pedone: arrestato durante la fuga

I carabinieri della sezione radiomobile di Casoria hanno arrestato Domenico Eredità, 47enne del posto già sottoposto agli arresti domiciliari, per evasione ed omissione di soccorso.

Il fatto è avvenuto quando Eredità, nonostante fosse vincolato agli arresti domiciliari, ha lasciato la sua abitazione e si è messo alla guida di uno scooter. In via Duca d’Aosta ha investito un pedone e, anziché fermarsi per prestare soccorso, ha tentato di fuggire. I carabinieri, che hanno assistito alla scena, lo hanno immediatamente inseguito e bloccato poco più avanti.

Il pedone investito è stato trasportato in ospedale e successivamente dimesso con due giorni di prognosi. Nel frattempo, Domenico Eredità è stato ristretto in camera di sicurezza in attesa di essere giudicato.

Campania

Napoli | Arrestato 35enne con 462 grammi di Marijuana

Nella tarda serata di ieri, gli agenti del Commissariato di Pianura hanno arrestato un 35enne napoletano dopo un inseguimento in via Napoli. L’uomo, alla vista della polizia, ha tentato di fuggire, ma è stato prontamente bloccato.

Durante il controllo, i poliziotti hanno trovato nella sua borsa 9 bustine di marijuana, per un totale di circa 462 grammi, e 120 euro in contante. L’individuo, con precedenti di polizia, è stato arrestato con l’accusa di detenzione illecita di sostanze stupefacenti.

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Campania

Sant’Anastasia (NA) | Bimbo cade dal balcone, operato, ora in rianimazione

Un bambino di cinque anni è ricoverato in gravi condizioni nel reparto di rianimazione dell’ospedale Santobono di Napoli, dopo essere caduto dal balcone della sua abitazione al secondo piano di una palazzina a Sant’Anastasia, in provincia di Napoli. L’incidente è avvenuto ieri sera e il piccolo è stato immediatamente sottoposto a un intervento chirurgico d’urgenza durante la notte.

La prognosi del bambino rimane riservata, e i medici stanno monitorando attentamente la sua situazione. Al momento dell’incidente, il bambino era in compagnia della nonna e del fratellino di otto anni, mentre la madre era al lavoro e il padre si trovava all’estero per motivi di lavoro.

I carabinieri stanno conducendo le indagini per accertare le dinamiche dell’accaduto. Sebbene tutte le possibilità siano ancora al vaglio, la pista dell’incidente sembra essere la più probabile e si rafforza con il passare delle ore.

L’evento ha scosso profondamente la comunità locale, che si è stretta attorno alla famiglia del piccolo in segno di solidarietà. Il sindaco di Sant’Anastasia ha espresso vicinanza e sostegno alla famiglia, auspicando una pronta guarigione del bambino.

Le indagini proseguiranno per chiarire completamente le circostanze della caduta e determinare se vi siano stati eventuali elementi di negligenza o altre cause che abbiano contribuito all’incidente.

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Campania

Santa Maria Capua Vetere | Violenze in carcere risalenti al 2020, pm chiedono misure per altri 29 agenti

Prosegue l’indagine riguardante le violenze perpetrate dai poliziotti penitenziari contro i detenuti nel carcere di Santa Maria Capua Vetere il 6 aprile 2020, durante il lockdown per il Covid-19. La Procura di Santa Maria Capua Vetere, dopo mesi di lavoro sottotraccia, ha avanzato nuove richieste di misure cautelari per altri 29 agenti, distribuiti tra Secondigliano, Santa Maria Capua Vetere e Avellino.

Le richieste includono misure come gli arresti domiciliari e i divieti di dimora, ma il giudice per le indagini preliminari, Alessia Stadio, le ha tutte rigettate. In risposta, la Procura ha presentato ricorso al tribunale del Riesame di Napoli, contestando la decisione del gip.

Il presidente dell’Unione Sindacale Polizia Penitenziaria (Uspp), Giuseppe Moretti, e il segretario regionale Ciro Auricchio, hanno espresso perplessità sulle nuove richieste della Procura. “Abbiamo sempre creduto nella giustizia,” hanno dichiarato all’Ansa, “tuttavia, i provvedimenti richiesti appaiono incomprensibili, considerando che sono trascorsi quattro anni e mezzo dall’evento in questione e che la polizia penitenziaria ha continuato a lavorare con professionalità e zelo per l’assolvimento dei propri compiti istituzionali.”

L’inchiesta, che si trova ora nella sua seconda fase, si concentra su ulteriori responsabilità all’interno del corpo di polizia penitenziaria. Le violenze del 6 aprile 2020 avevano suscitato un’ondata di indignazione e portato a un’indagine approfondita per accertare le responsabilità individuali e collettive.

L’intervento della Procura mira a far luce sugli eventi e a garantire che gli eventuali abusi di potere non rimangano impuniti. La decisione finale del tribunale del Riesame di Napoli sarà determinante per il prosieguo dell’inchiesta e per stabilire se ci saranno ulteriori sviluppi giudiziari nei confronti dei 29 agenti coinvolti.

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