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Cronaca

Frode al PNRR | Ville e rolex acquistati con i soldi europei: indagato anche ex campione di sci

I soldi destinati alla digitalizzazione e all’innovazione delle piccole e medie imprese, nell’ambito del Pnrr, sono stati presuntivamente dirottati verso l’acquisto di auto di lusso, orologi di pregio, ville signorili e criptovalute. Si stima che la frode possa ammontare a 600 milioni di euro, scoperta grazie alle indagini condotte dalla Procura europea (Eppo) e dalla guardia di finanza di Venezia.

Le indagini hanno smascherato un’organizzazione composta da 23 imprese fittizie dislocate in varie città italiane, parte di un elaborato sistema di riciclaggio che ha sfruttato tecnologie avanzate, inclusi specifici software di intelligenza artificiale per accelerare la produzione di documenti falsificati. Si prevede che le indagini possano ampliarsi ulteriormente; al momento, sono state adottate misure cautelari nei confronti di 22 individui: 8 sono stati portati in carcere, 14 sono agli arresti domiciliari e 2 sono stati sottoposti a interdizione.

Durante le perquisizioni, le autorità hanno sequestrato appartamenti, ville, criptovalute di valore, orologi Rolex, gioielli Cartier, lingotti d’oro e auto di lusso, tra cui Lamborghini Urus, Porsche Panamera e Audi Q8.

Coinvolto nel caso anche l’ex campione di sci altoatesino, Alexander Mair, 53 anni, che è stato arrestato secondo quanto riportato dai media mentre si dirigeva verso l’aeroporto di Vienna da Bratislava, il 4 aprile. Mair è stato accusato di essere parte di un’associazione a delinquere che avrebbe generato crediti inesistenti nel settore edilizio, legati al Bonus Facciate e al sostegno della capitalizzazione delle imprese, per un ammontare di circa 600 milioni di euro, somma che è stata oggetto di sequestro. Le indagini hanno evidenziato un intricato sistema di riciclaggio e autoriciclaggio che coinvolge una rete di società fittizie anche in Austria, Slovacchia e Romania.

Tra i 23 indagati, solo due sono donne, entrambe ucraine. Una di loro, Zhanna Zozulya, è la compagna di Alexander Mair.

Cronaca

Foggia | Aggressione al policlinico, picchiati 3 infermieri da un 18enne

Nella notte tra sabato e domenica, il personale del pronto soccorso del policlinico di Foggia è stato vittima di un’altra violenta aggressione. Tre infermieri sono stati attaccati da un paziente, un giovane di 18 anni, che si era recato al pronto soccorso lamentando uno stato d’ansia. Durante l’intervento dei sanitari, il giovane ha reagito con violenza, colpendo gli infermieri con calci e pugni.

L’aggressore è stato arrestato in flagranza e trasferito in carcere, accusato di lesioni personali a personale sanitario e di resistenza a pubblico ufficiale. Questo episodio di violenza segue un’altra aggressione avvenuta recentemente nello stesso ospedale, dove il personale del reparto di chirurgia toracica era stato aggredito da familiari di una paziente deceduta durante un intervento.

Questi atti di violenza nei confronti dei professionisti sanitari mettono in luce una preoccupante tendenza e sollevano interrogativi sulla sicurezza degli operatori nel contesto ospedaliero. Le autorità e le strutture sanitarie stanno cercando soluzioni per garantire una protezione adeguata ai lavoratori e per prevenire ulteriori episodi di aggressione.

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Calabria

Redditizio mercato di droga del cosentino, in particolare nei comuni di Paola e Cetraro

Negli ultimi mesi, l’Appennino paolano e le aree costiere della provincia di Cosenza hanno visto un aumento significativo del mercato della droga, con una particolare concentrazione tra i comuni di Paola e Cetraro. Le operazioni delle forze dell’ordine hanno rivelato un vasto traffico di sostanze stupefacenti e armi, scoperte in magazzini apparentemente abbandonati nel cuore del centro storico di Paola.

Le recenti operazioni condotte da Carabinieri e Polizia hanno portato alla luce una notevole quantità di droga, tra cui marijuana, cocaina, hashish e droghe sintetiche molto ricercate dai giovani, soprattutto per le serate di movida. Questo mercato in crescita si caratterizza per un’ampia offerta di sostanze, dalla tradizionale marijuana e cocaina, alle più recenti droghe sintetiche, che sono diventate sempre più popolari e spesso miscelate con alcol nei locali notturni.

Le forze dell’ordine hanno scoperto anche un notevole arsenale di pistole e fucili, dimostrando che il traffico di droga è accompagnato da una preoccupante disponibilità di armi. Nonostante il mercato della droga sia in continua evoluzione e sempre più sofisticato, le tradizionali modalità di approvvigionamento della ‘ndrangheta sembrano essere sfidate da nuove tendenze, come l’acquisto e la vendita online, che complicano il lavoro delle autorità nel monitorare e controllare il fenomeno.

L’emergere di queste nuove tendenze nel mercato della droga riflette un cambiamento nelle dinamiche dello spaccio, con una crescente richiesta di droghe sintetiche e una diversificazione delle modalità di vendita. Questo scenario richiede un’adeguata risposta delle forze dell’ordine per affrontare efficacemente la crescente complessità del traffico di stupefacenti e delle armi nella regione.

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Calabria

Omicidio Bellocco | Per la famiglia l’omicidio non è legato a criminalità organizzata

La famiglia di Antonio Bellocco, l’ultras dell’Inter recentemente ucciso a Cernusco sul Naviglio, esprime un profondo dolore e amarezza per la continua attenzione mediatica che ha messo in risalto il legame di parentela della vittima con individui precedentemente condannati per associazione mafiosa. Attraverso una dichiarazione ufficiale diffusa dal loro avvocato, Giacomo Iaria, la famiglia di Bellocco, originaria di Rosarno, ha chiesto che la vicenda venga trattata con la dovuta considerazione del contesto attuale e degli sviluppi investigativi.

Nella nota, la famiglia sottolinea che Antonio Bellocco era un giovane padre di due figli, che aveva deciso di ricominciare una nuova vita a Milano dopo aver scontato la sua condanna e si trovava in regime di libertà vigilata. La famiglia rimarca che Bellocco, pur avendo un passato complesso, stava cercando di vivere nel rispetto delle norme e delle regole civili. La nota contesta l’idea che il suo omicidio possa essere legato a contesti di criminalità organizzata, e denuncia come i riferimenti ai suoi genitori, entrambi detenuti al 41 bis e uno dei quali deceduto in carcere, distolgano l’attenzione dalle reali circostanze dell’omicidio.

Aurora Spanò, madre di Antonio, e i suoi fratelli si affidano all’iter giudiziario per chiarire i motivi e la dinamica del delitto, confidando nel lavoro della magistratura e utilizzando tutti i mezzi legali a loro disposizione per difendere la memoria di Antonio. La famiglia lamenta che l’attenzione mediatica e la focalizzazione sui precedenti penali della vittima non riflettono adeguatamente il dolore e la tragedia del caso, e chiedono rispetto per la memoria di Antonio e per la sua nuova vita, interrotta prematuramente.

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