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Cronaca

Milano | Uccide il compagno di cella nel carcere di Opera: aveva già ammazzato l’ex compagna

Domenico Massari, detenuto presso il carcere di Opera per l’ergastolo in seguito all’omicidio della sua ex compagna nel 2019, è stato coinvolto nella morte del narcotrafficante Antonio Magrini durante una discussione riguardante la divisione degli spazi comuni. Massari, noto anche come “Mimmo”, era già finito sotto i riflettori mediatici per aver ucciso Deborah Ballesio il 13 luglio 2019, sparandole sei volte mentre si esibiva al karaoke nei bagni Aquario di Savona, evento nel quale altre tre persone rimasero ferite, tra cui una bambina. Dopo l’omicidio, Massari fuggì ma si consegnò il giorno successivo alle autorità.

Durante il processo è emerso che il movente principale dell’omicidio era di natura economica: Massari aveva investito circa 300 mila euro, presuntamente guadagnati illegalmente tramite il traffico di droga in Spagna, nell’apertura di un locale di lap dance chiamato ‘Follia’ ad Altare, Savona, intestato però alla moglie. Quando il rapporto si interruppe, Massari richiese indietro la sua parte minacciando di incendiare il locale, minaccia che effettivamente mise in atto quando la donna rifiutò di dargli i soldi, portando al suo arresto. Dopo tre anni di detenzione, Massari uscì di prigione, ma scoprì che i soldi che aveva nascosto in un campo erano stati rubati. Convinto che Ballesio fosse responsabile del furto, decise di vendicarsi.

La vittima, Deborah Ballesio, aveva precedentemente segnalato alle autorità le minacce ricevute da Massari, ma negli ultimi anni non ne aveva più parlato né aveva chiesto aiuto agli amici. Massari è stato condannato all’ergastolo per l’omicidio della sua ex moglie. Recentemente, è stato coinvolto nell’omicidio di Magrini, trovato morto nella cella che condivideva con Massari nel carcere di Milano Opera.

Fin dall’inizio dell’anno, sono stati segnalati 32 suicidi tra i detenuti nelle carceri italiane e 4 suicidi tra i membri del Corpo di Polizia Penitenziaria, oltre all’omicidio avvenuto nel carcere di Milano Opera, segnalando una grave crisi nel sistema penitenziario italiano, come sottolineato dal coordinatore nazionale Fp Cgil Polizia Penitenziaria, Mirko Manna.

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Cronaca

Sassari | Frodi bonus edilizi finanziati con risorse PNRR

Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Sassari hanno avviato un’importante operazione contro l’evasione fiscale, concentrandosi su crediti d’imposta illeciti relativi a lavori di ristrutturazione e efficientamento energetico non realizzati. Sono state sequestrate disponibilità finanziarie e beni mobiliari appartenenti a cinque società edili, ai loro amministratori e a vari professionisti coinvolti in un sofisticato schema di frode.

Negli ultimi due anni, il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Sassari ha esaminato numerosi cantieri nel territorio, scoprendo un meccanismo collaudato: i tecnici attestavano falsamente il completamento di lavori appaltati, quando in realtà non era nemmeno stato avviato il cantiere. Questo inganno permetteva alle imprese di ottenere crediti d’imposta attraverso l’opzione “sconto in fattura”, monetizzandoli in modo illecito.

Le indagini hanno rivelato che, durante i sopralluoghi effettuati in ventitré cantieri, molte opere non erano state realizzate o erano solo parzialmente completate. Gli amministratori delle società coinvolte sono stati denunciati per aver percepito crediti d’imposta illeciti per un valore di circa 2,5 milioni di euro, emettendo fatture per operazioni inesistenti.

Grazie all’intervento tempestivo della Guardia di Finanza, è stato possibile sequestrare le somme indebitamente ottenute e prevenire la circolazione di crediti fittizi, evitando ulteriori danni al bilancio statale e dell’Unione Europea. Questa operazione sottolinea l’impegno costante delle forze dell’ordine nel combattere le frodi fiscali, garantendo un uso corretto delle risorse pubbliche, in particolare quelle destinate al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

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Cronaca

Santa Croce Camerina (RG) | Atti persecutori e violenza privata, denunciati padre e figlio

Nei giorni scorsi, la Polizia di Stato di Ragusa ha preso provvedimenti contro due uomini, un padre di 64 anni e suo figlio di 35, denunciati in stato di libertà per gravi reati. Entrambi sono accusati di atti persecutori, lesioni personali e violenza privata nei confronti di una parente.

L’intervento delle forze dell’ordine è scaturito da segnalazioni di comportamenti minacciosi e aggressivi nei confronti della vittima, che ha subito molestie e violenze da parte dei due uomini. Grazie all’attività di indagine condotta dall’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, è stato possibile raccogliere prove e testimonianze che hanno portato alla denuncia.

Le autorità locali stanno ora lavorando per garantire la sicurezza della vittima e monitorare la situazione. Questo episodio evidenzia la necessità di interventi rapidi in casi di violenza domestica e atti persecutori, temi che continuano a suscitare preoccupazione nella società. La polizia ha invitato chiunque si trovi in situazioni simili a contattare le forze dell’ordine per ricevere assistenza.

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Basilicata

Marconia di Pisticci | Condotto in carcere albanese già agli arresti domiciliari

La Polizia di Stato di Matera ha arrestato un uomo di 42 anni, di origine albanese e residente a Marconia di Pisticci, in esecuzione di un’ordinanza emessa dall’Ufficio di Sorveglianza di Potenza. Il soggetto era già stato condannato a una pena complessiva di oltre un anno e mezzo per reati legati agli stupefacenti e stava scontando la condanna in detenzione domiciliare.

L’arresto è avvenuto a seguito di una perquisizione eseguita nel mese di agosto. Durante l’operazione, gli agenti della Polizia hanno trovato un individuo con precedenti penali all’interno dell’abitazione dell’albanese, oltre a diverse dosi di hashish e materiale per il confezionamento della sostanza. L’operazione è stata condotta congiuntamente dalla Squadra Mobile e dal Commissariato di P.S. di Pisticci.

Dopo l’arresto, il cittadino albanese è stato trasferito presso il carcere di Matera, dove rimarrà a disposizione dell’autorità giudiziaria. Le indagini sono ancora in fase di accertamento, e si sottolinea l’importanza di rispettare i diritti della persona coinvolta, inclusa la presunzione di innocenza fino a eventuali ulteriori sviluppi legali.

Questo episodio mette in luce la continua lotta delle forze dell’ordine contro il traffico di droga e le violazioni delle normative sulla detenzione, evidenziando l’impegno della Polizia nel mantenere la sicurezza della comunità.

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