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Cronaca

Palermo | Inizia il processo per lo stupro del foro italico, la vittima:”nonostante le minacce, non lascio Palermo”

Il processo a carico di sei giovani accusati di aver violentato una diciannovenne in un cantiere abbandonato del Foro Italico, lo scorso 6 luglio, è iniziato ieri mattina con oltre un’ora e un quarto di ritardo. La vittima, rappresentata dal suo avvocato Carla Garofalo, ha chiesto di costituirsi parte civile insieme al Comune e a 11 associazioni che si occupano di contrasto alla violenza di genere, ma non era presente in aula.

La zia della giovane, intervistata da alcune testate locali, ha riportato alcune dichiarazioni della ragazza: “Mi dice sempre: ‘È la mia città e io sono come Falcone e Borsellino, non ho paura di niente'”. La giovane, che avrebbe subito un’altra aggressione il giorno di Pasquetta (un minorenne e i suoi genitori sono indagati per violenza privata), si paragona ai simboli della lotta contro la mafia, convinta – come l’avvocato che la assiste – che questo processo sia anche “una battaglia per affermare dei diritti”.

L’udienza si svolge davanti al gup Cristina Lo Bue e gli imputati sono tutti presenti, alcuni in videocollegamento. Avevano tutti chiesto di accedere al rito abbreviato. I loro difensori, alla prossima udienza fissata per il 29 aprile, reitereranno la richiesta di accedere al rito alternativo, sostenendo che il rapporto di gruppo sarebbe stato consensuale e non uno stupro. Il processo si svolge a porte chiuse, quindi i giornalisti non possono entrare nell’aula.

Prima dell’inizio dell’udienza, l’avvocato Garofalo ha risposto alle domande dei giornalisti, spiegando che intorno alla vicenda “si è creato un clima tossico” e che “la ragazza viene costantemente minacciata e aggredita, come è successo a Pasquetta”. L’avvocato ha anche fatto riferimento a una presunta campagna denigratoria nei confronti della vittima che, pochi giorni dopo gli arresti, l’estate scorsa, aveva deciso di raccontarsi attraverso i social. Ha chiarito inoltre che la diciannovenne non era presente questa mattina perché “vive in una casa rifugio ed è sotto protezione” e che “vive tra alti e bassi, alternando momenti di angoscia a momenti di speranza. Sta raccogliendo i cocci di tutto lo sfacelo attorno a lei e a volte si chiede chi glielo ha fatto fare di denunciare lo stupro, visto che riceve continue minacce e aggressioni”.

Basilicata

Tursi (MT) | Ingiurie e vessazioni ai danni della madre, 40enne allontanato da casa

Un uomo di 40 anni è stato allontanato dalla sua abitazione a Tursi, in provincia di Matera, a seguito di un provvedimento emesso dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Matera. Questa decisione è stata presa dopo che sono emersi gravi episodi di ingiurie e maltrattamenti nei confronti della madre anziana, che si protrattavano da circa un anno.

Le indagini hanno rivelato che l’uomo non solo maltrattava verbalmente la madre, ma ha anche danneggiato arredi e suppellettili della casa, causando danni irreparabili in alcune occasioni. In aggiunta all’allontanamento, i Carabinieri hanno sequestrato le armi che l’uomo possedeva legalmente, ritenendo che la sua condotta avesse compromesso la sua affidabilità nel mantenere il possesso di tali armi.

Questo intervento sottolinea l’importanza di proteggere le vittime di violenza domestica e di garantire la sicurezza delle persone più vulnerabili.

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Campania

Napoli | La città ricorda Giancarlo Siani a 39 anni dalla morte

Oggi Napoli ha ricordato Giancarlo Siani, il giovane giornalista ucciso dalla camorra 39 anni fa, con una toccante cerimonia presso le Rampe a lui dedicate, luogo in cui fu brutalmente assassinato. Alla commemorazione, alla presenza di autorità cittadine e numerosi studenti, si è rinnovato il messaggio di lotta alla criminalità organizzata, con la ferma volontà di non dimenticare le vittime di questa violenza.

Paolo Siani, fratello di Giancarlo, ha ribadito l’importanza di mantenere viva la memoria di chi ha perso la vita per combattere l’illegalità: “Ricordare le vittime è la nostra risposta non violenta alla mafia, guai se ci fermassimo, sarebbe una vittoria per loro”. Un invito, soprattutto ai giovani, a conoscere e riflettere sulle conseguenze delle azioni criminali, visitando luoghi simbolo come le Rampe Siani e San Giorgio a Cremano, dove si trova la Mehari su cui viaggiava il giornalista de Il Mattino.

Gli studenti dell’Istituto Siani di Napoli hanno partecipato attivamente alla cerimonia, esponendo uno striscione raffigurante la Mehari e con la scritta “Non muore mai chi si batte per la verità”, un messaggio potente e diretto alle nuove generazioni.

Accanto ai familiari di Giancarlo, erano presenti il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, il prefetto Michele di Bari, il questore Maurizio Agricola e altre personalità istituzionali. Il prefetto di Bari ha ricordato Siani come un simbolo del coraggio e dell’integrità, un esempio per tutti coloro che credono nella giustizia e nella legalità: “Siani è morto fisicamente, ma il suo spirito continua a vivere nei cuori di chi combatte per il cambiamento”.

La giornata di commemorazione si è conclusa con l’impegno condiviso di continuare a lottare contro la criminalità, affinché la memoria di chi è caduto non venga mai offuscata, ma anzi sia faro di speranza e giustizia per le generazioni future.

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Cronaca

Vicenza | Denunciato per spaccio di stupefacenti – VIDEO

Questura di Vicenza

Sabato 21 settembre, un controllo mirato della Polizia di Stato ha portato alla denuncia di un cittadino nigeriano per spaccio di sostanze stupefacenti a Vicenza. Intorno alle 14.50, gli agenti delle Volanti hanno fermato un’auto in Via Legione Antonini, a bordo della quale si trovavano due uomini con precedenti penali.

Durante la perquisizione, uno dei passeggeri ha gettato un sacchetto di cellophane, prontamente recuperato dagli agenti. All’interno sono stati trovati diversi involucri contenenti sostanze stupefacenti. Inoltre, durante il controllo, l’uomo è stato trovato in possesso di telefoni e una somma in contante di 415 euro, tutto sottoposto a sequestro.

L’analisi della sostanza ha rivelato che si trattava di 3,33 grammi di cocaina, 2,54 grammi di eroina e 0,87 grammi di marijuana. L’individuo è stato quindi denunciato all’Autorità Giudiziaria per spaccio di droga, un episodio che evidenzia l’impegno delle forze dell’ordine nella lotta contro il traffico di stupefacenti nella città.

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