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Economia

Economia | Bonus di 100 euro nella tredicesima, bozza del decreto legislativo atteso oggi in Cdm


Una nuova bozza del decreto legislativo Irpef-Ires, attesa oggi in consiglio dei ministri, prevede un’indennità fino a 100 euro nelle tredicesime dei lavoratori con un reddito fino a 28.000 euro, che abbiano una moglie e almeno un figlio, anche se nato al di fuori di un matrimonio riconosciuto, adottivo o affidato.

Secondo quanto si evince dalla bozza della relazione illustrativa, il bonus sarà erogato solo per il 2024 “ai lavoratori che si trovano in condizioni economiche di particolare disagio, anche in considerazione della presenza, nel nucleo familiare, di familiari a carico fiscalmente”, a causa delle limitate risorse disponibili.

L’articolo 4 del decreto, che si occupa di ‘disposizioni in materia di benefici corrisposti in occasione dell’erogazione della tredicesima’, stabilisce che, fino all’introduzione di un regime fiscale sostitutivo per i redditi da lavoro dipendente, si manterrà “l’ordinario regime di tassazione delle tredicesime”, prevedendo al contempo “la restituzione, sotto forma di indennità, di un importo che non potrà essere superiore a 100 euro”.

Per poter beneficiare dell’indennità, il lavoratore deve soddisfare i seguenti requisiti: deve avere un reddito complessivo nell’anno non superiore a 28.000 euro; deve essere coniugato e avere almeno un figlio, indipendentemente dal fatto che sia nato al di fuori di un matrimonio riconosciuto, adottivo o affidato; entrambi, coniuge e figlio, devono rispettare le condizioni reddituali previste dall’articolo 12, comma 2, del TUIR; infine, deve avere capacità fiscale con riferimento ai redditi di lavoro dipendente percepiti.

L’ammontare dell’indennità sarà definito con un decreto del ministero dell’economia e delle finanze, da adottarsi entro il 15 novembre 2024, basandosi sulle maggiori entrate erariali derivanti dall’attuazione del concordato preventivo biennale delle Partite Iva.

Economia

Terni | Arvedi Acciai Speciali Terni fermerà uno dei due forni elettrici dell’acciaieria umbra

Arvedi Acciai Speciali Terni (Aast), una delle principali acciaierie italiane, ha annunciato la temporanea chiusura di uno dei suoi due forni elettrici a causa degli elevati costi energetici che stanno colpendo duramente l’industria siderurgica. La decisione, prevista per una settimana a fine settembre, è legata all’impossibilità di mantenere la competitività rispetto alle crescenti importazioni di acciaio a basso costo provenienti dall’Asia.

L’azienda ha sottolineato che i costi dell’energia elettrica in Italia sono circa tre volte superiori rispetto a quelli di altri paesi europei, dove operano i principali concorrenti dell’acciaieria. Questa situazione sta rallentando il piano di rilancio dello stabilimento umbro, compromettendo la capacità di Arvedi di competere a livello internazionale.

L’aumento dei prezzi energetici è un problema che sta colpendo numerose realtà industriali, ma nel settore siderurgico, che richiede grandi quantità di energia per la produzione, le conseguenze sono particolarmente pesanti. Arvedi ha quindi sollevato la necessità di trovare soluzioni strutturali per contenere i costi dell’energia in Italia, in modo da salvaguardare la competitività delle aziende nazionali in un mercato globale sempre più aggressivo.

La sospensione temporanea del forno è un segnale preoccupante per l’intera filiera produttiva locale e nazionale, e desta particolare attenzione da parte delle istituzioni, dei sindacati e dei lavoratori, che vedono questa scelta come un potenziale preludio a ulteriori difficoltà se la situazione energetica non dovesse migliorare.

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Calabria

Mondo del lavoro | Occupazione in crescita con la realizzazione del Pnrr

Nei prossimi anni, fino al 2028, il mondo del lavoro in Calabria richiederà un incremento significativo di nuove risorse. Secondo uno studio elaborato da Unioncamere attraverso il Sistema informativo Excelsior, saranno necessarie circa 93.900 nuove unità lavorative. Questo dato rappresenta un importante punto di partenza per comprendere l’evoluzione del mercato occupazionale nella regione, che sta attraversando una fase di trasformazione a seguito di fattori strutturali e di politiche economiche mirate, tra cui gli investimenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr).

Il fabbisogno di nuove risorse in Calabria è suddiviso in due principali componenti. La prima riguarda l’espansione della domanda di lavoro, stimata intorno a 18.000 unità. Questa crescita corrisponde a un tasso di espansione dello 0,7%, in linea con altre regioni del Mezzogiorno e addirittura superiore a quella di alcune aree del Nord Italia. L’aumento della domanda, infatti, è trainato dagli investimenti in settori strategici come il turismo e l’edilizia, che hanno visto un particolare potenziamento nel Sud Italia grazie al Pnrr.

Parallelamente all’espansione della domanda, il mercato del lavoro calabrese dovrà far fronte a un elevato tasso di turnover. Si prevede infatti che circa 76.000 posti di lavoro saranno necessari per sostituire coloro che lasceranno il mercato del lavoro per pensionamento o altre ragioni. Il turnover, un fenomeno presente in tutto il Paese, si manifesta in maniera più accentuata nel Nord Italia, ma resta comunque una componente cruciale anche in Calabria.

L’analisi di Unioncamere offre dunque una fotografia chiara del fabbisogno lavorativo regionale, evidenziando come l’intervento di politiche mirate e investimenti pubblici, specialmente nel settore delle costruzioni e del turismo, stia contribuendo a sostenere la domanda di lavoro. Tuttavia, emerge anche la necessità di far fronte ai flussi di uscita dal mercato occupazionale, in particolare nel settore privato, dove si concentra una parte significativa del turnover.

In sintesi, il quinquennio che va fino al 2028 rappresenta per la Calabria una fase di cambiamento in cui la domanda di lavoro è alimentata sia dalla crescita settoriale che dalla necessità di rinnovare il personale esistente. Questo scenario pone l’accento sull’importanza di politiche attive del lavoro e di formazione professionale, fondamentali per garantire che la forza lavoro calabrese sia pronta ad affrontare le sfide di un mercato in costante evoluzione.

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Economia

Premio “Alfieri del Made in Italy”, Zurino “Nomi dell’eccellenza nell’export”

A Napoli sulla MSC “World Europa”, domani, Michele Emiliano, Vito Bardi, Fulvio Bonavitacola si confrontano con il direttore de Il Mattino, Roberto Napoletano, in occasione del Premio “Alfieri del Made in Italy”, promosso dal Forum Italiano dell’Export. Una occasione straordinaria, si legge in una nota, per fare il punto sul “sud”, a pochi giorni dalla nomina di Giosy Romano a capo della ZES Unica – Zona Economica Speciale, un confronto che avrà luogo a bordo della nave MSC “World Europa” ancorata a Napoli.
E’ la prima volta che tre Governatori di aree politiche diverse si confronteranno con Giosy Romano sulle prospettive della Res Unica. Appuntamento alle 14,30 al Molo Angioino. Il confronto sarà l’evento di apertura del “Premio Alfieri d’Italia”
L’Italia dei talenti che portano la bellezza e la qualità dei nostri prodotti all’estero. Da questa idea del Forum italiano dell’Export è nato il premio “Alfieri del Made in Italy”, un riconoscimento che avrà sempre sede nel Mezzogiorno per dare valore anche a un territorio che produce qualità, innovazione ma che rimane anche solida nelle proprie tradizioni.
“Il nostro Forum del 2018 e da tempo stavamo pensando a questa iniziativa – commenta Lorenzo Zurino, imprenditore e presidente del Forum Italiano dell’Export-IEF -. Per questa prima edizione abbiamo scelto nomi dell’eccellenza nel settore dell’esportazione ma già dal prossimo appuntamento daremo anche ulteriore sostanza al premio analizzando i bilanci delle aziende italiane che si propongono nei mercati esteri. In questi anni abbiamo incontrato e aiutato oltre duemila aziende e il filo conduttore di tutte le nostre iniziative è quello di far conoscere il talento dell’imprenditore italiano, di farsi valere e marcare territori che per altri Paesi sono difficili da conquistare. Vogliamo rendere facile quello che è difficile”.
Questo è l’elenco dei premiati scelti dalla giuria presieduta da Nicola Graziano (magistrato tributario e componente del consiglio di presidenza della giustizia tributaria) e composta da Carlo Fucci (procuratore di Isernia e componente del consiglio di presidenza della giustizia tributaria), da Lucio Di Nosse (presidente della corte di giustizia tributaria di primo grado di Caserta), Livia De Gennaro (magistrato del tribunale di Napoli)
Ecco i premiati: Katia Da Ros, Presidente di Irinox; Ettore Prandini, presidente Coldiretti; Stefano Pontecorvo, presidente Leonardo; Paolo Scudieri, presidente Gruppo Adler; Matteo Marzotto, presidente Minerva Hub; Vincenzo Manes, presidente Società Filantropia Italiana – Intek Group; Danilo Iervolino, presidente Salernitana Calcio – Forbes; Michele Briamonte, Ceo Grande Stevens Studio legale associato; Gaspare Borsellino, direttore responsabile Italpress; Stefano Barrese, responsabile della Divisione Banca dei Territori Intesa San Paolo; Anna Mareschi Danieli, Vice Presidente Acciaierie Danieli; Giordano Riello, Presidente NPlus – Riello International; Giosy Romano, coordinatore ZES Unica del Mezzogiorno; Madrina dell’evento sarà Veronica Maya.
“L’export italiano vale oggi 670 miliardi di euro – aggiunge Lorenzo Zurino – ma possiamo fare molto di più. Per il futuro pensiamo a una sorta di bando per premiare non solo i brand più conosciuti ma anche chi performa in silenzio e le aziende che hanno potenzialità. Insomma anche una specie di attività di scouting al servizio di tutti”.
– foto Agenzia Fotogramma –

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