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Abruzzo

Sulmona | Centrale Snam: flashmob dei cittadini

Il cantiere, dove sono in corso i lavori per la realizzazione della centrale di compressione Snam nell’area di Case Pente a Sulmona, è stato dichiarato abusivo dai cittadini, i quali hanno annunciato l’intenzione di affiggere un cartello a tale riguardo. L’azione simbolica avverrà domenica prossima, 26 maggio, alle 11, al termine di un flashmob organizzato dagli attivisti ambientali. Con questa iniziativa si intende richiamare l’attenzione sulle presunte violazioni di legge e le criticità connesse al progetto della Snam per la centrale e il metanodotto Linea Adriatica.

La Snam ha avviato i lavori per la costruzione della centrale il primo marzo 2023, ma secondo i comitati cittadini “non avrebbe dovuto farlo senza aver prima ottenuto le prescritte autorizzazioni ambientali previste dal Decreto VIA”. Inoltre, sei giorni dopo l’inizio dei lavori, il 7 marzo 2023, sarebbe scaduta l’autorizzazione a costruire rilasciata dal Governo, tuttavia, sostengono gli ambientalisti, la Snam avrebbe continuato indisturbata le attività di costruzione. Queste attività sarebbero finalizzate alla realizzazione di un impianto di compressione del gas che dovrebbe servire a trasportare il gas lungo un percorso di 430 chilometri da Sulmona fino a Minerbio (Bologna). I comitati cittadini ritengono che sia una infrastruttura del tutto inutile, e allo stesso tempo estremamente costosa (2 miliardi e 500 milioni di euro), gravando sulle finanze delle famiglie italiane, poiché i consumi di gas sono diminuiti sia in Italia sia in Europa.

Inoltre, è stata sollevata la questione della valutazione di impatto ambientale, la quale sarebbe decaduta secondo quanto riportato.

I comitati cittadini invitano quindi tutti i cittadini a partecipare alla manifestazione per difendere la legalità, la dignità e i diritti inalienabili del territorio.

Abruzzo

Pescara | Depositato il ricorso in Cassazione sulla sentenza relativa al disastro di Rigopiano

La Procura Generale presso la Corte d’Appello dell’Aquila ha depositato il ricorso in Cassazione riguardante la sentenza relativa al disastro di Rigopiano, dove il 17 gennaio 2017 una valanga ha travolto il resort causando la morte di 29 persone.

Secondo quanto si legge, la Procura chiede alla Cassazione di riesaminare le parti della sentenza che hanno portato all’assoluzione degli imputati, in particolare per quanto riguarda le ipotesi di prevedibilità del rischio e di prevenzione della tragedia.

La sentenza della Corte d’Appello aveva posto un’enfasi sulla gestione dell’emergenza dopo la valanga. Tuttavia, secondo la Procura, non sarebbe stata adeguatamente affrontata la parte relativa al reato di disastro colposo, inclusi aspetti come la gestione della Carta Valanghe, le responsabilità della Regione Abruzzo e del datore di lavoro.

Il 14 febbraio dell’anno scorso, la Corte d’Appello dell’Aquila presieduta da Aldo Manfredi aveva emesso la sentenza di assoluzione per 22 persone e di condanna per 8. Tra questi, l’ex prefetto Provolo era stato condannato per omissione di atti d’ufficio e falsità ideologica, mentre il dirigente Bianco per falsità.

La sentenza aveva confermato le condanne di primo grado per il sindaco di Farindola, Lacchetta, il dirigente della Provincia Mauro Di Blasio, il tecnico Giuseppe Gatto, l’ex gestore del resort Bruno Di Tommaso, e il tecnico comunale Enrico Colangeli.

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Abruzzo

Avezzano | Morto uno dei cinque braccianti agricoli rimasti coinvolti ieri in un incidente

Uno dei cinque braccianti agricoli coinvolti in un incidente stradale avvenuto ieri nella strada 30 del Fucino è deceduto all’ospedale di Avezzano.

La vittima è un giovane di 33 anni di nazionalità marocchina.

Fin dall’inizio le condizioni dei cinque feriti sono state gravi. Il decesso di uno dei lavoratori nella piana del Fucino peggiora il bilancio dell’incidente. La Procura della Repubblica di Avezzano ha aperto un fascicolo per omicidio stradale.

I carabinieri stanno indagando sulla dinamica del sinistro, che ha coinvolto un Suv e un’Alfa 156.

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Abruzzo

Pescara | Riaperto il Parco dell’omicidio di Thomas, verrà posizionata una targa in suo ricordo

Il Comune di Pescara ha riaperto oggi il parco Baden Powell situato in via Raffaello.

La decisione di riaprire è intervenuta dopo la chiusura disposta dal sindaco Carlo Masci e dall’assessore uscente Gianni Santilli, seguita all’omicidio avvenuto nelle vicinanze del parco, in un’area di proprietà di Rfi. La zona era diventata un punto di attrazione per persone curiose dopo il tragico evento. Da questa mattina, l’area è nuovamente accessibile al pubblico.

Ancora oggi, come già accaduto nei giorni precedenti, il sindaco ha avuto un colloquio telefonico con i rappresentanti di Rfi, confermando la richiesta di trasformare il luogo dove Christopher ha perso la vita in uno spazio dedicato ai giovani per praticare sport. Masci ha sottolineato la totale disponibilità di Rfi a seguire questa direzione.

Il sindaco ha annunciato che sarà posta una targa commemorativa di Christopher di fronte al parco.

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