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Calabria

Castrovillari | Lei chiede di essere assunta, Lui la violenta: Divieto di Dimora per un 64enne titolare di una parafarmacia.

I Carabinieri della Compagnia di Castrovillari, al termine di un’articolata indagine, hanno eseguito la misura cautelare del divieto di dimora nel Comune di Castrovillari nei confronti di F.G.F., classe 1964, indagato per il reato di violenza sessuale. L’indagine, coordinata dal Procuratore della Repubblica di Castrovillari Alessandro D’Alessio, è stata avviata dopo la denuncia di una dipendente di una parafarmacia locale.

La donna ha riferito che, nel maggio scorso, durante un incontro con il datore di lavoro per discutere della sua posizione lavorativa e richiedere un aumento di stipendio, l’uomo l’ha fatta rimanere in slip senza un valido motivo medico, palpeggiandola e tentando di baciarla due volte mentre la tratteneva per un braccio.

La Procura della Repubblica ha immediatamente attivato le procedure previste per i reati di violenza di genere. I Carabinieri hanno ricostruito l’evento attraverso l’analisi delle immagini dell’esercizio commerciale e le testimonianze di altre persone a conoscenza dei fatti. Durante le indagini, è emerso anche un tentativo di influenzare le versioni delle dipendenti coinvolte.

Il quadro indiziario è stato riepilogato dettagliatamente nella richiesta di misura cautelare presentata dalla Procura di Castrovillari. I diversi elementi raccolti dai Carabinieri, ritenuti dai pubblici ministeri coerenti con il racconto della vittima e le testimonianze, sono stati valutati dal G.I.P. del Tribunale. Il giudice ha emesso la misura cautelare del divieto di dimora nel Comune di Castrovillari, riconoscendo la gravità degli indizi e il rischio di inquinamento probatorio.

A meno di due mesi dalla denuncia, la Procura di Castrovillari e i Carabinieri hanno dimostrato una pronta risposta a questo tipo di reati. Il caso rimane in fase di indagini preliminari, con ulteriori verifiche attese per confermare le accuse e garantire giustizia alla vittima.

Calabria

Tentata Violenza a Montalto Uffugo (CS): Arrestato Pensionato di 74 Anni

Un pensionato di 74 anni è stato arrestato a Montalto Uffugo con l’accusa di aggressione e tentata violenza sessuale ai danni di una donna ucraina, rifugiata di guerra. L’arresto è avvenuto nella tarda serata di ieri grazie all’intervento dei carabinieri della stazione cittadina, guidati dal maresciallo Giuseppe Motta.

Le indagini sono state avviate in seguito alla denuncia della vittima, che ha fornito un racconto dettagliato degli eventi. Secondo quanto emerso dagli accertamenti investigativi, il 17 giugno scorso la donna sarebbe stata prima aggredita fisicamente e poi bloccata nel tentativo di abusare sessualmente di lei. Durante l’aggressione, l’uomo avrebbe provocato alla vittima ferite al collo e alla spalla, costringendola a subire atti sessuali.

L’uomo, identificato con le iniziali E. P., è stato posto agli arresti domiciliari con l’ausilio di un braccialetto elettronico. Le autorità continuano a indagare sul caso per confermare tutte le circostanze e assicurare che giustizia venga fatta.

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Attualità

Calabria | Piena e violenta attività dello Stromboli, allertati anche gli ospedali di Vibo Valentia e Reggio Calabria

Il sindaco di Lipari, Riccardo Gullo, ha emesso un’ordinanza che impone diversi divieti a causa dell’attività intensa e violenta dello Stromboli. È stato vietato scalare il vulcano e avvicinarsi alle spiagge durante le ore notturne. È stato anche proibito l’approdo delle imbarcazioni turistiche non di linea che effettuano escursioni giornaliere, così come la sosta e l’ancoraggio vicino alla costa.

Per precauzione, sono stati allertati i servizi sanitari e ospedalieri nella città metropolitana di Messina, così come i sindaci dei Comuni costieri e le prefetture di Palermo, Reggio Calabria, Vibo Valentia e Salerno. Attualmente, il Comitato operativo nazionale è riunito per monitorare gli sviluppi dell’emergenza. Sull’isola, la Guardia Costiera ha dispiegato motovedette, navi e mezzi aerei, mentre il numero dei vigili del fuoco è stato raddoppiato.

La Protezione Civile ha annunciato che sta verificando tutti i materiali, mezzi, risorse sanitarie, personale e basi logistiche, oltre a pianificare l’assistenza ai soggetti vulnerabili per garantire la piena prontezza operativa in caso di ulteriori sviluppi critici.

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Calabria

Lamezia Terme (CZ) | Omicidio avvocato Pagliuso, confermato ergastolo per Luciano Scalise

La Corte di Cassazione ha respinto i ricorsi presentati dai legali di Luciano Scalise, Pino Scalise, Vincenzo Maria Domanico e Andrea Scalzo riguardo alla sentenza di secondo grado relativa all’omicidio dell’avvocato Francesco Pagliuso. Al contrario, ha accolto parzialmente il ricorso presentato da Angelo Rotella. Di conseguenza, le pene inflitte lo scorso giugno dalla Corte d’Appello di Catanzaro sono diventate definitive per i primi quattro imputati: ergastolo per Luciano Scalise, 23 anni e 10 mesi di reclusione per Pino Scalise, 6 anni e 8 mesi per Domanico e 7 anni per Scalzo. Per quanto riguarda Rotella, la Corte Suprema ha annullato parzialmente la condanna di 8 anni e 4 mesi, rinviando il caso ai giudici di secondo grado di Catanzaro.

Nel corso del lungo processo derivato dall’omicidio dell’avvocato avvenuto nella notte tra il 9 e il 10 agosto 2016, che ha visto imputati padre e figlio Pino e Luciano Scalise, tra gli altri, hanno difeso gli avvocati: Canzoniere, Chiodo, Vianello Accorretti, Larussa, Galati, Nimpo, Gigliotti, Mendicino, Penna. Le parti civili sono state rappresentate dagli avvocati Ferraro, Zofrea, Galeota, Staiano, Candido, Pietro e Gianfranco Agapito, Raimondi. Recentemente è stata emessa la sentenza di secondo grado per Marco Gallo, riconosciuto come l’autore materiale dell’omicidio, confermando l’ergastolo e includendo l’aggravante mafiosa precedentemente esclusa nella sentenza di primo grado.

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