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Cronaca

Bologna | Baby rapinatrici colpivano con lo spray urticante, a capo della gang una bambina 11enne.

La squadra mobile di Ferrara ha fermato un gruppo criminale composto interamente da ragazze provenienti da Bologna, le quali avevano commesso due rapine, di cui una con violenza, facendo uso di spray urticante. Nonostante situazioni del genere siano purtroppo comuni, ciò che rende questa vicenda particolare è l’età della presunta “capo banda”, una bambina di appena 11 anni. Insieme a lei, tre compagne leggermente più grandi, di dodici e tredici anni.

Secondo quanto riportato dal Resto del Carlino, le adolescenti, tutte residenti nel Bolognese, italiane o di seconda generazione, si trovavano nella zona della stazione di Ferrara lo scorso lunedì mattina. In quel momento hanno deciso di aggredire due vittime al fine di rapinarle dei loro smartphone. La prima vittima, una studentessa ventunenne, è stata avvicinata con una scusa nella zona delle mura e ha subito un attacco con lo spray urticante, mentre le altre ragazze le rubavano il cellulare. La seconda ragazza è stata circondata e derubata del suo smartphone nel parco Coletta.

Dopo aver commesso i due crimini, le giovani rapinatrici sono fuggite salendo su un treno diretto a Bologna, la loro città di residenza. Tuttavia, la prima vittima ha prontamente allertato la polizia, che grazie ai video provenienti dalle telecamere di sorveglianza nella zona degli attacchi, è riuscita a identificare le giovanissime criminali e a individuare la loro destinazione. Sono state fermate dalla Polfer su un treno regionale, dove sono state identificate e trovate in possesso dei telefoni rubati.

Nonostante l’età delle ragazze coinvolte, la Procura dei minori è stata immediatamente informata della vicenda, anche se le giovani non sono imputabili penalmente. Riaffidate alle cure dei genitori, non sfuggiranno comunque alle conseguenze delle loro azioni.

Cronaca

Palermo | Morta Maria Mattarella, nipote del Capo dello Stato

Maria Mattarella, avvocato e segretario generale della Regione Siciliana, è deceduta oggi a Palermo all’età di 62 anni. Figlia dell’ex presidente della Regione Siciliana Piersanti Mattarella, assassinato dalla mafia nel 1980, Maria Mattarella ha lottato contro una malattia incurabile fino alla sua morte, avvenuta nella sua abitazione circondata dai suoi figli, Giovanni e Piersanti, e dai familiari.

Maria Mattarella era una figura di grande rilievo nella pubblica amministrazione siciliana. Laureata in giurisprudenza con il massimo dei voti e avvocato dal 1995, aveva dedicato gran parte della sua carriera alla Regione Siciliana, dove aveva ricoperto ruoli di crescente responsabilità, culminando nella posizione di segretario generale. La sua nomina a questo prestigioso incarico, avvenuta nel dicembre 2017, era stata decisa in base alle sue competenze e al rispetto che godeva all’interno della pubblica amministrazione.

Maria Mattarella era sposata con Alessandro Argiroffi, un docente universitario di Filosofia del Diritto scomparso prematuramente nel 2015. Sua vita e carriera sono state segnate dalla dedizione al servizio pubblico e da una profonda professionalità.

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, zio di Maria, è attualmente a Palermo per il lutto. La notizia della sua scomparsa ha suscitato reazioni di cordoglio da parte di numerosi esponenti politici e istituzionali. Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il Presidente del Senato Ignazio La Russa e il Presidente della Camera Lorenzo Fontana hanno espresso le loro condoglianze, lodando il contributo di Maria Mattarella alla vita pubblica e sottolineando il suo impegno e dedizione.

Il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani ha disposto l’esposizione a mezz’asta delle bandiere a Palazzo d’Orléans e ha annullato tutti gli impegni pubblici in segno di rispetto. Schifani ha ricordato Maria Mattarella come un esempio di professionalità e dedizione, la cui eredità continuerà a influenzare positivamente la comunità siciliana.

Nello Musumeci, ex presidente della Regione Siciliana, ha ricordato Maria Mattarella come una giurista di grande equilibrio e rigore etico, apprezzata per il suo lavoro e la sua competenza.

La scomparsa di Maria Mattarella rappresenta una grande perdita per la comunità siciliana e per tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerla e lavorare con lei.

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Cronaca

Milano | Studente picchiato in stazione centrale, 3 arresti

Il 5 settembre, un giovane studente diretto al test di ingresso al Politecnico di Milano è stato vittima di una brutale aggressione e rapina nei pressi della Stazione Centrale. Nonostante l’intensità del trauma subito, il ragazzo ha deciso di partecipare al test prima di recarsi alla stazione di polizia per denunciare l’accaduto.

Durante il suo tragitto, mentre parlava al telefono con il padre per informarlo del viaggio da Puglia a Milano, è stato sorpreso e aggredito da tre uomini. Gli aggressori, di origine marocchina e con precedenti penali, hanno picchiato il giovane con calci, pugni e morsi, rubandogli lo zaino. Per cercare di camuffarsi, hanno indossato gli abiti del malcapitato e si sono poi dati alla fuga.

Grazie alle segnalazioni del personale dell’ATM e alle descrizioni fornite dalla vittima, la Polizia di Stato è riuscita a identificare e arrestare i tre aggressori, di età comprese tra i 20 e i 50 anni, tutti irregolari sul territorio. I tre sono attualmente detenuti presso il carcere di San Vittore con l’accusa di rapina aggravata.

L’episodio sottolinea la crescente preoccupazione per la sicurezza nelle aree circostanti le stazioni e la necessità di rafforzare le misure di protezione per i cittadini e i viaggiatori.

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Cronaca

Foggia | Aggressione al policlinico, picchiati 3 infermieri da un 18enne

Nella notte tra sabato e domenica, il personale del pronto soccorso del policlinico di Foggia è stato vittima di un’altra violenta aggressione. Tre infermieri sono stati attaccati da un paziente, un giovane di 18 anni, che si era recato al pronto soccorso lamentando uno stato d’ansia. Durante l’intervento dei sanitari, il giovane ha reagito con violenza, colpendo gli infermieri con calci e pugni.

L’aggressore è stato arrestato in flagranza e trasferito in carcere, accusato di lesioni personali a personale sanitario e di resistenza a pubblico ufficiale. Questo episodio di violenza segue un’altra aggressione avvenuta recentemente nello stesso ospedale, dove il personale del reparto di chirurgia toracica era stato aggredito da familiari di una paziente deceduta durante un intervento.

Questi atti di violenza nei confronti dei professionisti sanitari mettono in luce una preoccupante tendenza e sollevano interrogativi sulla sicurezza degli operatori nel contesto ospedaliero. Le autorità e le strutture sanitarie stanno cercando soluzioni per garantire una protezione adeguata ai lavoratori e per prevenire ulteriori episodi di aggressione.

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