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Cronaca

Como | La madre è stata condannata per aver imposto una rigorosa dieta alla figlia.

Una madre di 53 anni è stata condannata dal tribunale di Como a una pena di un anno e quattro mesi di reclusione per maltrattamenti in famiglia nei confronti della sua figlia, all’epoca dei fatti nel 2019, quando la ragazza aveva 16 anni. La donna è stata accusata di imporre alla figlia un rigido regime alimentare, motivato dal giudizio negativo sulla sua figura, considerandola “grassa” e “brutta”. L’obiettivo era mantenere il peso della giovane sotto i 47 chilogrammi.

La vicenda è emersa a seguito della denuncia di un parente, che ha portato all’avvio di un’indagine e all’allontanamento precauzionale della madre dalla casa familiare, con il suo ritorno avvenuto successivamente. Il pubblico ministero aveva richiesto una condanna più severa, pari a due anni di reclusione.

La situazione è stata rilevata da una zia della ragazza, medico di professione, che ha notato il persistente disagio della minorenne e ha raccolto le sue confidenze. Senza esitazione, la zia si è recata in questura per segnalare il caso. La ragazza, costretta a una dieta limitata a passati di verdura, carote o vegetali, subiva anche vessazioni verbali da parte della madre, le quali non erano rivolte al fratello maschio. Dopo le dichiarazioni nel corso dell’incidente probatorio, la madre è stata temporaneamente allontanata da casa, ma la misura cautelare è stata successivamente revocata grazie all’intervento del marito, che ha cercato di mantenere l’unità familiare, sostenendo sia la moglie che la figlia.

L’avvocato della donna ha sostenuto che la situazione è cambiata nel corso di cinque anni e ha richiesto l’assoluzione o, in alternativa, la riqualificazione del reato come abuso dei mezzi di correzione. Ha concluso affermando che non è giusto condannare una madre per eccesso di amore verso i figli e ha annunciato l’intenzione di presentare ricorso in appello dopo la lettura del dispositivo della sentenza.

Cronaca

Brasile | Custodia cautelare per il cantante Gusttavo Lima, accusato di collusione con latitanti

La giustizia del Pernambuco ha disposto la custodia cautelare di Gusttavo Lima, famoso per il successo globale ottenuto nel 2012. La notizia è stata pubblicata dalla Folha di S.Paolo. La decisione è legata a un’operazione di polizia che indaga su una rete criminale coinvolta nel gioco d’azzardo illegale e nel riciclaggio di denaro. Lima è sospettato di aver aiutato due persone ricercate a lasciare il Brasile, motivo per cui il giudice ha anche bloccato i suoi conti bancari e sequestrato il passaporto. Nonostante la richiesta della Procura di misure meno restrittive, la corte ha ritenuto necessaria la custodia per il comportamento poco collaborativo del cantante.

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Cronaca

Ragazza uccisa in sparatoria a Molfetta, fermato 21enne

I carabinieri hanno fermato a Bari il presunto responsabile dell’omicidio della 19enne uccisa la notte tra sabato e domenica in un agguato al Bahia Beach di Molfetta, nel Barese. In manette è finito un 21enne, di Bari.
Il bersaglio dei sicari, secondo quanto accertato dagli investigatori, sarebbe stato l’amico della ragazza, un 20enne rampollo del clan del rione barese di Japigia. Il giovane è rimasto ferito assieme ad altre tre persone. Le indagini sono coordinate dalla Dda di Bari.
– foto Agenzia Fotogramma –

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Cronaca

Tremestieri Etneo (CT) | Operazione “Pandora”: rinviata al 30 settembre l’udienza preliminare nei confronti di 27 imputati

È stata rinviata al 30 settembre l’udienza preliminare riguardante 27 imputati coinvolti nell’operazione Pandora, un’inchiesta condotta dai Carabinieri su presunti casi di infiltrazione mafiosa e corruzione nel Comune di Tremestieri Etneo. Questo procedimento ha suscitato un notevole interesse, data la gravità delle accuse e le figure coinvolte.

Durante l’udienza, il giudice per le indagini preliminari Ottavio Grasso dovrà esaminare le posizioni degli imputati, tra cui quella di Luca Sammartino, esponente della Lega in Sicilia, indagato per due presunti episodi di corruzione. Sammartino, che si è dimesso da vicepresidente della Regione Siciliana e assessore all’Agricoltura, ha sempre negato le accuse, esprimendo fiducia nella magistratura.

Le accuse contestate a Sammartino includono il favorire un farmacista a Tremestieri Etneo, ostacolando la concorrenza in cambio di supporto elettorale per una candidata alle europee. Inoltre, è accusato di aver ricevuto informazioni riservate da carabinieri riguardo a eventuali indagini contro di lui.

Tra gli altri imputati figurano l’ex sindaco di Tremestieri Etneo, Santi Rando, e Pietro Alfio Cosentino, entrambi indagati per voto di scambio politico-mafioso. Inoltre, sono coinvolti due presunti membri di Cosa Nostra, Francesco Santapaola e Vito Romeo.

Nella prossima udienza, prevista per la fine di settembre, le parti potranno avanzare richieste di patteggiamento e presentare ulteriori argomentazioni. La richiesta di rinvio a giudizio è stata firmata dai sostituti procuratori e approvata dalla procuratrice facente funzioni, segnando un passo importante nel proseguimento di questo caso.

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