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Tecnologia

IT Wallet: Il Portafoglio Digitale Italiano partirà a luglio

Dal 15 luglio, partirà la sperimentazione dell’IT Wallet, il portafoglio digitale che permetterà di avere accesso tramite smartphone a documenti come la patente e la tessera sanitaria tramite l’App Io. Entro fine anno, sarà disponibile anche la carta d’identità elettronica.

  1. Cos’è l’IT Wallet?
  • È il primo passo verso l’European Digital Identity Wallet (Eudi), un portafoglio digitale simile allo Spid, che integrerà documenti come passaporti, certificati di nascita, patenti e tessere elettorali. Sarà valido in tutta Europa e permetterà l’accesso ai servizi pubblici in ogni stato membro.
  1. Implementazione e Obbligatorietà
  • L’introduzione in Italia è gestita dal Dipartimento per la Trasformazione Digitale con il supporto di Agid, grazie ai fondi del Pnrr. La sperimentazione inizierà il 15 luglio coinvolgendo un campione rappresentativo della popolazione, con un rollout completo entro il 2025.
  1. Sicurezza e Utilizzo
  • L’IT Wallet avrà due livelli di validazione dei documenti per proteggere da malfunzionamenti e attacchi informatici. Consentirà ai cittadini di gestire e condividere autonomamente le proprie informazioni.
  1. Funzionalità
  • Oltre all’accesso ai documenti digitali, il portafoglio permetterà di acquistare farmaci, attivare SIM, noleggiare auto e accedere ai servizi pubblici senza la necessità di presentare i documenti di persona.
  1. Sviluppi Futuri
  • Dall’inizio del 2025, l’IT Wallet sarà disponibile su larga scala in Italia, con l’obiettivo di integrarsi nell’Eudi Wallet europeo entro il 2026. Questo permetterà transazioni e pagamenti elettronici verso enti pubblici e privati.

Questo progetto segna un passo significativo verso la digitalizzazione dei servizi e la semplificazione dell’accesso ai documenti essenziali per i cittadini italiani e europei.

Tecnologia

Mercato VR e AR in caduta libera: incertezze sulle previsioni di crescita

Il settore della realtà virtuale (VR) e della realtà aumentata (AR) sta attraversando un periodo di incertezza, come riportato da un recente rapporto di DSCC che ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita del mercato al 12% per il 2024. Questa decisione è stata influenzata in gran parte dalla sospensione della produzione del PS VR2 da parte di Sony, evento che ha significativamente alterato le dinamiche di mercato.

Le nuove previsioni indicano che le spedizioni di display per visori AR/VR avranno un incremento annuale del 12%, ma con un volume inferiore rispetto alle 19 milioni di unità originariamente previste. L’analisi delle tendenze evidenzia due principali dinamiche. Da un lato, l’impatto relativamente limitato del lancio dell’Apple Vision Pro, nonostante l’enorme copertura mediatica, non ha incrementato le vendite dei modelli VR più accessibili come il Meta Quest 3, disponibile su Amazon. Inoltre, questo ha contribuito a un ulteriore rallentamento delle vendite del PS VR2, accentuato anche dalla mancanza di nuovi titoli di gioco che ha portato Sony a interrompere temporaneamente la produzione del visore.

Dall’altro lato, DSCC sottolinea le aspettative elevate per Meta, che sta preparando il lancio di un nuovo visore entry-level, successore del Quest 2. Questo nuovo modello manterrà un singolo pannello LCD anziché adottare un design a doppio pannello. Data la posizione dominante di Meta nel mercato, questa decisione avrà sicuramente un impatto significativo sulle spedizioni totali di display.

Per quanto riguarda il futuro, le previsioni a lungo termine sono state ridimensionate ma indicano comunque una crescita costante. I pannelli per la realtà virtuale dovrebbero generare ricavi per 781 milioni di dollari nel 2024. Si prevede un notevole aumento delle vendite di display OLED su silicio (SiOLED o OLEDoS), trainato in parte dall’Apple Vision Pro e dal visore atteso di Samsung/Google basato su questa tecnologia. Al contrario, la sospensione della produzione del PS VR2 avrà un impatto significativo, con una prevista riduzione degli introiti AMOLED dell’83% nel 2024. Sony ha programmato di riprendere la produzione solo dopo aver smaltito le scorte esistenti, ma la mancanza di nuovi giochi rappresenta un ulteriore ostacolo da superare.

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Tecnologia

Apple Intelligence avrà Funzionalità a Pagamento

Secondo quanto riportato da Mark Gurman di Bloomberg nella sua ultima newsletter “Power On”, non tutte le funzionalità offerte da Apple Intelligence, l’AI di Cupertino, saranno accessibili gratuitamente. Apple ha in programma di introdurre un modello simile agli abbonamenti iCloud+, denominato “Apple Intelligence+”, che includerà funzionalità avanzate accessibili mediante un abbonamento mensile.

Inizialmente, Apple Intelligence sarà gratuito, ma l’introduzione di Apple Intelligence+ è pensata per offrire agli utenti funzionalità aggiuntive che possano migliorare significativamente l’esperienza d’uso dei dispositivi Apple. Questa strategia non solo mira a diversificare le fonti di reddito di Apple, compensando il rallentamento nel ritmo degli aggiornamenti hardware, ma potrebbe anche consentire all’azienda di ottenere una parte dei ricavi dai servizi offerti dai suoi partner AI, come OpenAI con ChatGPT.

Secondo Gurman, Apple potrebbe anche concludere accordi con giganti come Google e Anthropic per offrire i loro servizi di intelligenza artificiale direttamente attraverso i dispositivi Apple. È previsto che tali partnership saranno annunciate contemporaneamente al lancio di Apple Intelligence in autunno, con l’arrivo di iOS 18, iPadOS 18 e macOS Sequoia.

Parallelamente, Apple sta cercando di stabilire partnership nel mercato cinese, dove servizi come ChatGPT non sono facilmente accessibili, posizionandosi così in modo strategico per soddisfare le esigenze globali di intelligenza artificiale e migliorare l’esperienza dei propri utenti in tutto il mondo.

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Intelligenza Artificiale: Entro il 2028 sarà compresa su quasi il 70% dei Computer

Rivoluzione nell’industria informatica: dopo gli smartphone, anche il mercato dei computer si prepara a beneficiare delle innovazioni dell’intelligenza artificiale generativa. Entro il 2028, quasi il 70% dei computer avrà l’intelligenza artificiale integrata come caratteristica di base. Questo cambiamento è il risultato degli investimenti massicci da parte dei giganti della tecnologia, che hanno dato il via a una corsa agli annunci nel settore.

Gli analisti di Morgan Stanley prevedono che entro il 2024 il segmento dei ‘PC AI’ rappresenterà il 2% del mercato totale dei computer. Questa quota è destinata a crescere rapidamente: si prevede che raggiungerà il 16% entro la fine del 2025, il 28% nel 2026, il 48% nel 2027 e addirittura il 64% entro il 2028. Il settore dei PC, notoriamente instabile, aveva mostrato segni di ripresa solo nel 2021 durante la pandemia da Covid-19, seguito da mesi di rallentamenti continui. Tuttavia, la tendenza potrebbe ora invertirsi, alimentata anche dal boom dei chip per l’intelligenza artificiale, che costituiscono il cuore pulsante di tutti i dispositivi.

“Stiamo ridefinendo ciò che un portatile può offrire agli utenti finali”, ha dichiarato Durga Malladi, vicepresidente di Qualcomm, alla conferenza Collision di Toronto. “Crediamo che questa sia una nuova era per i PC”. Oltre a Qualcomm, Intel svolge un ruolo chiave nel settore, con il lancio imminente dei nuovi processori Lunar Lake che integreranno l’intelligenza artificiale in oltre 80 modelli di PC, sviluppati da oltre 20 marchi diversi.

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