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Cronaca

Roma | Il caposcorta di Delmastro ha dichiarato: “L’arma è sempre stata in mano di Pozzolo” riguardo allo sparo di Capodanno.

La ricostruzione degli eventi fornita dall’ispettore della polizia Pablito Morello getta luce su quanto accaduto la notte di Capodanno a Rosazza, nel Biellese, durante il tragico episodio che ha visto coinvolto il deputato Emanuele Pozzolo.

Secondo quanto riportato dagli atti dell’indagine e dai resoconti dei testimoni, sembra che l’arma che ha ferito Luca Campana, genero del caposcorta del sottosegretario Andrea Delmastro, fosse in mano al deputato Pozzolo in quel momento. La dinamica dello sparo e la reazione immediata dell’ispettore Morello, che ha afferrato l’arma per evitare che cadessero ulteriori incidenti, forniscono un quadro drammatico e caotico della situazione.

È rivelatore notare che Morello abbia poi collaborato al soccorso del ferito e che abbia fatto del suo meglio per mantenere la calma e la sicurezza nell’ambiente circostante, nonostante la gravità della situazione. Le parole riportate di Campana, chiedendo spiegazioni e scuse per quanto accaduto, evidenziano il profondo shock e la confusione che devono aver prevalso tra le persone presenti.

Questo episodio triste e scioccante solleva numerose domande e richiede una chiara indagine per stabilire le responsabilità e le circostanze esatte dello sparo. È importante che la giustizia faccia il suo corso e che si arrivi a una risoluzione equa e trasparente di questa vicenda.

Campania

Avellino | Catturato il detenuto evaso dal carcere scavalcando il muro di cinta

Un detenuto evaso dal carcere di Avellino è stato catturato dalla Polizia di Stato dopo una notte di intense ricerche. Antonio Liuzzi, 43 anni, originario di Grottaglie in provincia di Taranto, era fuggito intorno alle otto di sera scavalcando il muro di cinta dell’istituto penitenziario. Liuzzi, che sta scontando una condanna per furti e rapine, era stato trasferito a Avellino da Ariano Irpino solo alcune settimane fa.

Le operazioni di ricerca hanno coinvolto numerose pattuglie della Polizia Penitenziaria, che hanno lavorato senza sosta fino al ritrovamento del fuggitivo. Attualmente, Liuzzi è in stato di fermo e sarà interrogato dal pm di turno presso la Procura di Avellino.

Oggi, a Avellino, il segretario nazionale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (Sappe), Donato Capece, e la segretaria regionale, Tiziana Guacci, hanno tenuto una conferenza stampa per discutere la situazione dell’istituto penitenziario. Hanno denunciato le condizioni critiche in cui opera il carcere di Avellino, sottolineando problemi come la carenza di personale e il sovraffollamento. Inoltre, hanno evidenziato la mancata applicazione della circolare dipartimentale che prevede la chiusura delle sezioni di media e alta sicurezza, una misura che sarebbe necessaria per migliorare le condizioni di sicurezza all’interno dell’istituto.

Questo episodio mette in luce le difficoltà strutturali e operative delle carceri italiane, richiamando l’attenzione sulla necessità di interventi urgenti per garantire la sicurezza e il corretto funzionamento delle strutture penitenziarie.

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Cronaca

Palermo | Morta Maria Mattarella, nipote del Capo dello Stato

Maria Mattarella, avvocato e segretario generale della Regione Siciliana, è deceduta oggi a Palermo all’età di 62 anni. Figlia dell’ex presidente della Regione Siciliana Piersanti Mattarella, assassinato dalla mafia nel 1980, Maria Mattarella ha lottato contro una malattia incurabile fino alla sua morte, avvenuta nella sua abitazione circondata dai suoi figli, Giovanni e Piersanti, e dai familiari.

Maria Mattarella era una figura di grande rilievo nella pubblica amministrazione siciliana. Laureata in giurisprudenza con il massimo dei voti e avvocato dal 1995, aveva dedicato gran parte della sua carriera alla Regione Siciliana, dove aveva ricoperto ruoli di crescente responsabilità, culminando nella posizione di segretario generale. La sua nomina a questo prestigioso incarico, avvenuta nel dicembre 2017, era stata decisa in base alle sue competenze e al rispetto che godeva all’interno della pubblica amministrazione.

Maria Mattarella era sposata con Alessandro Argiroffi, un docente universitario di Filosofia del Diritto scomparso prematuramente nel 2015. Sua vita e carriera sono state segnate dalla dedizione al servizio pubblico e da una profonda professionalità.

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, zio di Maria, è attualmente a Palermo per il lutto. La notizia della sua scomparsa ha suscitato reazioni di cordoglio da parte di numerosi esponenti politici e istituzionali. Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il Presidente del Senato Ignazio La Russa e il Presidente della Camera Lorenzo Fontana hanno espresso le loro condoglianze, lodando il contributo di Maria Mattarella alla vita pubblica e sottolineando il suo impegno e dedizione.

Il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani ha disposto l’esposizione a mezz’asta delle bandiere a Palazzo d’Orléans e ha annullato tutti gli impegni pubblici in segno di rispetto. Schifani ha ricordato Maria Mattarella come un esempio di professionalità e dedizione, la cui eredità continuerà a influenzare positivamente la comunità siciliana.

Nello Musumeci, ex presidente della Regione Siciliana, ha ricordato Maria Mattarella come una giurista di grande equilibrio e rigore etico, apprezzata per il suo lavoro e la sua competenza.

La scomparsa di Maria Mattarella rappresenta una grande perdita per la comunità siciliana e per tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerla e lavorare con lei.

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Cronaca

Milano | Studente picchiato in stazione centrale, 3 arresti

Il 5 settembre, un giovane studente diretto al test di ingresso al Politecnico di Milano è stato vittima di una brutale aggressione e rapina nei pressi della Stazione Centrale. Nonostante l’intensità del trauma subito, il ragazzo ha deciso di partecipare al test prima di recarsi alla stazione di polizia per denunciare l’accaduto.

Durante il suo tragitto, mentre parlava al telefono con il padre per informarlo del viaggio da Puglia a Milano, è stato sorpreso e aggredito da tre uomini. Gli aggressori, di origine marocchina e con precedenti penali, hanno picchiato il giovane con calci, pugni e morsi, rubandogli lo zaino. Per cercare di camuffarsi, hanno indossato gli abiti del malcapitato e si sono poi dati alla fuga.

Grazie alle segnalazioni del personale dell’ATM e alle descrizioni fornite dalla vittima, la Polizia di Stato è riuscita a identificare e arrestare i tre aggressori, di età comprese tra i 20 e i 50 anni, tutti irregolari sul territorio. I tre sono attualmente detenuti presso il carcere di San Vittore con l’accusa di rapina aggravata.

L’episodio sottolinea la crescente preoccupazione per la sicurezza nelle aree circostanti le stazioni e la necessità di rafforzare le misure di protezione per i cittadini e i viaggiatori.

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