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Cronaca

Messina | 36enne di Sinagra vittima della strage di Suviana, era diventato padre da 3 mesi, sindacati gli dedicano sciopero


Vincenzo Franchina, un giovane di Sinagra, era diventato padre da poco meno di tre mesi, ma è stato strappato brutalmente dalla sua famiglia mentre lavorava a migliaia di chilometri da casa. Dopo aver conseguito il diploma all’ITIS di S. Agata di Militello, con specializzazione in elettronica, il trentaseienne ha sempre trovato impiego stabile, trasferendosi successivamente per consolidare la sua situazione lavorativa. Nel maggio dell’anno precedente si era unito in matrimonio e solo due mesi fa era diventato padre.

Il sindaco di Sinagra, Antonino Musca, lo descrive come una persona educata, riservata, di poche parole ma estremamente gentile e soprattutto un lavoratore instancabile. Musca aggiunge che la comunità di poco più di duemila abitanti è profondamente colpita dalla tragedia, sentendo il dolore della famiglia di Vincenzo come proprio.

La famiglia Franchina è conosciuta nella zona per la loro riservatezza e dignità. Il sindaco, che aveva avuto il privilegio di celebrare il matrimonio di Vincenzo, ricorda di averlo conosciuto fin da quando frequentava la scuola dove Musca insegnava all’epoca. La sua gentilezza era evidente, così come quella della sua famiglia.

Vincenzo e sua moglie, un’infermiera al Gaslini di Genova originaria di un paese vicino a Sinagra, avevano lasciato la loro terra per ragioni lavorative, stabilendosi a Genova. Il sindaco spiega che Vincenzo lavorava per una ditta esterna impegnata nella manutenzione per conto di Enel, anche se non riesce a ricordare il nome specifico dell’azienda.

La famiglia Franchina è ovviamente devastata dal dolore, ma al momento non possono recarsi a Bologna, poiché le salme sono sotto sequestro. Il sindaco afferma di aver appena offerto il proprio supporto e si stanno valutando i passi da intraprendere, tra cui la possibilità di proclamare il lutto cittadino.

In merito allo sciopero generale previsto per giovedì 11 aprile, indetto per sollevare la questione della salute e sicurezza sul lavoro con l’obiettivo di ridurre a zero i morti sul lavoro, i segretari generali di Cgil e Uil Messina, Pietro Patti e Ivan Tripodi, hanno dichiarato che il presidio programmato per domani alle 10.00 in Piazza Unione Europea, a Messina, assume un significato particolarmente simbolico. La giornata di mobilitazione sarà dedicata alla memoria di Vincenzo Franchina e di tutti coloro che hanno perso la vita sul lavoro.

Calabria

Crotone | Arrestato 46enne mentre tentatavi di disfarsi della cocaina che aveva negli slip

Gli operatori della Squadra Volanti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della locale Questura, hanno tratto in arresto un 46enne, crotonese, responsabile del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Gli Agenti, durante un posto di controllo effettuato nel centro cittadino, dopo aver fermato un’autovettura con a bordo un soggetto già noto alle forze dell’ordine e con diversi precedenti, hanno deciso di effettuare una perquisizione a carico dello stesso in quanto insospettiti dal comportamento elusivo posto in essere dall’uomo.

Dopo aver rinvenuto un bilancino di precisione sotto il sedile del guidatore, gli agenti hanno notato l’uomo che, con fare lesto, e convinto di non essere visto, estraeva dai pantaloni tre buste in cellophane trasparente lanciandole in una aiuola.

Immediatamente recuperate dagli Agenti, le bustine contenevano 31 dosi di cocaina per un totale di circa 17 grammi.

Inoltre, l’uomo è stato trovato in possesso di diverse banconote di piccolo taglio per un totale di circa 300 euro di cui non riusciva a giustificare la provenienza.

Tutto il materiale rinvenuto e le banconote sono state sottoposte al vincolo del sequestro penale e l’uomo è stato tratto in arresto e posto a disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Crotone.

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Cronaca

Milano | Violenza su ragazzo 22enne: medico di base (recidivo) arrestato

Un medico di base di 59 anni, con uno studio nell’hinterland milanese, è stato recentemente arrestato con l’accusa di violenza sessuale. L’inchiesta, condotta dalla Procura di Milano, ha portato all’arresto dell’uomo, già noto per precedenti condanne legate ad abusi sessuali su pazienti, l’ultima ad aprile.

Il caso attuale riguarda un episodio che sarebbe avvenuto il 19 luglio, quando un giovane di 22 anni si sarebbe recato dallo specialista per ottenere un certificato medico necessario per l’attività sportiva. Durante la visita, il medico è accusato di aver compiuto pesanti palpeggiamenti. L’accusa ha documentato l’episodio, che ha portato all’arresto del 59enne il 2 agosto, con trasferimento presso la casa circondariale di Milano San Vittore.

Questa non è la prima volta che il medico è coinvolto in casi di abuso. A aprile, era stato condannato in primo grado a tre anni di reclusione per abusi sessuali su un altro giovane paziente. A seguito di quella condanna, gli era stata imposta una misura interdittiva dalla professione, che però era scaduta prima del nuovo episodio.

Le autorità stanno ora indagando ulteriormente, poiché la questura sospetta che potrebbero esserci altre vittime a causa dell’elevata utenza della struttura medica gestita dal professionista. L’inchiesta è ancora in corso, e le forze dell’ordine stanno cercando di raccogliere ulteriori testimonianze e prove per accertare l’estensione dei crimini e garantire che eventuali altre vittime possano ricevere giustizia.

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Cronaca

Lecce | Case vacanza affittate in nero: ricavi occultati al fisco per oltre 100 mila euro

Proseguono senza sosta i controlli delle Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Lecce, mirati a contrastare il fenomeno degli affitti in nero e l’abusivismo delle locazioni di immobili per fini turistici, particolarmente diffuso nel periodo estivo.

In particolare, i Finanzieri della Tenenza di Tricase hanno recentemente concluso una serie di approfondite verifiche e controlli incrociati nei confronti di proprietari di unità immobiliari, tra cui villette, appartamenti e case vacanza, molto richieste dai turisti. Questi controlli, volti a contrastare l’evasione fiscale nel settore delle locazioni brevi, sono stati effettuati anche a seguito di segnalazioni ricevute al numero di pubblica utilità “117”.

Dai controlli è emerso che i proprietari degli immobili oggetto di verifica avevano omesso di dichiarare al Fisco i redditi derivanti dalle locazioni turistiche, in particolare nelle zone costiere. Le indagini bancarie, utilizzate per ricostruire il volume dei ricavi in nero, hanno evidenziato un ammontare superiore ai 100 mila euro.

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