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Cronaca

La meta di Edoardo Galli era a Keros, dubbi sul perchè volesse arrivare nell’isola greca disabitata e misteriosa FOTO

Fine dell’incubo per i genitori di Edoardo Galli: il ragazzo (che tra un mese compirà 17 anni) è stato ritrovato venerdì mattina presso la stazione Centrale. Era scomparso otto giorni prima, il 21 marzo, da Colico (Lecco). Quando una coppia di viaggiatori lo ha riconosciuto e ha avvisato la polizia, Edoardo stava acquistando il biglietto per tornare a casa. Emozionante è stato l’abbraccio con la famiglia, che si è precipitata in stazione: “Non ho più lacrime” ha dichiarato il padre Alessandro, ringraziando le forze dell’ordine, gli amici e tutti coloro che li hanno sostenuti in questi giorni, alla fine di quella che ha definito “una settimana terribile”. Edoardo Galli ha raggiunto addirittura il confine con il Montenegro. “La cosa più bella” ha aggiunto il padre “è che sta benissimo”, mentre la questione di dove sia stato e con chi “è la cosa che ci interessa meno”. La famiglia “torna a vivere”, afferma il nonno. Edoardo Galli ha percorso molta strada. Ha superato i confini nazionali ed è arrivato in autobus al confine con il Montenegro. Qui è stato controllato dalla polizia croata la notte del 27 marzo, esattamente al confine di Karasovici-Sutorina. Successivamente è rientrato in Italia dove venerdì mattina è stato riconosciuto presso la stazione centrale.

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Ha avuto un obiettivo preciso il ragazzo di 17 anni: “Era diretto in Grecia, sull’isola di Keros, non sappiamo il perché. Forse perché è un luogo piccolo e isolato, cercava il caldo” ha dichiarato il padre a “Chi l’ha visto?”. Un’isola sperduta nel Mar Egeo, “un luogo lontano da tutto e da tutti. Per fortuna adesso è qui, andremo tutti e quattro a Keros (con la sorellina piccola, ndr)” ha concluso il padre. Si spostava sempre in autobus e era sempre da solo. Ma forse non era solo il clima mite ad affascinare Edoardo Galli. Keros è un’isola greca disabitata delle piccole Cicladi, a pochi chilometri a sud di Naxos, che da decenni affascina studiosi di tutto il mondo. Nel mondo accademico viene considerata una delle isole più importanti delle Cicladi per la scoperta di reperti di grande interesse archeologico, ancora in parte misteriosi, e per questo motivo la Grecia ha vietato a chiunque di stabilirsi permanentemente sull’isola. La teoria predominante sul mistero delle statuette e dei cocci ritrovati a Keros, risalenti a duemila anni prima di Cristo, è che facessero parte di un rituale osservato dagli antichi abitanti delle Cicladi, che si recavano sull’isola appositamente per una cerimonia religiosa, rompevano oggetti che avevano utilizzato per anni e ne portavano via solo un frammento.

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Dire che sia considerato un mistero archeologico è un eufemismo: perché pezzi di statuette dell’età del bronzo, bellissime ma deliberatamente frantumate, venivano sepolti in fosse poco profonde su quella piccola isola rocciosa, i cui principali abitanti sono sempre state le capre? “Uno straordinario centro rituale”: così hanno definito Keros gli archeologi. Non sarebbe stato facile per Edoardo Galli raggiungere l’isola. È probabile che gli antichi greci si recassero a Keros per questi riti a intervalli regolari, in modo simile alle Olimpiadi che si svolgevano ogni quattro anni. Era “una cerimonia di rinnovamento, per una nuova generazione di persone che crescevano” secondo il professor Colin Renfrew dell’Università di Cambridge. Ma il mistero dell’isola non è mai stato completamente chiarito. In ogni caso, non sarebbe stato semplice per Edoardo Galli raggiungerla: non ci sono traghetti di linea, l’isola è raggiungibile quasi esclusivamente dal porto di Ano Koufonissi, con imbarcazioni private. Ora i riflettori si spengono sulla fuga di Edoardo Galli, cala il sipario. Riprende la sua normale vita da adolescente, da studente liceale, lontano dall’attenzione dei media.

Calabria

San Gregorio d’Ippona (VV) | Colpi di pistola contro l’auto del sindaco Farfaglia

La serata del 7 settembre a San Gregorio d’Ippona è stata segnata da un grave atto intimidatorio nei confronti del sindaco Pasquale Farfaglia. La sua auto è stata colpita da diciassette proiettili, in un episodio che ha sconvolto la comunità locale. L’attacco è avvenuto vicino alla chiesa di Santa Ruba, dove il sindaco stava partecipando ai festeggiamenti in onore della Madonna della Salute.

Il grave episodio è stato scoperto solo la mattina seguente, quando il sindaco ha notato i fori dei proiettili sulla sua vettura. I carabinieri sono ora impegnati nelle indagini per chiarire le circostanze dell’attacco e identificare i responsabili.

Questo episodio solleva preoccupazioni significative sulla sicurezza e sull’ordine pubblico nella zona, riflettendo un clima di tensione e preoccupazione per l’incolumità dei rappresentanti istituzionali. Le autorità locali e le forze dell’ordine sono al lavoro per fare luce sull’accaduto e garantire che simili atti non rimangano impuniti.

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Cronaca

Rimini | Omicidio Pierina Paganelli: trovata una t-shirt forse indossata dall’indagato

Nuovi sviluppi stanno emergendo nel caso dell’omicidio di Pierina Paganelli, la 78enne uccisa il 3 ottobre 2023 a Rimini. La Procura della Repubblica di Rimini ha acquisito elementi significativi che saranno presentati ai giudici del Riesame di Bologna. Tra le novità più rilevanti, la squadra mobile ha trovato una t-shirt che potrebbe essere stata indossata dal presunto assassino la sera del delitto.

Oggi si tiene l’udienza relativa alla posizione di Louis Dassilva, il 34enne senegalese accusato dell’omicidio e in carcere dal 16 luglio. Durante l’udienza, il sostituto procuratore Daniele Paci e i legali di Dassilva, avvocati Riario Fabbri e Andrea Guidi, che si avvalgono della consulenza della psicologa forense Roberta Bruzzone, discuteranno se vi sono motivi sufficienti per mantenere Dassilva in custodia preventiva.

La Procura di Rimini ha presentato una relazione preliminare che include dettagli sui cellulari di Dassilva e sui suoi contatti con Manuela Bianchi, la nuora di Pierina Paganelli. La relazione sottolinea come Dassilva e Bianchi avessero continuato la loro relazione anche dopo l’omicidio, fino a dieci giorni prima dell’arresto del 34enne. Gli investigatori hanno scoperto che Dassilva aveva lasciato una bottiglia di vino vuota davanti alla porta del garage di via del Ciclamino, dove è avvenuto il delitto. Questa bottiglia era stata usata da Dassilva e Bianchi durante un incontro clandestino e lasciata appositamente nel luogo dove Manuela l’avrebbe vista.

Questi nuovi dettagli alimentano ulteriormente il dibattito sul caso e potrebbero avere un impatto significativo sulle decisioni future del tribunale riguardo alla detenzione preventiva di Dassilva. L’indagine continua e i prossimi sviluppi potrebbero chiarire ulteriormente il ruolo del presunto killer e la dinamica dell’omicidio.

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Cronaca

Messina | Atto vandalico alla fermata ATM di via La Farina

Nella serata di sabato, il centro di Messina è stato teatro di un nuovo atto di vandalismo. Gli autori del gesto hanno preso di mira la fermata ATM di via La Farina, nota come Royal. Hanno distrutto il vetro della palina intelligente, che fornisce agli utenti informazioni in tempo reale sugli orari dei bus, e hanno danneggiato la pensilina smart, divellendo la parte laterale dove è custodito un defibrillatore.

La Polizia di Stato ha segnalato il danno alla Sala operativa di ATM Spa, che ha inviato un team sul posto per valutare la situazione e mettere in sicurezza il defibrillatore, che, fortunatamente, non è stato rubato.

Il sindaco Federico Basile ha espresso il suo sdegno per l’accaduto, definendo il gesto come “vergognoso” e sottolineando che danneggiare beni comuni influisce negativamente su tutta la cittadinanza. Ha invitato tutti a riflettere sull’importanza di rispettare le strutture pubbliche, che servono a beneficio di tutti.

Anche Giuseppe Campagna, presidente di ATM Spa, ha espresso il suo profondo sconforto. Ha evidenziato che gli atti di vandalismo sono diventati troppo frequenti e hanno colpito non solo le strutture ma anche il personale dell’azienda, che ha subito aggressioni. Campagna ha lamentato che tali comportamenti, soprattutto in una serata estiva e in una zona centrale della città, creano un senso di desolazione e danno a tutta la comunità.

Questo episodio mette in luce la crescente problematica del vandalismo e la necessità di un maggiore impegno da parte di tutti per preservare e rispettare i beni pubblici.

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