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Attualità

Giustizia | Ddl Nordio: arriva il primo si. Ecco cosa prevede

Il Senato ha dato il primo via libera al disegno di legge Nordio sulla riforma della giustizia, con 104 voti favorevoli e 56 contrari. Il testo, promosso dal governo, prevede una serie di modifiche significative, tra cui l’abolizione dell’abuso d’ufficio, restrizioni al traffico di influenze illecite, una maggiore tutela dei terzi non coinvolti nelle indagini durante la pubblicazione delle intercettazioni, e cambiamenti nelle procedure di custodia cautelare e di appello.

Uno degli aspetti più significativi della riforma è l’eliminazione dell’abuso d’ufficio, una proposta avanzata dal ministro Nordio. Si ritiene che questo reato abbia contribuito alla “paura della firma” che ostacola l’azione dei sindaci. Inoltre, il disegno di legge interviene sul traffico di influenze illecite, limitando le condotte punibili e aumentando le pene previste, con la possibilità di non punire chi collabora con la giustizia.

Viene anche introdotta una restrizione sulla pubblicazione delle intercettazioni, al fine di proteggere la privacy dei terzi non coinvolti nelle indagini. La pubblicazione è consentita solo se il contenuto intercettato è rilevante per il processo e il giudice è tenuto a rimuovere i dati personali sensibili e quelli relativi a soggetti estranei all’indagine.

Per quanto riguarda le misure cautelari, viene introdotto l’obbligo di un interrogatorio di garanzia dell’indagato, a meno che non ci sia rischio di fuga o di inquinamento delle prove. Si mira a garantire un momento di dialogo diretto tra l’indagato e il giudice prima dell’applicazione di una misura cautelare, e si introduce il principio del contraddittorio preventivo in determinati casi durante le indagini preliminari.

Nel caso della custodia cautelare in carcere, la decisione sarà presa da un collegio di tre giudici anziché da un singolo giudice. Questa disposizione sarà accompagnata da un aumento di personale di 250 magistrati e sarà posta in vigore dopo due anni per consentire un adeguamento dell’organizzazione dei tribunali.

Altre disposizioni del ddl includono una descrizione sommaria del fatto nell’informazione di garanzia e una modalità di notifica che tuteli la riservatezza dell’indagato. Viene anche rivisto il potere del pubblico ministero di proporre appello contro le sentenze di assoluzione di primo grado, con una limitazione che non riguarda i reati più gravi. Infine, si introduce una norma che chiarisce il requisito di età massima per i giudici popolari delle Corti d’Assise.

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“Inchiesta Gioventù Meloniana: Procura di Roma richiede girato integrale

La Procura di Roma ha richiesto integralmente il girato dell’inchiesta giornalistica “Gioventù Meloniana” realizzata da Fanpage.it, senza alcun taglio o oscuramento. L’inchiesta ha svelato comportamenti antisemiti, razzisti e nostalgici del Ventennio fascista all’interno dell’organizzazione giovanile di Fratelli d’Italia.

Una giornalista infiltrata ha documentato militanti di Gioventù Nazionale, alcuni vicini a figure politiche di rilievo, compiere il saluto romano, intonare cori in onore di Hitler e Mussolini, cantare inni fascisti e fare apologia del terrorismo nero. Inoltre, si è sollevato il sospetto di un uso illegittimo dei fondi del servizio civile per sostenere le attività del movimento giovanile, come testimoniato da Flaminia Pace, responsabile di uno dei circoli romani, nel girato dell’inchiesta.

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L’Arcivescovo Carlo Maria Viganò Scomunicato dopo gli attacchi a Papa Francesco

L’arcivescovo Carlo Maria Viganò è stato scomunicato dalla Congregazione per la Dottrina della Fede a seguito di ripetuti attacchi al Papa Francesco e al Concilio Vaticano II, dei quali ha rifiutato l’autorità. La Congregazione ha emesso una dichiarazione ufficiale in cui accusa Viganò di scisma, sottolineando le sue dichiarazioni pubbliche contrarie alla comunione con il Papa e alla legittimità dell’autorità ecclesiastica.

Carlo Maria Viganò, 83 anni, noto per le sue posizioni conservative, è stato nominato arcivescovo da Giovanni Paolo II nel 1992 e ha ricoperto incarichi importanti, tra cui nunzio apostolico in Nigeria e negli Stati Uniti. La sentenza di scomunica è stata emessa nonostante il suo rifiuto di comparire davanti alla Congregazione per rispondere alle accuse.

Le tensioni tra Viganò e Papa Francesco sono esplose pubblicamente, con l’arcivescovo che ha accusato il Papa di eresia e ha criticato apertamente le sue decisioni ecclesiastiche, inclusa la gestione degli abusi sessuali nella Chiesa e il documento sulla benedizione delle coppie omosessuali.

Viganò ha definito il Concilio Vaticano II come un “cancro ideologico” e ha descritto la Chiesa sotto Papa Francesco come una “metastasi”. La sua opposizione al Papa e alle riforme del Concilio Vaticano II ha portato alla sua condanna per scisma da parte della Santa Sede.

L’arcivescovo ha reagito alle accuse dichiarando che considera un onore essere processato per le sue convinzioni e ha criticato il processo canonico come “extragiudiziale”.

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Calabria | Piena e violenta attività dello Stromboli, allertati anche gli ospedali di Vibo Valentia e Reggio Calabria

Il sindaco di Lipari, Riccardo Gullo, ha emesso un’ordinanza che impone diversi divieti a causa dell’attività intensa e violenta dello Stromboli. È stato vietato scalare il vulcano e avvicinarsi alle spiagge durante le ore notturne. È stato anche proibito l’approdo delle imbarcazioni turistiche non di linea che effettuano escursioni giornaliere, così come la sosta e l’ancoraggio vicino alla costa.

Per precauzione, sono stati allertati i servizi sanitari e ospedalieri nella città metropolitana di Messina, così come i sindaci dei Comuni costieri e le prefetture di Palermo, Reggio Calabria, Vibo Valentia e Salerno. Attualmente, il Comitato operativo nazionale è riunito per monitorare gli sviluppi dell’emergenza. Sull’isola, la Guardia Costiera ha dispiegato motovedette, navi e mezzi aerei, mentre il numero dei vigili del fuoco è stato raddoppiato.

La Protezione Civile ha annunciato che sta verificando tutti i materiali, mezzi, risorse sanitarie, personale e basi logistiche, oltre a pianificare l’assistenza ai soggetti vulnerabili per garantire la piena prontezza operativa in caso di ulteriori sviluppi critici.

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