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Campania

Boscoreale (NA) | Spari verso un’Abitazione: un arresto

A Boscoreale, una persona è stata fortemente indiziata per detenzione e porto d’arma in luogo pubblico, dopo aver sparato colpi di pistola verso un’abitazione con l’intento di intimidire i residenti. I carabinieri hanno eseguito un provvedimento di misura cautelare su ordine del giudice delle indagini preliminari di Napoli.

L’episodio ha avuto luogo a Boscoreale e l’uomo è accusato gravemente per detenzione e porto d’arma in luogo pubblico. La misura cautelare è stata disposta durante le indagini preliminari. L’uomo ha la possibilità di presentare ricorso al Riesame per la revoca della misura cautelare.

Campania

Napoli | Figlia del rampollo del claln: scorta ai nonni paterni durante gli incontri con la nipotina e minacce e percosse alla madre

I carabinieri della Compagnia di Torre del Greco (Napoli) hanno documentato gravi episodi durante le indagini sulla vicenda avvenuta nella periferia di Napoli, riguardante una ragazza proveniente da una famiglia rispettabile e un membro del clan De Martino, residente nell’area orientale di Napoli e, nello specifico, nel quartiere Ponticelli. La situazione ha avuto origine dopo la nascita di una bambina, attualmente di tre anni.

Sotto la supervisione della Direzione Distrettuale Antimafia (Dda), i carabinieri hanno eseguito nove arresti oggi, includendo anche i nonni paterni della bambina e il padre già detenuto. Gli arrestati sono accusati, tra le altre cose, di atti persecutori, lesioni personali, detenzione e porto illegale di armi, reati aggravati dal metodo mafioso.

Le indagini condotte dai carabinieri di Cercola hanno rivelato che la famiglia De Martino ha utilizzato pressioni e intimidazioni sempre più gravi per assicurarsi l’affidamento della bambina, senza seguire alcuna procedura giudiziaria regolare. È stato documentato l’uso di veri e propri cortei armati organizzati dal clan per scortare i nonni paterni durante i regolari incontri e la consegna della bambina.

Gli arrestati sono ora detenuti nelle carceri di Napoli-Secondigliano e di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), in attesa dei procedimenti giudiziari.

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Campania

Napoli | Alla guida del Clan nonostante fossero detenuti al 41bis

Nonostante fossero detenuti nel regime speciale 41bis, i capi del clan Contini, facenti parte dell’Alleanza di Secondigliano, continuavano a delegare incarichi direttivi ai loro fidati, guidando le strategie criminali e imprenditoriali del clan. Hanno anche cercato di intimidire i collaboratori di giustizia per dissuaderli dal cooperare con le autorità.

Questo è emerso dalle indagini condotte dalla Squadra Mobile di Napoli, dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Napoli, dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Napoli e dallo Scico della Guardia di Finanza, che hanno portato all’esecuzione di un’ordinanza emessa dal gip su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, guidata dai pm Converso e Varone, sotto la coordinazione del procuratore Nicola Gratteri e del procuratore aggiunto Rosa Volpe.

Quattro persone, tutte appartenenti allo stesso nucleo familiare, di cui due già detenute, sono state messe in custodia cautelare in carcere. Per altri nove indagati sono stati disposti il sequestro di due immobili intestati a prestanome e di denaro per un totale di poco più di 353mila euro, ritenuti proventi di riciclaggio.

I reati contestati includono associazione mafiosa, minacce, induzione a non collaborare con la giustizia o a fornire dichiarazioni false, riciclaggio e autoriciclaggio, con tre degli indagati accusati di associazione mafiosa.

Le indagini hanno anche rivelato un cambio di strategia tra l’Alleanza e i rivali del clan Mazzarella, con cui c’era stata una sorta di “tregua mafiosa”.

Nonostante la detenzione, i soggetti coinvolti hanno continuato a influenzare la distribuzione degli stipendi tra i loro affiliati.

Due dei soggetti coinvolti nel provvedimento cautelare sono accusati di riciclare proventi illeciti attraverso società intestate a prestanome, operanti nel settore dei rifiuti ferrosi, della telefonia e degli affitti immobiliari. In questo modo avrebbero reimpiegato denaro proveniente da truffe, tra cui la vendita di orologi di lusso falsificati a imprenditori facoltosi, anche all’estero.

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Campania

Napoli | Arrestati marito e moglie a San Giuseppe Vesuviano per spaccio di droga

Ieri i poliziotti di San Giuseppe Vesuviano, in piazza Risorgimento, hanno notato un uomo e una donna a bordo di un’auto che, dopo averla parcheggiata in una viuzza adiacente, hanno raggiunto la piazza a piedi. Qui, sono stati visti nascondere un sacchetto di carta dietro un’aiuola, prelevare e consegnare involucri ad alcuni soggetti sopraggiunti in cambio di denaro.

Dopo aver osservato più volte questo andirivieni, gli agenti sono intervenuti bloccando i due e diversi acquirenti. Hanno accertato che la coppia – marito e moglie – custodiva in un borsello 4 stecche di hashish, mentre nel sacchetto nascosto tra le piante c’erano 24 stecche e 2 frammenti della stessa sostanza stupefacente. Inoltre, nel vano portaoggetti dell’auto, sono state trovate 45 stecche di hashish per un totale complessivo di circa 160 grammi di droga.

I coniugi, rispettivamente di 43 e 35 anni di San Giuseppe Vesuviano, il primo con precedenti di polizia anche specifici, sono stati arrestati per detenzione illecita e spaccio di sostanze stupefacenti. Cinque persone, di età compresa tra 20 e 48 anni, residenti tra San Giuseppe Vesuviano e Ottaviano, sono state denunciate all’Autorità Giudiziaria per detenzione illecita di sostanze stupefacenti poiché notati acquistare la droga dai coniugi per poi rivenderla. Inoltre, due persone sono state sanzionate amministrativamente per detenzione di sostanze stupefacenti per uso personale, poiché sorprese con alcuni grammi della stessa sostanza.

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