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Cronaca

Roma | Banda del tunnel “stanata” dopo un anno e mezzo: 5 arresti (1 incastrato per 8 ore nel buco)

Giorno 11 agosto 2022, un uomo di 34 anni di Roma è stato liberato dopo essere rimasto intrappolato per 8 ore sotto le macerie di un cunicolo crollato. I vigili del fuoco, attraverso i tombini sottostanti e con l’ausilio di una ruspa, hanno aperto un tunnel parallelo per raggiungerlo. Questo tunnel, originariamente scavato da un negozio sfitto in via Innocenzo XI, ha portato al recupero dell’uomo. Successivamente, le indagini dei carabinieri hanno portato a fermare cinque persone, sospettate di aver pianificato una rapina presso l’Unicredit in zona Aurelio.

Le indagini, condotte dalla procura della Repubblica di Roma e dai carabinieri della compagnia di Roma Trastevere, sono state avviate nel giugno 2022. Si era scoperto che un gruppo stava pianificando una rapina presso un istituto di credito della Capitale utilizzando la tecnica del buco, scavando un passaggio sotterraneo per entrare nella banca.

Dopo vari appostamenti, i carabinieri hanno individuato la probabile filiale Unicredit come obiettivo. Tuttavia, l’operazione è stata abbandonata, forse a causa di controlli casuali. Successivamente, è emerso che gli indagati stavano pianificando un altro colpo presso la filiale Unicredit in piazza Pio XI. Dopo un periodo di osservazione, i carabinieri hanno notato che gli indagati stavano lavorando in un locale commerciale dismesso dietro la banca, probabilmente scavando un tunnel per accedervi direttamente.

Il 11 agosto 2022, durante le operazioni di scavo, una parte della strada è crollata, intrappolando uno degli indagati. I carabinieri, giunti sul posto, hanno assistito al soccorso e hanno individuato gli altri presenti nel magazzino. Ulteriori indagini hanno rivelato che il tunnel era stato scavato dal magazzino, attraverso il sottosuolo fino alla banca.

L’uomo intrappolato è stato estratto dopo circa otto ore e trasportato in ospedale. Le indagini dei carabinieri hanno portato all’arresto di cinque persone sospettate di aver pianificato la rapina e di aver causato il crollo di una parte di via Innocenzo XI.

Campania

Napoli | L’amico di Geolier condannato per associazione mafiosa: 10 anni a Crescenzo Marino

Il Tribunale di Napoli ha condannato Crescenzo Marino, noto sui social come un popolare TikToker, a dieci anni di reclusione per associazione mafiosa. Marino, 27 anni, era già in custodia dopo essere stato arrestato nel luglio 2022 durante un’operazione contro un gruppo di camorra. Questo gruppo, che porta il suo cognome, è legato al noto clan camorristico delle Case Celesti, capeggiato dal padre di Crescenzo, Gennaro Marino, attualmente detenuto al 41 bis.

Crescenzo Marino è conosciuto non solo per la sua attività sui social, ma anche per la sua lunga amicizia con il rapper Geolier, nome d’arte di Emanuele Palumbo. Geolier, cresciuto con Marino nel quartiere di Scampia, ha sempre difeso pubblicamente il suo amico, sostenendo la sua innocenza. Questa difesa è stata ribadita anche in un video, in cui Geolier ha definito Marino “un fratello detenuto da innocente”.

Nonostante il sostegno di Geolier, i giudici del Tribunale di Napoli hanno basato la loro sentenza su prove e testimonianze fornite dalla Direzione Distrettuale Antimafia e da due collaboratori di giustizia. Le accuse mosse contro Marino sono risultate sufficientemente solide da portare alla sua condanna in primo grado.

Un elemento significativo del processo è stato il mancato intervento di Geolier come testimone di difesa. Il rapper, infatti, avrebbe dovuto testimoniare in favore di Marino, ma la sua deposizione è stata annullata. La sua testimonianza avrebbe potuto offrire un punto di vista diverso sul carattere e sulle azioni di Marino, ma alla fine non ha influito sul verdetto.

Il caso di Crescenzo Marino mette in luce le complesse dinamiche che si intrecciano tra vita criminale e notorietà sui social media. Marino, nonostante la sua popolarità come TikToker, non è riuscito a sfuggire all’ombra delle attività criminali del clan di cui fa parte la sua famiglia. La condanna a dieci anni rappresenta una caduta drammatica per un giovane che ha cercato di costruirsi una carriera digitale, ma che non è riuscito a disancorarsi dalle radici criminali del suo contesto familiare.

Questa sentenza sottolinea anche la determinazione delle autorità nel perseguire i membri delle organizzazioni mafiose, indipendentemente dalla loro popolarità o dalle difese pubbliche ricevute. Il caso Marino rimane un avvertimento su come le scelte del passato e le connessioni familiari possano influenzare il presente e il futuro, anche quando si cerca di costruire una nuova identità sui social media.

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Cronaca

Roma | Turista svizzero tenta di immergersi nella Fontana di Trevi: Multato

Questa mattina, poco dopo le 3.00, Piazza di Trevi è stata teatro di un episodio insolito e inatteso. Un turista svizzero di 28 anni ha deciso di fare un bagno nella celebre fontana monumentale, un gesto che ha immediatamente attirato l’attenzione delle forze dell’ordine.

L’intervento tempestivo degli agenti del I Gruppo Centro della Polizia Locale di Roma Capitale ha evitato che la situazione degenerasse ulteriormente. Gli agenti, già in servizio di controllo nella piazza, sono prontamente intervenuti per far desistere il giovane dal suo intento e lo hanno fatto uscire dall’acqua.

Il gesto inusuale del turista ha comportato una serie di conseguenze legali. Secondo il Regolamento di Polizia Urbana, il 28enne è stato sanzionato con verbali per un totale di circa 550 euro. Inoltre, è stato emesso un ordine di allontanamento dalla piazza, in linea con le normative vigenti per la tutela dei beni culturali e del decoro urbano.

La Fontana di Trevi, uno dei monumenti più iconici e visitati di Roma, è protetta da regolamenti rigorosi per preservarne l’integrità e garantire il rispetto per la storicità del luogo. L’incidente di oggi sottolinea l’importanza di mantenere alta l’attenzione e il rispetto verso questi patrimoni culturali.

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Cronaca

Milano | Incendio al concessionario Denicar: colonna di fumo nero visibile a centinaia di metri

MILANO – Questa mattina, domenica 4 agosto, un vasto incendio è scoppiato presso il concessionario Denicar situato in via Bisceglie, all’angolo con via Kulishoff, alla periferia ovest di Milano, vicino al confine con Corsico. L’incendio è stato segnalato intorno alle 10:30, generando una densa colonna di fumo nero visibile a centinaia di metri di distanza.

Le squadre dei vigili del fuoco sono intervenute tempestivamente per domare le fiamme, supportate dalla polizia e dagli operatori sanitari del 118, che sono arrivati sul posto con un’ambulanza in codice giallo per precauzione. Fortunatamente, non si registrano persone coinvolte, ferite o intossicate.

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I vigili del fuoco hanno utilizzato schiuma acquosa per controllare rapidamente l’incendio e prevenire ulteriori danni. Le operazioni sono state efficaci, grazie anche alla pronta chiusura della strada per permettere ai soccorritori di agire in sicurezza.

Gli esperti dei pompieri sono ora incaricati di indagare sulla causa che ha scatenato l’incendio all’interno del concessionario Denicar. Al momento, le circostanze che hanno portato allo scoppio delle fiamme non sono ancora chiare, e si attendono ulteriori accertamenti per determinare l’origine del rogo.

La polizia locale è intervenuta per gestire il traffico e ha chiuso temporaneamente via Bisceglie per facilitare le operazioni di soccorso. La chiusura della strada ha causato qualche disagio alla viabilità locale, ma è stata una misura necessaria per garantire la sicurezza pubblica.

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