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Lombardia

I Black Crowes si esibiranno dal vivo a Milano nel mese di maggio.

Pochi giorni dopo l’annuncio della pubblicazione del loro primo album in 15 anni, “Happiness Bastards”, i leggendari Black Crowes rivelano il tour del 2024, che attraverserà trentacinque città in Europa e Nord America durante la prossima primavera per sostenere il nuovo lavoro. Il “Happiness Bastards Tour” inizierà il 2 aprile presso la Grand Ole Opry House di Nashville e attraverserà Nord America ed Europa, concludendosi in Italia il 27 maggio 2024 al Teatro Arcimboldi di Milano. I biglietti sono già disponibili per i membri del fan club, seguiti dai follower su Spotify e dai titolari della card Tam Together del Teatro Arcimboldi Milano dalle 10 del 25 gennaio alle 22 dello stesso giorno. Le vendite generali saranno aperte su Ticketone dalle 10 di venerdì 26 gennaio. Si sottolinea di non rivolgersi a circuiti di vendita non autorizzati.

L’atteso album della band, “Happiness Bastards”, uscirà globalmente il 15 marzo tramite la loro etichetta, la Silver Arrow Records. Prodotto da Jay Joyce, vincitore di un Grammy Award, l’album comprende dieci nuove tracce, tra cui una collaborazione con la superstar Lainey Wilson. Con l’annuncio dell’album, la band ha rilasciato il singolo “Wanting and Waiting”, anticipando lo stile e l’atteggiamento caratteristici della rock band. Il frontman Chris Robinson dichiara: “Spero che tutti siano pronti a fare rock & roll insieme a noi al ‘Happiness Bastards Tour’ questa primavera! Siamo entusiasti di suonare le canzoni del nostro nuovo album insieme ad alcuni pezzi più profondi, cover succose e tutte le canzoni che vuoi ascoltare!”.

Il 2024 segna il 40º anniversario dei Black Crowes, e i fratelli Robinson sottolineano l’importanza di questo traguardo. Dopo decenni segnati da alti e bassi, si stanno liberando di passati contrasti per celebrare il loro amore per il rock n’ roll. Virgin Radio è la radio ufficiale dell’unica data italiana dei Black Crowes.

Cronaca

Bozzoli Ricercato Internazionale: Perquisizione a casa sua e dei parenti

Dopo la conferma della condanna all’ergastolo da parte della Cassazione nei confronti di Giacomo Bozzoli e la sua irreperibilità, Pier Luigi Maria Dell’Osso, magistrato a capo della Procura di Brescia nel marzo 2018, che ha guidato l’inchiesta sulla scomparsa di Mario Bozzoli avvenuta nel 2015, ha parlato al Corriere della Sera. Nel 2020, Dell’Osso chiese il rinvio a giudizio per omicidio solo nei confronti del nipote. “Allora ho fatto semplicemente ciò che ritenevo di dover fare. Andare avanti e non archiviare, ma tentare ulteriori investigazioni. Le indagini prima e i processi poi hanno confermato la giustezza di quelle valutazioni,” ha spiegato Dell’Osso. Sulla fuga di Giacomo Bozzoli, ha sottolineato: “Mai ravvisato il pericolo di fuga, altrimenti avremmo agito diversamente.” Nel frattempo, la Procura di Brescia ha firmato il mandato d’arresto europeo nei confronti di Bozzoli.

Il magistrato risponde alle critiche

“Credo che chi è stato incaricato di eseguire la sentenza si starà dando da fare come è assolutamente doveroso che sia. Ma è chiaro che da uomo libero fino a quel momento ben sapesse la data in Cassazione. Credo sia necessario attendere qualche giorno: per capire le sue intenzioni, ma anche i risultati a cui le ricerche porteranno.”

Perché non è stato arrestato prima

C’è chi si chiede perché Giacomo Bozzoli non sia stato arrestato anni fa. “I presupposti per un arresto, una misura cautelare, si valutano momento per momento. Con il senno di poi ci si chiede se si è agito davvero nel modo giusto. Ma valutare spetta a chi ha la competenza per farlo, e anche quando ero io a indagare sul caso, Bozzoli è sempre stato disponibile e reperibile.” Il pericolo di fuga non fu mai ravvisato, “altrimenti avremmo agito in modo diverso.”

Può ancora costituirsi

“Nell’ultima settimana, magari, in previsione della sentenza fissata in Cassazione, si è portati a ritenere che fosse in qualche modo monitorato. Monitorare però non significa fermare. Certo, poi proprio nel momento più delicato, per ora, ha fatto perdere le sue tracce. Questo breve lasso di tempo però lascia pensare che possa ancora costituirsi. Ha sempre dimostrato di essere ben presente a se stesso.”

Il mandato d’arresto europeo

Il provvedimento Mae è scattato a poche ore di distanza dal decreto di latitanza firmato dal presidente della prima sezione penale del Tribunale di Brescia, Roberto Spanò. Si tratta del primo giudice che aveva condannato Bozzoli all’ergastolo per l’omicidio dello zio Mario, l’imprenditore di Marcheno svanito nel nulla l’8 ottobre 2015, ucciso dal nipote che lo ha gettato nel forno della fonderia.

I movimenti di Giacomo Bozzoli

Sono stati diffusi i primi dati sui movimenti di Bozzoli. Alle 5.51 del 23 giugno è stato registrato un passaggio della Maserati Levante, intestata al 39enne, al casello di Manerba, in provincia di Brescia, due minuti più tardi da quello di Desenzano e uno successivo alle 6.03. Si sarebbe dunque allontanato con moglie e figlio a bordo della propria vettura. Il suocero, sentito dagli inquirenti, avrebbe riferito che la famiglia sarebbe “in una località imprecisata della Francia.”

Le ricerche finora hanno dato esito negativo

Le ricerche nella villa a Soiano del Garda, in quella di Marcheno intestata al padre Adelio, nella sede di lavoro a Bedizzole, nella galleria d’arte dove lavora la moglie e in una casa a Ortisei riconducibile alla famiglia hanno finora dato esito negativo. Il presidente della prima sezione penale di Brescia, Roberto Spanò, ha firmato il decreto di latitanza, ma il mandato d’arresto internazionale potrebbe essere emesso al termine della giornata, qualora Giacomo Bozzoli non si costituisca alle forze dell’ordine.

Perquisizioni a casa di Bozzoli e dei parenti

Ancora perquisizioni mercoledì sera a casa di Bozzoli e dei suoi parenti a Soiano. I carabinieri di Brescia sono sempre al lavoro per cercare tutte le possibili tracce utili a ricostruire i movimenti degli ultimi giorni del 39enne.

Sul cellulare lo zio salvato nei contatti come “merda”

Il 39enne ha sempre negato di aver ucciso lo zio Mario, che sul cellulare aveva salvato sotto il nome “merda.” Mario è scomparso attorno alle 19.18 dell’8 ottobre 2015 quando il forno più grande della fonderia di Marcheno, di cui Mario era comproprietario con il fratello, padre di Giacomo, è andato in blocco per una fumata anomala.

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Cronaca

Milano | Rischia di annegare nel naviglio: 18enne salvata da agente fuori servizio

Lunedì sera, un agente dell’ufficio immigrazione della questura di Milano ha compiuto un atto eroico salvando una ragazzina di 18 anni che stava rischiando di affogare nel Naviglio Martesana.

L’agente, un uomo di 34 anni, stava tornando a casa con la fidanzata quando, intorno alle 20:30, sulla via Padana Superiore a Bellinzago Lombardo, ha notato un gruppo di macchine ferme a bordo strada. Gli automobilisti presenti guardavano preoccupati nel canale d’acqua. Senza esitazione, il poliziotto ha individuato la giovane in difficoltà e si è tuffato immediatamente, riuscendo a portarla in salvo.

La ragazza, residente a Monza, è stata successivamente trasportata in codice giallo al pronto soccorso dell’ospedale di Vimercate. Sembra che prima dell’incidente avesse assunto delle sostanze stupefacenti, e le forze dell’ordine stanno ora cercando di determinare se si sia trattato di un incidente o di un gesto volontario.

Le circostanze dell’evento sono ancora oggetto di indagine da parte delle autorità, che stanno cercando di capire cosa abbia portato la giovane a finire nel canale. L’eroico intervento dell’agente ha comunque evitato una possibile tragedia, dimostrando ancora una volta l’importanza della prontezza di riflessi e del coraggio dei membri delle forze dell’ordine.

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Cronaca

Vercelli | Operazione “Caronte”: Smantellata Rete di Truffatori di Anziani

La Polizia di Stato di Vercelli ha avviato una vasta operazione per smantellare un’associazione a delinquere specializzata in truffe ai danni di persone anziane. Gli agenti della Squadra Mobile, coadiuvati dalle Squadre Mobili di Piemonte e Valle d’Aosta e coordinati dal Servizio Centrale Operativo, stanno eseguendo diverse misure cautelari in carcere, disposte dalla Procura della Repubblica.

L’operazione, denominata “Caronte” e diretta dal Sostituto Procuratore Rosamaria Iera, ha permesso di far luce su 27 episodi di truffa avvenuti nelle province di Vercelli, Novara, Biella, Lodi, Alessandria, Pavia, Varese, Como, Milano e Monza.

Le indagini hanno rivelato uno schema ingegnoso utilizzato dai truffatori. Le vittime, tutte anziane, ricevevano una telefonata da individui che si spacciavano per membri delle forze dell’ordine, avvocati o addirittura familiari. Questi finti professionisti informavano le vittime di un presunto incidente stradale, in realtà mai avvenuto, in cui era rimasto coinvolto un loro parente. Per evitare gravi conseguenze giudiziarie o di salute, i truffatori chiedevano una cospicua somma di denaro.

Nel caso in cui le vittime non fossero in grado di raggiungere la somma richiesta, venivano convinte a consegnare tutti i loro monili e ori di famiglia disponibili. Questo metodo ha permesso al sodalizio criminale di accumulare ingenti somme di denaro e preziosi, sfruttando la buona fede e la preoccupazione delle persone anziane.

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