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Attualità

Google indagato per ipotetica evasione fiscale di quasi 900 milioni di euro

La Procura di Milano ha aperto un’indagine su presunta evasione fiscale da parte di Google, basata su un rapporto della Guardia di Finanza che stima l’ammontare dell’illecito fiscale a circa 900 milioni di euro. Questo caso, sebbene più datato rispetto a quello recentemente emerso riguardante il gruppo Campari, coinvolge anche accuse di omessa dichiarazione dei redditi.

Il colosso tecnologico statunitense è nuovamente sotto osservazione da parte dei pubblici ministeri milanesi e del Nucleo di polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza, già noto per precedenti inchieste. Le verifiche fiscali relative agli anni 2015-2020 hanno concluso che Google potrebbe aver operato una “stabile organizzazione italiana” con sede a Milano, collegata alla sua controparte irlandese, portando a un’evasione fiscale stimata di 108 milioni di euro in Ires. Inoltre, si ipotizza che Google non abbia versato royalties per beni immateriali, come licenze e software, per un ammontare superiore a 760 milioni di euro.

I risultati delle indagini sono stati trasmessi all’Agenzia delle entrate per avviare un procedimento tributario, il quale ha richiesto al gigante tecnologico di versare oltre un miliardo di euro, inclusi interessi e sanzioni.

Attualità

Scrollare sui social media provoca dipendenza: Come i Social Media Incidono sul Nostro Cervello

Negli ultimi vent’anni, i social network hanno permeato rapidamente la nostra vita quotidiana, influenzando profondamente il nostro comportamento e le nostre emozioni. Sebbene siano relativamente nuovi, questi strumenti sono diventati così onnipresenti da sembrare esserci sempre stati, eppure portano con sé implicazioni significative sul nostro benessere psicologico e sulla nostra salute mentale.

I social network mantengono le persone connesse, consentendo di mantenere rapporti con amici lontani e conoscenti di lunga data. Tuttavia, cercano anche di trattenere l’attenzione degli utenti il più a lungo possibile, agendo direttamente sul nostro sistema di gratificazione cerebrale noto come circuito dopaminergico. Questo meccanismo è fondamentale nella formazione delle dipendenze: quando riceviamo uno stimolo gratificante, come un like o un commento, l’area tegmentale ventrale del cervello rilascia dopamina nel nucleo accumbens, generando una sensazione di piacere e gratificazione.

Ma perché scorrere interminabilmente sui social media dovrebbe essere gratificante? Ci sono diverse spiegazioni. Innanzitutto, ricevere attenzioni sotto forma di interazioni online può farci sentire più popolari e riconosciuti, aspetti cruciali per la nostra sopravvivenza sociale e successo personale. Questo senso di popolarità può tradursi in una percezione di leadership e in una crescita dei legami sociali, che a loro volta promuovono la nostra sicurezza e stabilità.

I social media utilizzano anche altri trucchi per trattenere gli utenti, come l’elemento di imprevedibilità nelle ricompense. Questo è simile al funzionamento delle slot machine: non sapendo quando arriverà la prossima gratificazione (come un like o un commento), continuiamo a scorrere per cercare la nostra “dose” di dopamina successiva.

Immersi nelle vite delle altre persone, o meglio, nelle rappresentazioni che queste scelgono di mostrare, ci troviamo spesso a confrontarci con gli altri. Questo confronto costante può instillare un senso di ansia e una paura di essere superati, spingendoci ad aprire ripetutamente le app social per restare aggiornati sugli eventi e sulle vite dei nostri contatti.

Studi metanalitici avvertono che un utilizzo passivo e eccessivo dei social network è correlato a un diminuito benessere soggettivo nel lungo termine. Inoltre, studi di neuroimaging indicano che i social media possono alterare la materia grigia del cervello, specialmente nelle aree legate alle emozioni, alla presa di decisioni e all’autocontrollo.

La natura effimera dei contenuti sui social media può anche influenzare negativamente la nostra capacità di concentrazione prolungata, poiché siamo abituati a interazioni brevi e rapide anziché a discussioni più approfondite e impegnative.

Per contrastare un uso non consapevole dei social media, è consigliabile adottare una serie di precauzioni comportamentali. Tra queste, evitare di tenere il telefono vicino mentre si studia, praticare regolari periodi di astinenza dai social, e bilanciare le interazioni online con quelle nella vita reale. È utile anche silenziare le notifiche per rendere intenzionale ogni nostro accesso alle piattaforme, evitando così di essere continuamente “chiamati” da esse.

In definitiva, comprendere come i social media influenzano il nostro cervello e la nostra psicologia è cruciale per mantenere un uso sano e consapevole di questi strumenti digitali sempre più pervasivi nella nostra vita quotidiana.

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Inquinamento | I Bambini cresceranno di meno: è colpa degli Interferenti Endocrini

Gli interferenti endocrini sono sostanze inquinanti come ftalati, bisfenolo, PFAS e perclorati, capaci di alterare il funzionamento del sistema endocrino umano. Questo sistema complesso regola molte funzioni corporee attraverso ghiandole e ormoni. Nonostante l’implementazione di leggi sempre più rigide, questi composti sono presenti in numerosi prodotti di uso quotidiano e i loro effetti sulla salute umana non sono ancora del tutto compresi.

Origini e Effetti degli Interferenti Endocrini

Gli interferenti endocrini sono comuni in materiali industriali come plastica, materiali da costruzione, cosmetici, pesticidi e contenitori alimentari. Non è la loro composizione chimica o la provenienza a unirli, ma il loro impatto sulla salute: interferiscono con il sistema endocrino umano, imitando o bloccando l’azione degli ormoni naturali.

Secondo la Endocrine Society americana, ci sono circa 85.000 composti chimici prodotti dall’uomo, di cui più di mille potrebbero agire come interferenti endocrini. Tra i più studiati ci sono atrazine, bisfenolo A (BPA), diossine, PFAS e ftalati. Queste sostanze possono aumentare il rischio di sviluppare disturbi riproduttivi, diabete e potenzialmente alcuni tipi di cancro in caso di esposizione elevata.

Impatti sui Bambini e nei Primi Mille Giorni di Vita

Nei bambini, soprattutto durante i primi mille giorni di vita (dal concepimento ai due anni di età), l’esposizione agli interferenti endocrini è particolarmente preoccupante. Durante questa fase critica dello sviluppo, queste sostanze possono interferire con la crescita fisica e neurologica normale, aumentando il rischio di malattie cardiometaboliche e altri disturbi che possono persistere nella vita adulta.

Secondo Sergio Bernasconi, esperto di pediatria, l’esposizione agli interferenti endocrini può influenzare il sistema GH-IGF-1, cruciale per la crescita staturale dei bambini. Questi composti possono anche passare dalla madre al feto attraverso la placenta, potenzialmente danneggiando lo sviluppo fetale ancor prima della nascita.

Raccomandazioni per la Prevenzione

Nonostante la diffusione ubiquitaria degli interferenti endocrini nei prodotti industriali, ci sono passi che possono essere intrapresi per ridurre l’esposizione, specialmente durante la gravidanza e nei primi mesi di vita dei neonati. Preferire materiali e prodotti naturali può essere una scelta prudente per proteggere la salute durante questa fase critica di sviluppo.

In conclusione, mentre la ricerca continua a studiare gli effetti degli interferenti endocrini, è fondamentale adottare precauzioni per limitare l’esposizione, soprattutto nei bambini, per garantire una crescita e uno sviluppo sani.

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Torino | Allerta Gialle: forti temporali su tutta la Regione

Venerdì 28 giugno ha segnato la giornata più calda del mese in Piemonte, con punte di 33-34°C. Tuttavia, oggi le temperature inizieranno a calare con l’arrivo delle prime precipitazioni. Queste si svilupperanno in mattinata sull’arco alpino occidentale, accompagnate da sabbia sahariana. Nel pomeriggio di sabato 29 giugno, l’arrivo di aria fredda e instabile indebolirà la struttura anticiclonica, estendendo le precipitazioni dalle Alpi alle zone pedemontane e portando temporali.

Previsioni di Arpa Piemonte

Arpa Piemonte prevede che le aree di Canavese, Valli di Lanzo, alto Vercellese e Verbano saranno tra le più colpite dalle intense piogge.

“Si prevedono forti temporali con grandine sulla fascia pedemontana occidentale, collina e pianura torinese, compreso il capoluogo, e le zone pianeggianti delle province di Novara e Vercelli. Probabile anche un interessamento delle Langhe e del Monferrato. Fenomeni meno intensi sono attesi su Alpi Marittime e Liguri e sui settori meridionali delle province di Asti e Alessandria. I temporali saranno accompagnati da forti raffiche di vento, fulmini, e potrebbero causare allagamenti locali e fenomeni di versante”.

Allerta Gialla e Prospettive per Domenica

Il Centro Funzionale di Arpa Piemonte ha emesso un’allerta gialla per rischio idrogeologico a causa dei temporali nelle zone di pianura e nel settore nord-occidentale.

Domenica, la circolazione depressionaria si allontanerà verso nord-est, migliorando le condizioni meteorologiche sul Piemonte a partire dal settore meridionale. Tuttavia, forti precipitazioni continueranno a interessare il settore settentrionale nelle ore precedenti l’alba.

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