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Espropri Ponte sullo Stretto | Parte già la battaglia legale: “Resteremo qui e avremo risarcimento danni morali”

La costruzione del ponte sullo Stretto di Messina sta sollevando molte preoccupazioni tra i residenti della zona. La pubblicazione dell’avviso di inizio delle procedure di esproprio ha gettato nel panico i diretti interessati, poiché molti di loro non si aspettavano di vedere i propri nomi tra gli elenchi degli espropriati. Questo progetto, apparentemente inevitabile, comporterà la requisizione di case, terreni, aree archeologiche e persino un cimitero, oltre alla demolizione di pizzerie e case di riposo.

I residenti, come la signora Enza di Messina, non si rassegnano al pensiero di perdere le proprie case, che rappresentano non solo un bene materiale ma anche un legame con la propria vita e storia familiare. Altri, come gli abitanti di Torrefaro, temono per la distruzione di edifici storici come una villa liberty degli anni ’20, che verrà abbattuta per fare spazio ai piloni del ponte.

Mentre la Stretto di Messina Spa parla di indennizzi e bonus per i proprietari interessati, molti residenti ritengono che il valore delle loro proprietà non possa essere quantificato in denaro. C’è un forte senso di attaccamento al territorio, e molti si chiedono dove andranno a vivere una volta che saranno costretti a lasciare le proprie case.

Nonostante l’avvio delle procedure di esproprio, mancano ancora numerosi passaggi burocratici per dare il via effettivo alla costruzione del ponte. La conferenza dei servizi e la valutazione di impatto ambientale sono solo alcune delle autorizzazioni mancanti. Inoltre, c’è chi sostiene che gli espropri siano solo un modo per far avanzare il progetto senza tener conto delle vere preoccupazioni e opinioni dei residenti.

In questo contesto di incertezza e paura, molti abitanti della zona si stanno organizzando legalmente per difendere il proprio territorio e i propri diritti. C’è chi teme che la costruzione del ponte porterà solo danni, non solo economici ma anche morali, e che le autorità stiano cercando di ridurre il dibattito su questo progetto così controverso.

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Acea partecipa al G7 Agricoltura e Pesca di Siracusa

ACEA, gruppo industriale leader nel settore idrico e tra i primi operatori dell’energia e dell’ambiente, è presente con uno stand all’interno dell’area espositiva “Expo Divinazione” sull’isola di Ortigia dal 21 al 29 settembre, nel contesto dell’evento istituzionale di livello internazionale, G7 – Agricoltura e Pesca.
Un’occasione per ribadire l’importanza dell’acqua per lo sviluppo economico e sociale del Paese, con un particolare focus sull’uso della risorsa idrica in agricoltura.

“Per ACEA, primo operatore idrico italiano, la sostenibilità è integrata in ogni business, in particolare in quello idrico, così essenziale e strategico nell’attuale momento storico. Per questo l’azienda ha previsto investimenti nel settore dell’acqua pari a 4,7 miliardi di Euro entro il 2028”, ricorda una nota.
Nello stand di Ortigia, allestito con ledwall, sono presenti corner tematici dove operatori ACEA presentano i progetti del Gruppo: dalle opere PNRR nel settore idrico, all’applicazione dell’intelligenza artificiale nella gestione delle infrastrutture sempre più smart. Attraverso l’utilizzo di visori sarà, inoltre, possibile visitare virtualmente impianti e opere idriche.

La presenza di ACEA al G7 di Ortigia suggella la strategia industriale della SpA guidata dall’amministratore delegato Fabrizio Palermo, che di recente si è aggiudicata la gara per la gestione del servizio idrico integrato della città di Siracusa e di altri 19 comuni della Provincia. Così ACEA si occuperà della conduzione di oltre 2.000 chilometri di rete idrica, che alimentano 166.000 utenze e di 1.300 chilometri di rete fognaria al servizio di 390.000 abitanti. La durata della concessione sarà di 30 anni.
L’Azienda è impegnata anche nella promozione di una nuova cultura dell’acqua che punti a una maggiore consapevolezza e responsabilità nel consumo della risorsa.
ACEA infine ha firmato con Intesa Sanpaolo un accordo per lo sviluppo di collaborazioni volte alla tutela e al riutilizzo della risorsa idrica anche in negli ambiti agricoli, insieme ad investimenti per il riuso delle acque depurate all’interno delle cosiddette comunità idriche, con impatti positivi per l’ambiente, i territori e le imprese stesse che potranno stabilizzare il proprio approvvigionamento di acqua.

A tal fine Intesa Sanpaolo stanzierà fino a 20 miliardi di Euro per supportare le iniziative delle aziende e degli operatori della filiera idrica, mentre ACEA metterà a disposizione le sue professionalità e le sue competenze per identificare nuove iniziative a livello di sistema, con soluzioni innovative per favorire un uso efficiente della risorsa acqua anche attraverso forme di advisory tecnologica.

Fonte foto uff stampa Acea

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Tajani “Polizze anticalamità siano facoltative per le famiglie”

“Se la tensione interna è dire che noi siamo contro la tassa sugli extraprofitti non è tensione. E non casca il governo se io faccio una proposta sullo ius scholae o scrivo a Calderoli sull’Autonomia. Il governo è stabile”. Lo dice in un’intervista al Corriere della Sera il ministro degli Esteri e leader di FI Antonio Tajani. A proposito invece del processo a Matteo Salvini per la vicenda Open Arms, Tajani aggiunge: “Mi auguro che sarà assolto. Le condanne che contano sono quelle definitive. Io poi non trovo il fondamento giuridico dell’accusa dei pm, mi pare più una accusa finalizzata a ribaltare una posizione politica”. Ancora, sull’ipotesi di un’assicurazione sulle case per tutelarsi dal maltempo, Tajani dice: “Per le famiglie deve essere facoltativa, non obbligatoria. Per le imprese è già in vigore dalla scorsa legge di Bilancio”. Rispetto invece alla tassazione degli extraprofitti delle banche “noi abbiamo sempre detto no alle tasse imposte dall’alto. Se poi si può concordare con le banche affinchè diano un aiuto, un contributo alle casse dello Stato, è un’altra cosa. Una tassa generalizzata finirebbe per colpire le banche popolari e di credito cooperativo, che erogano prestiti ai cittadini e vanno difese”.

Foto: Agenzia Fotogramma

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G7 Cultura, Giuli “Coalizione per ricostruire il patrimonio ucraino”

“E’ importante aver trovato un accordo pieno per il sostegno della cultura ucraina, a cui abbiamo riservato una particolare attenzione. Abbiamo voluto con noi il nuovo ministro della cultura Tochytskyi, in occasione della sua prima visita all’estero proprio per aprire i lavori, per evidenziare che la difesa dell’identità culturale ucraina è una sfida condivisa da noi tutti e c’è stata concorde unanime su questa iniziativa”. Lo ha detto il ministro della Cultura Alessandro Giuli, al Palazzo Reale di Napoli, alla conferenza stampa di chiusura del G7 Cultura.

“Ci siamo visti con lui (Tochytskyi, ndr) – ha proseguito Giuli – a margine per concordare un percorso che parte da Napoli e ci vedrà guidare una coalizione internazionale a sostegno della ricostruzione del patrimonio culturale ucraino. Lavoreremo insieme al vicepremier e ministro degli Esteri Tajani – ha aggiunto il ministro della Cultura – perchè la conferenza sulla ricostruzione dell’Ucraina di giugno del 2025 che il governo italiano ospiterà a Roma coordini e rafforzi i programmi e le iniziative d’intervento di tutti i partner, a cominciare dai G7. Sono stato personalmente invitato a Odessa, dove già sono stato in qualità di presidente del Maxxi, e tornerò convintamente per verificare la situazione e quello che è necessario fare per gli amici ucraini e condividere con loro tanto il rischio quanto la speranza”.

– Foto Agenzia Fotogramma –

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