Calabria
Catanzaro | Faida sfiorata in carcere raccontata in 2 lettere fatte uscire durante i colloqui.
Nel penitenziario di Catanzaro, era sull’orlo di scoppiare una violenta faida tra due famiglie legate alla ‘ndrangheta crotonese. Questa situazione è stata descritta in un report della Squadra Mobile di Catanzaro, allegato agli atti dell’inchiesta sul cosiddetto Clan degli Zingari. La Dda di Catanzaro ha coordinato l’indagine che coinvolge 82 individui accusati di associazione a delinquere di stampo mafioso, con attività orientata al narcotraffico, concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione, ricettazione, furto, detenzione illegale e porto di armi da fuoco, oltre a corruzione per atto contrario ai doveri di ufficio.
Gli investigatori sono riusciti a delineare le gravi tensioni che si stavano sviluppando all’interno del penitenziario del quartiere Siano, grazie a intercettazioni. A conferma delle ipotesi degli inquirenti, sono emersi due rilevanti manoscritti, ovvero due lettere che sarebbero state inviate da detenuti del carcere agli affiliati liberi. In particolare, una delle lettere, portata fuori dal carcere da un membro della cosca durante un colloquio, racconta di uno scontro con un individuo di Lamezia Terme, avvenuto in difesa di alcuni detenuti del Crotonese.
Calabria
Cirò Marina | Chiusura temporanea di un bar “ritrovo” di pregiudicati
Il Questore di Crotone ha emesso un provvedimento di sospensione per un bar situato a Cirò Marina, che rimarrà chiuso per un periodo di 15 giorni. Questa decisione è scaturita da segnalazioni ricevute dalla Compagnia Carabinieri del comune, che ha evidenziato una problematica persistente: il locale era diventato un ritrovo abituale per individui con precedenti penali.
Le autorità competenti, dopo un’attenta valutazione della situazione, hanno ritenuto necessario intervenire per garantire la sicurezza pubblica. Questo non è il primo provvedimento di chiusura per l’esercizio, già interessato da una sospensione di 7 giorni nel 2022. L’azione mira a prevenire ulteriori problematiche legate alla legalità e alla sicurezza nella comunità.
Calabria
Sellia Marina (CZ) | Sventata estorsione: metodo del “cavallo di ritorno”
I Carabinieri della Compagnia di Sellia Marina hanno arrestato un giovane di 26 anni di Catanzaro, colto in flagranza di reato per un tentativo di estorsione. Il giovane, in concorso con altri, è accusato di aver cercato di estorcere denaro con il cosiddetto metodo del “cavallo di ritorno”, un sistema criminale che prevede la richiesta di denaro per la restituzione di un bene rubato.
La vicenda ha avuto inizio con il furto di un’auto a Catanzaro Lido, denunciato dal proprietario, un giovane di Sellia Marina. Due giorni dopo il furto, il ladro ha contattato la vittima, offrendosi di “aiutarlo” a recuperare l’auto in cambio di 600 euro in contanti. Il proprietario, collaborando con i Carabinieri, ha accettato l’incontro concordato per lo scambio del denaro.
L’arresto è avvenuto poco dopo la consegna del denaro, quando i militari hanno fermato il sospettato trovandolo in possesso della somma estorta. Il Tribunale di Catanzaro ha convalidato l’arresto, disponendo per il giovane la custodia cautelare in carcere.
Calabria
Operazione Nemesis: Dieci Arresti per Scambio Elettorale Politico-Mafioso in Calabria
In un’importante operazione condotta dai carabinieri del comando provinciale di Crotone, dieci persone sono state arrestate con l’accusa di essere coinvolte in uno scambio elettorale politico-mafioso legato alla ‘ndrangheta. L’operazione, denominata Nemesis, ha portato all’emissione di un’ordinanza cautelare da parte del giudice per le indagini preliminari di Catanzaro su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia (DDA).
Tra i soggetti arrestati spicca il sindaco di Casabona, Francesco Seminario, ritenuto legato alla cosca Tallarico. Le indagini hanno rivelato che il sindaco avrebbe ottenuto un ampio sostegno elettorale dalla criminalità organizzata, promettendo in cambio benefici, come l’assegnazione di lavori pubblici. L’operazione ha interessato i comuni di Casabona, Scandale e Strongoli, dove si sono evidenziati segnali di una forte infiltrazione mafiosa nella politica locale.
In totale, otto persone sono state portate in carcere e due sono state poste agli arresti domiciliari. Le accuse mosse nei loro confronti includono anche associazione per delinquere di tipo mafioso e furto aggravato. Le indagini hanno dimostrato l’attività operativa della ‘ndrina di Casabona, collegata a vari gruppi criminali della regione, dedicata a traffici illeciti e alla gestione di affari legati al narcotraffico.
Questa operazione rappresenta un importante passo avanti nella lotta alla criminalità organizzata e alla corruzione in Calabria, evidenziando come i legami tra politica e mafia possano compromettere seriamente la democrazia locale e il benessere della comunità. Le autorità continuano a monitorare la situazione, nella speranza di estirpare definitivamente le radici mafiose che minacciano il territorio.
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