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Cronaca

Palermo | Pentito rivela: “La Barbera faceva i suoi incontri in uno scantinato”

L’ex dirigente della Squadra mobile di Palermo, Arnaldo La Barbera, morto nel 2002, è stato dichiarato “a disposizione della famiglia mafiosa dei Madonia” nei primi anni Novanta. La rivelazione è emersa durante l’udienza del processo d’appello sul depistaggio della strage di via D’Amelio, quando il collaboratore di giustizia Vito Galatolo, ex ‘picciotto’ della famiglia mafiosa dell’Acquasanta, ha parlato di un presunto incontro in uno scantinato tra il boss mafioso Giuseppe Galatolo, lo zio Pino Galatolo e l’ex capo della Mobile e poi Questore Arnaldo La Barbera.

Durante l’udienza presso la Corte d’appello di Caltanissetta, Galatolo ha dichiarato di aver visto La Barbera “in vicolo Pipitone”, luogo dell’Acquasanta frequentato dai boss mafiosi negli anni Ottanta e Novanta. Questa testimonianza rappresenta una novità rispetto alle precedenti dichiarazioni del collaboratore di giustizia. Galatolo ha poi menzionato incontri “nello scantinato” tra lo zio e La Barbera. La Procura generale cerca di dimostrare che Arnaldo La Barbera avrebbe depistato le indagini su via D’Amelio per favorire Cosa nostra.

Il processo coinvolge tre poliziotti del gruppo “Falcone e Borsellino” accusati di concorso in calunnia aggravata dall’aver agevolato Cosa nostra. Nella sentenza di primo grado, l’aggravante mafiosa era caduta per due imputati, mentre il terzo era stato assolto. La Procura generale ha chiesto di riascoltare i collaboratori di giustizia Vito Galatolo e Francesco Onorato, il cui contributo potrebbe essere rilevante per le indagini.

Servizi segreti venivano a trovare mio zio ai domiciliari

Giovanni Aiello, iscritto nel 2015 nel registro degli indagati con i boss Gaetano Scotto e Salvino Madonia, era stato riconosciuto nel febbraio del 2016 da Vincenzo Agostino, padre del poliziotto di Palermo Antonino, ucciso con la moglie Ida Castellucci il 5 agosto del 1989. Agostino, riconosciuto in un confronto con Aiello, aveva dichiarato: “E’ lui, è quello che mi sta guardando”. Giovanni Aiello, noto come “Faccia da mostro”, era un funzionario dei servizi segreti in attività a Palermo negli anni Ottanta e aveva avuto un ruolo controverso nelle vicende legate alle grandi stragi del 1992.

Vito Galatolo, collaboratore di giustizia e ex ‘picciotto’ della famiglia mafiosa dell’Acquasanta, ha dichiarato in un’udienza del processo d’appello sul depistaggio della strage di via D’Amelio che Giovanni Aiello “faceva parte dei servizi segreti deviati”. Galatolo ha rivelato che Aiello frequentava il vicolo Pipitone, luogo dell’Acquasanta, e che veniva spesso nel periodo tra il 1984 e il 1985, fino all’arresto di Madonia. Ha anche citato altri esponenti delle istituzioni, come Bruno Contrada, che frequentavano la famiglia mafiosa dell’Acquasanta. Inoltre, ha menzionato il dirigente della Squadra Mobile Arnaldo La Barbera, affermando che era “a disposizione dell’Acquasanta e del mandamento dei Madonia”. Galatolo ha ricordato il tentativo di uccidere La Barbera, bloccato dai vertici di Cosa nostra, e la morte di Girolamo Fasone nel 1991 durante una rapina tentata da La Barbera.

Cronaca

Verona | Tragedia Vago di Lavagno: madre si suicida dopo aver sparato al figlio, 15enne in condizioni disperate

Un dramma familiare ha sconvolto la comunità di Vago di Lavagno, in provincia di Verona, dove venerdì scorso una donna di 58 anni avrebbe sparato al figlio 15enne un colpo di pistola alla testa, per poi togliersi la vita. Questa è l’ipotesi prevalente su cui sta indagando la Procura di Verona. Il ragazzo è stato soccorso ma versa in condizioni disperate, ricoverato nel reparto di neurorianimazione dell’ospedale di Borgo Trento.

I carabinieri, intervenuti sul luogo, hanno trovato la madre senza vita in cucina, con accanto il figlio gravemente ferito. Accanto ai corpi, è stata sequestrata una pistola, legalmente detenuta dal defunto padre della donna, sulla quale sono in corso accertamenti. Al momento, nessuno risulta indagato, e il marito della donna è stato ascoltato come testimone.

Il procuratore di Verona, Raffaele Tito, ha spiegato che l’ipotesi più accreditata è quella di un tentato omicidio da parte della madre, che poi si sarebbe suicidata. La donna soffriva da tempo di problemi di salute, un elemento che potrebbe aver influito tragicamente su quanto accaduto.

In un primo momento, si era pensato che la donna fosse stata uccisa, ma le indagini e le testimonianze raccolte hanno portato a questa nuova ricostruzione dei fatti. Oltre alle testimonianze, gli inquirenti stanno analizzando le immagini delle videocamere di sorveglianza della zona.

Le condizioni del 15enne restano estremamente critiche. Secondo una nota dei medici dell’ospedale di Borgo Trento, il ragazzo è sostenuto meccanicamente e farmacologicamente in tutte le funzioni vitali e la prognosi rimane riservata. Non ci sono state variazioni significative rispetto al momento del ricovero, quando il giovane è arrivato in condizioni già gravissime.

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Cronaca

Lucca | Coppia di escursionisti tedeschi soccorsa dai Vigili del Fuoco ai piedi del Monte Pisanino

Nel pomeriggio di oggi, attorno alle 15:00, i Vigili del Fuoco sono stati chiamati ad intervenire nel Comune di Minucciano (LU) per la ricerca di una coppia di escursionisti di nazionalità tedesca, partiti dal campeggio Val Serenaia. I due turisti avevano perso l’orientamento durante un’escursione nei pressi del Monte Pisanino, una zona montuosa impervia delle Alpi Apuane.

Grazie alla Sala Operativa dei Vigili del Fuoco, le coordinate della loro posizione sono state individuate rapidamente. L’elicottero Drago 60, appartenente al reparto volo di Cecina, si è subito alzato in volo e ha localizzato la coppia ai piedi del Monte Pisanino. Il personale di bordo, tramite verricello, si è calato sul posto per raggiungere i due escursionisti.

Supportati da due unità del Soccorso Alpino, i Vigili del Fuoco hanno recuperato i turisti, trasportandoli in sicurezza sull’elicottero. Successivamente, i due sono stati trasferiti al campo sportivo di Gramolazzo, dove una squadra di terra proveniente da Castelnuovo Garfagnana li attendeva. Dopo essere stati soccorsi e verificato il loro stato di salute, la coppia è stata riaccompagnata al campeggio Val Serenaia.

Le operazioni si sono concluse con successo intorno alle 19:30, senza segnalazioni di feriti. Ancora una volta, la rapidità e la coordinazione tra Vigili del Fuoco e Soccorso Alpino hanno garantito un intervento sicuro ed efficace in una situazione potenzialmente critica.

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Cronaca

Roma | Perquisizione e sequestro del materiale informatico di Maria Rosaria Boccia

A seguito di una denuncia presentata dall’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, la Procura di Roma ha disposto una perquisizione domiciliare e il sequestro del telefono cellulare e altro materiale informatico appartenente all’imprenditrice Maria Rosaria Boccia. Le operazioni sono state condotte dai carabinieri del nucleo investigativo di Roma, che hanno perquisito l’abitazione della Boccia a Pompei.

Durante la perquisizione, gli inquirenti avrebbero rinvenuto anche un paio di occhiali smart, precedentemente utilizzati dalla Boccia per realizzare video, incluso all’interno della Camera dei Deputati.

Il materiale sequestrato sarà ora sottoposto ad un’analisi approfondita da parte dei carabinieri, su incarico dei pubblici ministeri di piazzale Clodio. Nel frattempo, Maria Rosaria Boccia è stata iscritta nel registro degli indagati, e le indagini sono ancora in corso per chiarire i dettagli della vicenda.

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