Nella mattina del 24 settembre 2024, le forze dell’ordine di Napoli hanno portato a termine una vasta operazione contro il fenomeno dell’usura e dell’estorsione, concentrata principalmente nel quartiere Poggioreale. L’intervento ha visto coinvolti i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Poggioreale, coadiuvati da diverse unità investigative del territorio, che hanno eseguito quindici ordinanze di misure cautelari, emesse su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli.

L’indagine, coordinata dalla Procura distrettuale, ha permesso di individuare un gruppo di persone accusate di aver sfruttato economicamente due cittadini della zona, imponendo tassi d’interesse usurari su prestiti. I tassi avrebbero raggiunto percentuali estremamente elevate, arrivando a superare il 100% mensile. Le vittime, in difficoltà economiche, sono state costrette a subire un sistema di estorsioni prolungato.

Le ordinanze, emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) del Tribunale di Napoli, hanno disposto diverse misure restrittive: per otto degli indagati è stata stabilita la custodia cautelare in carcere, mentre per i restanti sette è stato disposto il regime degli arresti domiciliari. Al momento, un solo soggetto coinvolto risulta ancora latitante ed è attivamente ricercato dalle autorità.

È importante sottolineare che le misure cautelari sono state adottate nella fase preliminare dell’indagine, e gli indagati, pur gravemente sospettati, godono del principio di presunzione d’innocenza fino all’eventuale sentenza definitiva. Tale operazione rappresenta un ulteriore passo nella lotta contro la criminalità organizzata e il fenomeno dell’usura, una piaga che spesso colpisce le fasce più vulnerabili della popolazione.

L’azione delle forze dell’ordine dimostra la ferma volontà dello Stato di contrastare con decisione questi fenomeni criminali, che continuano a minare la serenità e la sicurezza economica di molti cittadini, soprattutto in quartieri già segnati da un contesto sociale difficile.

Nella giornata di ieri, le forze dell’ordine hanno rafforzato i controlli nella città di Lucca, con particolare attenzione alla zona della stazione ferroviaria e al centro storico. L’operazione, condotta dalla Polizia di Stato in collaborazione con la Polizia Municipale e il Reparto Prevenzione Crimine di Firenze, ha visto un monitoraggio esteso a vari punti strategici, inclusi esercizi commerciali e aree di ritrovo.

I controlli, iniziati nei pressi della stazione di Lucca, hanno portato alla verifica di numerose persone, alcune delle quali segnalate per irregolarità. In uno dei locali ispezionati, un uomo di origine marocchina è stato sanzionato per possesso di una piccola quantità di sostanze stupefacenti, destinate all’uso personale. Inoltre, nei pressi del Luna Park, sono stati fermati altri due cittadini stranieri privi di documenti, che sono stati successivamente condotti in Questura per chiarire la loro posizione legale sul territorio.

L’operazione si inserisce in un più ampio piano di prevenzione e sicurezza pubblica, che ha portato al controllo di oltre 100 persone e alla verifica di cinque locali commerciali. Le autorità locali hanno sottolineato l’importanza di tali interventi per garantire il rispetto delle normative e la sicurezza dei cittadini, promettendo ulteriori controlli nelle prossime settimane.

Un dipendente di un locale situato in Galleria Tito Livio è tornato in carcere su disposizione del Tribunale di Sorveglianza, a seguito di un episodio di accoltellamento avvenuto venerdì 20 settembre. L’uomo, già condannato a tre anni e due mesi per maltrattamenti e lesioni, stava scontando la pena in affidamento ai servizi sociali.

Durante una lite con un cliente, degenerata in una violenta aggressione, il 51enne ha ferito l’altro uomo con un coltello. Entrambi sono rimasti feriti nella colluttazione, ma il dipendente è stato accusato di lesioni aggravate. Gli agenti della Questura intervenuti hanno sequestrato l’arma utilizzata, un coltello con una lama di 13 cm.

In seguito all’aggressione, le autorità hanno anche imposto la sospensione per 60 giorni della licenza del locale, come misura di prevenzione. Il Questore di Padova, Marco Odorisio, ha emesso un Daspo di tre anni che vieta al responsabile dell’aggressione di accedere a qualsiasi locale della provincia.