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Calabria

Vibo Valentia | Peculato e Gestione Illecita di Fondi Pubblici: 5 Indagati e sequestro per oltre 230 mila euro.

Premesso che i provvedimenti adottati durante le fasi investigative e dibattimentali non implicano alcuna responsabilità dei soggetti sottoposti ad indagini o imputati, e che tali informazioni sono fornite per chiarire la fase procedurale e garantire il diritto alla presunzione di innocenza fino a sentenza irrevocabile: il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Vibo Valentia, insieme alla Sezione di Polizia Giudiziaria – Aliquota G. di F. – della Procura della Repubblica di Vibo Valentia e alla Polizia Locale, hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale e un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente. Il provvedimento, emesso dal Gip del Tribunale di Vibo Valentia su richiesta della Procura, riguarda cinque soggetti accusati di peculato. Due degli indagati sono stati posti agli arresti domiciliari e sono stati sequestrati beni per un valore di € 230.110,22.

Le Indagini

Le indagini hanno rivelato che due dirigenti di un servizio pubblico locale, finanziato dalla Regione Calabria, si sono appropriati di ingenti somme di denaro, destinandole anche a propri congiunti attraverso l’assegnazione diretta di incarichi in palese conflitto di interesse. Questi incarichi sono stati conferiti eludendo le normative sull’accesso al pubblico impiego.

Gli accertamenti hanno mostrato che l’ente, per realizzare i propri progetti, si è avvalso, oltre che del personale regolarmente assunto, anche di altri soggetti tramite contratti di lavoro autonomo. Questi contratti, conferiti attraverso lettere di incarico, non specificavano la tipologia di selezione utilizzata e non davano atto della pubblicazione della ricerca di personale.

La reiterata assegnazione di incarichi a familiari dei dirigenti coinvolti indica l’esistenza di esigenze ordinarie e perduranti, che l’amministrazione avrebbe dovuto gestire tramite una corretta programmazione dei fabbisogni di personale e aggiornamento dei profili professionali interni.

Irregolarità nei Bilanci

L’analisi della documentazione amministrativa ha inoltre accertato che l’ente ha approvato bilanci senza il vaglio di un Revisore dei Conti, figura mai nominata. I bilanci risultavano essere manipolati per fornire false informazioni economico-finanziarie, rappresentando in modo fuorviante la situazione reale. Questa gestione illecita ha portato l’ente al dissesto, con una situazione debitoria di circa € 700.000,00.

Calabria

Tentata Violenza a Montalto Uffugo (CS): Arrestato Pensionato di 74 Anni

Un pensionato di 74 anni è stato arrestato a Montalto Uffugo con l’accusa di aggressione e tentata violenza sessuale ai danni di una donna ucraina, rifugiata di guerra. L’arresto è avvenuto nella tarda serata di ieri grazie all’intervento dei carabinieri della stazione cittadina, guidati dal maresciallo Giuseppe Motta.

Le indagini sono state avviate in seguito alla denuncia della vittima, che ha fornito un racconto dettagliato degli eventi. Secondo quanto emerso dagli accertamenti investigativi, il 17 giugno scorso la donna sarebbe stata prima aggredita fisicamente e poi bloccata nel tentativo di abusare sessualmente di lei. Durante l’aggressione, l’uomo avrebbe provocato alla vittima ferite al collo e alla spalla, costringendola a subire atti sessuali.

L’uomo, identificato con le iniziali E. P., è stato posto agli arresti domiciliari con l’ausilio di un braccialetto elettronico. Le autorità continuano a indagare sul caso per confermare tutte le circostanze e assicurare che giustizia venga fatta.

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Attualità

Calabria | Piena e violenta attività dello Stromboli, allertati anche gli ospedali di Vibo Valentia e Reggio Calabria

Il sindaco di Lipari, Riccardo Gullo, ha emesso un’ordinanza che impone diversi divieti a causa dell’attività intensa e violenta dello Stromboli. È stato vietato scalare il vulcano e avvicinarsi alle spiagge durante le ore notturne. È stato anche proibito l’approdo delle imbarcazioni turistiche non di linea che effettuano escursioni giornaliere, così come la sosta e l’ancoraggio vicino alla costa.

Per precauzione, sono stati allertati i servizi sanitari e ospedalieri nella città metropolitana di Messina, così come i sindaci dei Comuni costieri e le prefetture di Palermo, Reggio Calabria, Vibo Valentia e Salerno. Attualmente, il Comitato operativo nazionale è riunito per monitorare gli sviluppi dell’emergenza. Sull’isola, la Guardia Costiera ha dispiegato motovedette, navi e mezzi aerei, mentre il numero dei vigili del fuoco è stato raddoppiato.

La Protezione Civile ha annunciato che sta verificando tutti i materiali, mezzi, risorse sanitarie, personale e basi logistiche, oltre a pianificare l’assistenza ai soggetti vulnerabili per garantire la piena prontezza operativa in caso di ulteriori sviluppi critici.

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Calabria

Lamezia Terme (CZ) | Omicidio avvocato Pagliuso, confermato ergastolo per Luciano Scalise

La Corte di Cassazione ha respinto i ricorsi presentati dai legali di Luciano Scalise, Pino Scalise, Vincenzo Maria Domanico e Andrea Scalzo riguardo alla sentenza di secondo grado relativa all’omicidio dell’avvocato Francesco Pagliuso. Al contrario, ha accolto parzialmente il ricorso presentato da Angelo Rotella. Di conseguenza, le pene inflitte lo scorso giugno dalla Corte d’Appello di Catanzaro sono diventate definitive per i primi quattro imputati: ergastolo per Luciano Scalise, 23 anni e 10 mesi di reclusione per Pino Scalise, 6 anni e 8 mesi per Domanico e 7 anni per Scalzo. Per quanto riguarda Rotella, la Corte Suprema ha annullato parzialmente la condanna di 8 anni e 4 mesi, rinviando il caso ai giudici di secondo grado di Catanzaro.

Nel corso del lungo processo derivato dall’omicidio dell’avvocato avvenuto nella notte tra il 9 e il 10 agosto 2016, che ha visto imputati padre e figlio Pino e Luciano Scalise, tra gli altri, hanno difeso gli avvocati: Canzoniere, Chiodo, Vianello Accorretti, Larussa, Galati, Nimpo, Gigliotti, Mendicino, Penna. Le parti civili sono state rappresentate dagli avvocati Ferraro, Zofrea, Galeota, Staiano, Candido, Pietro e Gianfranco Agapito, Raimondi. Recentemente è stata emessa la sentenza di secondo grado per Marco Gallo, riconosciuto come l’autore materiale dell’omicidio, confermando l’ergastolo e includendo l’aggravante mafiosa precedentemente esclusa nella sentenza di primo grado.

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