Calabria

Isola Capo Rizzuto | ‘Ndrangheta, “Strozzini” e Omertà, 2 arresti

Tra le vittime del giro di usura scoperto ad Isola Capo Rizzuto, emergono segnali di timore e apprensione riguardo a possibili ritorsioni nel caso in cui avessero rivelato alle autorità di essere coinvolti in continue richieste di denaro. Questo dettaglio è emerso dalle indagini condotte dalla Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) di Catanzaro, che ha portato all’arresto di Salvatore Parisi, 67 anni, e Francesco Savoia, 53 anni, entrambi accusati di usura e tentata estorsione, aggravati dal metodo mafioso, in relazione alla presunta connessione con esponenti di spicco della cosca Arena di Isola Capo Rizzuto.

Uno degli aspetti rivelatori delle indagini è emerso da una conversazione tra un imprenditore in difficoltà economica nel 2022 e il suo cognato, anch’esso vessato dagli strozzini. Nella conversazione, l’imprenditore raccomanda al cognato di evitare di menzionare i debiti nei confronti di Parisi con la Guardia di Finanza, suggerendo di fare riferimento a una precedente compravendita di cavalli dalla scuderia di Parisi. I pubblici ministeri, Paolo Sirleo, Domenico Guarascio e Pasquale Mandolfino, hanno evidenziato che la frase “non gli devi dire che gli dobbiamo dare soldi” conferma da un lato che una delle vittime era consapevole del debito usurario contratto con Parisi per l’azienda di famiglia, e dall’altro rivelava la consapevolezza involontaria di dover ammettere una qualche connessione economica con Salvatore Parisi, temendo che la Guardia di Finanza potesse collegarli dal punto di vista finanziario al 67enne.

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