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Economia

Assegno di inclusione: divario Nord-Sud persiste, dati Inps

L’Assegno di Inclusione (AdI) è una misura fondamentale per contrastare la povertà e promuovere l’inclusione sociale in Italia. Secondo i dati dell’Inps, la maggioranza dei beneficiari risiede nel Sud e nelle Regioni del Mezzogiorno, dove il sussidio medio è più elevato rispetto a quello erogato nelle famiglie del Nord.

L’AdI è stato al centro di recenti aggiornamenti normativi che hanno introdotto sanzioni severe per chi non rispetta i requisiti o le condizioni stabilite. La guida ministeriale ha chiarito che la sospensione o la decadenza dell’assegno implica una perdita del beneficio per tutta la famiglia.

Secondo il primo Osservatorio sull’AdI e il Supporto Formazione Lavoro (Sfl) pubblicato dall’Inps, a maggio erano circa 624.712 le famiglie che ricevevano l’AdI, con un importo medio di 617 euro per nucleo, coinvolgendo oltre 1,5 milioni di persone. Nel primo semestre dell’anno, sono stati accolti 697.640 nuclei.

Nel dettaglio, a maggio la maggior parte delle famiglie beneficiarie si trovava nel Sud (69,82% del totale), dove il sussidio medio era di 631 euro, superiore ai 578 euro medi nel Nord. Questo sottolinea la distribuzione regionale e l’impatto differenziato dell’AdI sul territorio nazionale.

Parallelamente, il Supporto Formazione Lavoro ha avuto una partenza più lenta, con 56.796 indennità erogate a maggio per partecipanti a progetti di formazione e qualificazione professionale. Questa misura mira a preparare i partecipanti per l’ingresso nel mercato del lavoro attraverso un approccio integrato tra formazione e occupazione.

L’Inps ha anche fornito una panoramica dettagliata dei nuclei familiari coinvolti, evidenziando la presenza significativa di minori, disabili, anziani e persone in condizioni di svantaggio tra i beneficiari dell’AdI e del Sfl.

Questi programmi rappresentano quindi non solo sussidi economici, ma anche strumenti essenziali per promuovere l’inclusione sociale e lavorativa, riflettendo l’impegno del governo nel supportare le fasce più vulnerabili della popolazione italiana.

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Economia

Vacanze estive e rincari: un incubo per gli italiani tra carburante e pedaggi autostradali

Le vacanze estive potrebbero gravare pesantemente sul portafoglio degli italiani che scelgono di viaggiare in auto. Secondo un’indagine di Assoutenti, le spese per il rifornimento di carburante e i pedaggi autostradali potrebbero superare i 500 euro per tratta. Questo nonostante un calo dei prezzi della benzina rispetto all’anno scorso.

I Costi del Viaggio in Auto

L’indagine di Assoutenti ha confrontato i costi di viaggio su alcune delle tratte estive più frequentate. Per esempio, coprire i 1.588 chilometri tra Torino e Palermo richiede in media 392 euro di benzina e 175,6 euro di pedaggio, per un totale di 567,6 euro. Simili cifre si riscontrano per altre tratte: da Torino a Reggio Calabria (491 euro) e da Milano a Catania (462 euro). Anche per viaggi più brevi, come da Roma a Cosenza, la spesa non è trascurabile, con 128 euro di benzina e 35,8 euro di pedaggio.

Prezzi dei Carburanti in Calo

Nonostante i costi elevati per i viaggi in auto, i prezzi dei carburanti sono diminuiti rispetto all’anno scorso. Secondo i dati del Ministero dell’Ambiente, la benzina costa in media 1,851 euro al litro, il 4,7% in meno rispetto ad agosto 2023. Anche il gasolio ha registrato un calo del 5,6%, con un prezzo medio di 1,730 euro al litro.

Alternative Ferroviarie

Viaggiare in treno può rappresentare un’alternativa, ma i costi restano comunque alti. Un biglietto andata e ritorno per la tratta Milano-Salerno può arrivare a costare 426 euro, mentre per Milano-Catania si va da un minimo di 284,9 euro a un massimo di 372 euro. Anche la tratta Torino-Reggio Calabria presenta un range di costi elevato, dai 269,7 ai 321,9 euro.

Problemi e Critiche

Il presidente di Assoutenti, Gabriele Melluso, ha evidenziato come la voce “trasporti” incida pesantemente sulle spese delle famiglie italiane per le vacanze estive. Melluso ha criticato la mancanza di miglioramenti nei servizi offerti ai viaggiatori, sia su strada che su rotaia, nonostante i costi elevati. Ha proposto che le tariffe dovrebbero essere più strettamente legate alla qualità dei servizi resi, premiando le società che riducono i disagi per i consumatori e penalizzando quelle meno efficienti.

Viaggiare per le vacanze estive continua a rappresentare una spesa significativa per gli italiani. Sebbene i prezzi dei carburanti siano diminuiti, i costi complessivi rimangono elevati, specialmente a causa dei pedaggi autostradali. Anche l’alternativa del treno non sempre offre un risparmio sufficiente, evidenziando la necessità di miglioramenti sia nei servizi che nella gestione dei costi di trasporto.

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Economia

Bonus Condizionatori 2024: come risparmiare sull’acquisto di un climatizzatore

Con l’arrivo della stagione calda, l’acquisto di un condizionatore diventa una necessità per molte famiglie. Fortunatamente, anche per il 2024, il governo ha confermato una serie di agevolazioni fiscali che consentono di ridurre significativamente il costo dell’acquisto e dell’installazione di nuovi impianti di climatizzazione. Ecco tutto quello che c’è da sapere sui bonus disponibili e su come accedervi.

Tipi di Bonus Disponibili

Per il 2024 sono previste diverse agevolazioni fiscali che coprono l’acquisto e l’installazione di climatizzatori, pompe di calore e deumidificatori. Le principali agevolazioni sono:

  1. Bonus Ristrutturazioni Edilizie al 50%
  2. Bonus Mobili al 50%
  3. Superbonus al 70%
  4. Ecobonus al 65%

Bonus Ristrutturazioni Edilizie al 50%

Questo bonus è disponibile per chi effettua lavori di ristrutturazione o manutenzione straordinaria. Consente di ottenere una detrazione del 50% sulla spesa sostenuta per l’acquisto e l’installazione di un condizionatore a pompa di calore. La detrazione viene ripartita in dieci anni e si applica su un massimo di 96.000 euro di spesa totale per l’intervento. È essenziale che dopo l’installazione vengano rilasciati l’attestato di conformità e il libretto d’impianto.

Bonus Mobili al 50%

Anche il bonus mobili, che copre l’acquisto di arredi e grandi elettrodomestici, include i condizionatori. Per usufruire di questa agevolazione, è necessario che l’acquisto sia correlato a lavori di ristrutturazione edilizia o manutenzione straordinaria. La detrazione del 50% si applica fino a un massimo di 5.000 euro e richiede che la spesa per il condizionatore sia effettuata dopo l’inizio dei lavori di ristrutturazione.

Ecobonus al 65%

L’Ecobonus è destinato a chi sostituisce la caldaia a gas con un condizionatore a pompa di calore che può essere utilizzato sia per il raffreddamento che per il riscaldamento. L’agevolazione prevede una detrazione del 65% su una spesa massima di 46.154 euro, ripartita in dieci anni. Per accedere a questo bonus, è necessaria l’asseverazione di un tecnico abilitato e la presentazione della scheda informativa degli interventi all’Enea.

Superbonus al 70%

Il Superbonus è disponibile per chi vive in condominio e copre le spese per l’installazione di impianti di climatizzazione nell’ambito di interventi trainanti come l’isolamento termico o la sostituzione della caldaia con impianti centralizzati. La detrazione del 70% richiede che l’intervento garantisca un miglioramento di almeno due classi energetiche certificate con l’Ape.

Requisiti e Modalità di Richiesta

Possono beneficiare delle agevolazioni sia i proprietari degli immobili che i titolari di diritti reali di godimento sugli stessi, inclusi locatari e comodatari. Le spese devono essere documentate con fatture e pagamenti tracciabili, e per alcuni bonus è necessario inviare la documentazione all’Enea entro 90 giorni dall’installazione.

Aliquota IVA Agevolata

Per l’acquisto di condizionatori, l’IVA applicata è al 10%, considerandoli “beni significativi”. Questa aliquota agevolata si applica sulla differenza tra il costo totale del servizio e il costo del condizionatore.

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Economia

Bonus Figli per le Spese di Istruzione: Come Funziona e Come Richiederlo

Il bonus per le spese di istruzione dei figli, una misura prevista dal Fisco italiano, offre un’agevolazione significativa per le famiglie che devono sostenere i costi scolastici. Vediamo in dettaglio come funziona e quali spese è possibile detrarre.

Importo del Bonus

  • Il bonus può arrivare fino a 152 euro per ogni figlio studente. Questo è il massimo sconto sull’Irpef che si può ottenere per le spese di istruzione, calcolato come il 19% su un tetto massimo di 800 euro per ciascun figlio.
  • Le spese scolastiche che possono essere detratte includono:
  • Gite scolastiche
  • Assicurazioni scolastiche
  • Corsi di lingua, teatro, musica o arte
  • Trasporto scolastico
  • Mensa scolastica
  • Pre e post scuola
  • Assistenza al pasto
  • Tasse per il diploma e per l’esame di Stato
  • Spese per corsi pomeridiani
  • Iscrizione e frequenza in scuole private o paritarie

Come Richiedere il Bonus:

  1. Compilare il Modello 730:
    Inserire le spese scolastiche nel quadro E alla voce “Oneri e Spese” durante la dichiarazione dei redditi. Non è necessaria una richiesta specifica all’Agenzia delle Entrate.
  2. Documentazione Necessaria:
  • Conservare le Quietanze di Pagamento: Devono riportare i dati dello studente e la causale della spesa.
  • Servizi Scolastici Diretti: Se il pagamento è effettuato direttamente alla scuola, è sufficiente la quietanza di pagamento.
  • Servizi di Terzi: Se il servizio è fornito da terzi, è necessaria la delibera scolastica.
  • Mensa e Servizi di Assistenza al Pasto: Conservare ricevute di pagamento (bollettini postali o bonifici bancari) con indicati il servizio, il nome dello studente e la scuola frequentata.
  1. Conservazione della Documentazione:
    È fondamentale mantenere tutte le ricevute e i documenti relativi alle spese sostenute durante l’anno scolastico 2023 per poter ottenere la detrazione.

Importante: Le spese per l’istruzione universitaria seguono regole diverse e non rientrano nel tetto massimo di 800 euro previsto per le scuole di ogni ordine e grado.

Questa misura è pensata per alleviare il peso economico delle famiglie che investono nell’istruzione dei propri figli, e può rappresentare un aiuto significativo nel bilancio familiare. Assicurati di conservare tutta la documentazione necessaria e di includere le spese corrette nella tua dichiarazione dei redditi per beneficiare del bonus.

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